HomeAlmanacco quotidiano9 aprile 1805 – Napoleone imperatore, a Rimini scompaiono gli alberi della libertà

Il nemico dei tiranni si fa incoronare dai vescovi compreso quello di Rimini e i simboli repubblicani svaniscono come d'incanto


9 aprile 1805 – Napoleone imperatore, a Rimini scompaiono gli alberi della libertà


9 Aprile 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

La mattina del 9 aprile 1805, i riminesi hanno sorpresa: sulle due piazze principali non ci sono più gli Alberi della Libertà, che erano stati piantati per la prima volta otto anni prima. Ma questa volta a farli abbattere non sono stati i reazionari anti-francesi, bensì lo stesso Napoleone Bonaparte, che sta per lasciarsi alle spalle ogni residuo di repubblica.

Ecco gli eventi nel racconto di Carlo Tonini:

“Ma già quello, che per tante ragioni doveva prevedersi, ossia la trasformazione della Repubblica Italiana in Regno, era ornai un fatto inevitabile, e i segnali se ne cominciarono a vedere fra noi, prima nel dispiegare che fecero a’ 17 febbraio le truppe francesi qui stanziate le insegne imperiali con gran festa, con serata di ballo e con rinfresco dato dal generai Camus nel palazzo Buonadrata ov’era alloggiato; poi nella nuova formola di giuramento imposta agli ufficiali pubblici, nelle nuove prescrizioni riguardo all’intestatura degli atti notarili, e nell’atterramento degli alberi della Libertà eseguitosi la notte degli 8 al 9 aprile dalle Guardie di Polizia, che vi adoperarono le braccia dei forzati”.

“Alle quali cose non tardò a seguire l’annunzio, che Napoleone Buonaparte, Imperatore de’ Francesi, e già salutato anche Re d’Italia, era in cammino per venire a Milano, capitale della già Repubblica ed ora Regno, a cingere solennemente la Corona di ferro”.

Napoleone Re d’Italia ritratto con la Corona di ferro

“Da prima un proclama del Prefetto dipartimentale Brunetti, dato il 29 aprile e qui  pubblicato a’ 3 maggio, bandiva siccome il governo, a  rendere vie più sensibile ad alcune classi del popolo la gioia universale per si fausto avvenimento, aveva determinato che fossero distribuiti premi alle persone industriose in ogni genere di manifatture, e doti alle figlie di padri ‘di dieci figli viventi; la qual cosa per altro, secondo il Zanotti, non ebbe alcun reale effetto, e svanì in registri, in inviti e in diverse disposizioni. Indi a’ di 8, previo avviso dato dai nostri Municipali, si suonarono la mattina tutte le campane non solo della città e dei borghi, ma eziandio di tutto il circondario unitamente allo sparo delle artiglierie, (che non fu senza disgrazie, essendone rimasti malconci due artiglieri) in segno di giubilo per l’ingresso che in quel di medesimo facea nel territorio del nuovo Regno Italico l’Imperatore Napoleone incamminato alla volta di Milano a ricevere la corona”.

L’incoronazione di Napoleone re d’Italia

“La solenne cerimonia dell’incoronazione seguì, come è noto, a’ 26 di maggio per mano del cardinale Caprara con assistenza di varii Vescovi, fra i quali fu pure quello di Rimini Mons. Vincenzo Ferretti“.