HomeAlmanacco quotidiano12 gennaio 1978 – Zeno Zaffagnini diventa “l’ultimo sindaco comunista di Rimini”


12 gennaio 1978 – Zeno Zaffagnini diventa “l’ultimo sindaco comunista di Rimini”


12 Gennaio 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 12 gennaio 1978 Zeno Zaffagnini è il nuovo sindaco di Rimini. Succede a Nicola Pagliarani che era rimasto in carica dal 1970, salvo un’interruzione fra ’76 e ’77.

Sarà primo cittadino – anzi, “L’ultimo sindaco comunista di Rimini”, come recita il titolo di uno dei suoi libri autobiografici – fino al 1983. Morirà nella notte fra il 20 e il 21 gennaio del 2019.

Zeno Zaffagnini con Enrico Berlinguer

Zeno Zaffagnini con Enrico Berlinguer

Zaffagnini era nato a Imola il 4 marzo 1932 ed si era iscritto alla FGCI nel 1949 e al PCI nel 1950. Fu inviato a Rimini nel 1952 come segretario della FGCI: “Avrei dovuto restare pochi mesi”, ricorda; invece rimase nella carica sino al 1956, mentre nella città rimarra fino alla fine dei suoi giorni.

1973, da sx ..., V.Accreman,Z.Zaffagnini, Sandro Pertini, G.Baldinini

1973. In primo piano da sinistra, Veniero Accreman e Sandro Pertini; in piadi al centro, Zeno Zaffagnini; a destra G.Baldinini.

Membro del Comitato Federale dal 1954 al 1988, fu poi consigliere provinciale a Forlì e vice-presidente dal 1964 al 1970; segretario della Federazione Comunista riminese dal dicembre 1967 al giugno 1973. Fu consigliere comunale dal 1961 al 1965 e poi dal 1970 al 1983.

1975, 27 febbr.-2 marzo. Rimini. Salone fieristico. X Congresso Federale del PCI. Da sinistra, Zeno Zaffagnini, Nando Piccari, Francesco Alici

1975, 27 febbraio -2 marzo. A Rimini, nel Salone fieristico, il X Congresso Federale del PCI. Da sinistra, Zeno Zaffagnini, Nando Piccari, Francesco Alici

Durante la sua sindacatura dovette affrontare, fra l’altro, i problemi sorti in Via Acquario, dove alcuni appartamenti IACP erano stati occupati da famiglie senza casa con il sostegno della “sinistra extra parlamentare”, come si diceva allora.

Fine anni '70. Francesco Alici e, in piedi, Zeno Zaffagnini

Fine anni ’70. Francesco Alici e, in piedi, Zeno Zaffagnini

Poi ci fu il “caso Valloni”,  che riguardava i presunti favori che alcuni contadini avrebbero ottenuto dalla vendita di terreni destinati a un’area artigianale. Venne processato insieme all’intera giunta in carica nel 1980 e condannato in primo grado. Ma le accuse non ressero gli ulteriori gradi di giudizio e nel 1993 fu assolto definitivamente da ogni accusa come tutti gli altri imputati.

Con Zeno Zaffagnini sindaco, il Comune di Rimini acquistò l’antico convento dei Gesuiti, che dai primi dell’800 e fino al 14 Giugno 1976 era stato l’Ospedale Infermi, per farne il Museo della Città che vediamo oggi. Durante il suo mandato sorsero inoltre il Gros Rimini e il palazzo dei congressi, mentre per ampliare gli uffici comunali fu acquistato l’ex albergo Aquila d’oro. E vennero realizzati tre quartieri del Piano di edilizia economica popolare: i Peep delle Celle, di Miramare e di via Pradella (il “V Peep”).

Un momento storico che toccò a Zaffagnini, tanto più in quanto “ultimo sindaco comunista”, fu l’incontro con un Pontefice: Giovanni Paolo II. Il 29 agosto 1982 Papa Woytila venne infatti a Rimini per partecipare al Meeting per l’Amicizia fra i Popoli di Comunione e Liberazione.

Papa Wojtyla al Meeting di Rimini del 1982

Papa Wojtyla al Meeting di Rimini del 1982

Così Zeno Zaffagnini racconta i suoi 2200 giorni da primo cittadino: “Invecchiando c’è sempre la pretesa che, conoscendo il passato se ne possano evitare gli errori o, più presuntuosamente, riproporre i buoni esempi. Vero è che la storia non si ripete ma ci sono valori che si alimentano per il solo fatto di sussistere. E, riferendomi all’amministrazione della cosa pubblica, penso all’onestà, al rispetto per i cittadini, alla lealtà nel metodo con cui vanno gestiti i rapporti tra le forze politiche. Solo che questi più che dichiarati vanno vissuti. Per questo mi sono ostinato anche in questa ulteriore impresa narrativa… non per nostalgia di un passato bello o brutto che sia stato ma nella convinzione – come ho già sottolineato in altri miei scritti di ricordi – che conoscere le proprie radici, la storia più o meno recente, sia utile per capire meglio il presente e costruire o, quantomeno, ipotizzare, il futuro”.

1968, 21 genn. Rimini. Sala dell'Arengo. Da sx Zeno Zaffagnini, Tiziano Giorgetti, Primo Ghirardelli

21 gennaio 1968. Rimini, Sala dell’Arengo: da sinistra, Zeno Zaffagnini, Tiziano Giorgetti, Primo Ghirardelli