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E' la seconda volta che mani ignote smontano il dispositivo, assessore Morolli: "In quella via lo hanno chiesto i residenti"

Nella notte scorsa, l'ignoto ormai battezzato 'Dossoman' ha compiuto un secondo attacco a Rimini in via Orsoleto. Lo stesso dosso artificiale posto sulla stradina di Viserba Monte - ma molto traffcata come scorciatoia specie nei giorni di fiera - è stati nuovamente smontato e le sue parti gettare nel fosso a bordo strada. L'amministrazione comunale di Rimini ha prontamente reagito, annunciando la rapida riposizione del dissuasore e sottolineando che tali atti sono considerati reati, passibili di sanzioni patrimoniali in quanto danneggiano il patrimonio pubblico. L'assessore ai Lavori Pubblici, Mattia Morolli, ha evidenziato l'importanza dei dossi stradali per la sicurezza e ha precisato che il loro posizionamento è il più delle volte richiesto dagli stessi residenti. Ed è questo il caso dei dossi di via Orsoleto, 6 in totale nell'arco di 4 km. La polizia locale di Rimini è stata informata dell'accaduto e potrebbe esaminare i filmati delle telecamere di sorveglianza per identificare il responsabile. Non solo: i dossi semmai stanno per aumentare. Nelle prossime settimane Anthea ne piazzerà altri in via Baracchi, via Diredaua a Torre Pedrera, via Curiel, via della Lama, via Macanno, via Pradese, via Rontanini, via San Lorenzo a Monte, via Variano, via Zaccagnini, via Teodorico e via Carpi. Intanto però

Un anno per trovare i ricambi, l'assessore Morolli: "Sposteremo la consolle in una posizione più protetta"

Nebbia sempre più rara a Rimini ma quelle poche volte che capita i più sentimentali avvertono che manca qualcosa: il segnale del nautofono. Il popolare "fischione" del porto, dopo tante battaglie e peripezie per ripristinarlo in quanto "identitario", dal 2019 in poi è entrato in funzione ben poche volte. E non solo per il cambiameno climatico che ha drasticamente diminuito le giornate di scarsa visibilità. Il dispositivo infatti dovrebbe attivarsi automaticamente quando non solo la nebbia, ma anche la pioggia o la neve rendono difficoltoso l'orientamento dei natanti, dirigendoli verso l'imboccatura del porto con l'emissione del caratteristico, malinconico suono. Una tecnologia d'altri tempi, resa desueta dai gps e dai navigatori satellitari. E infatti si è dovuto scoprire che tenere in vita il "fischione" è molto più complicato di quel che si potesse pensare. Esattamente un anno fa il nautofono era già ammutolito da parecchio tempo, ma si sperava di poterlo ripristinare a giorni.  Non è andaa così. Solo per riuscire a reperire alcuni indispensabili pezzi di ricambio, a Pesaro, c'è voluto quasi un anno. Si tratta di oggetti "vintage" non più in produzione, ma nel gennaio scorso erano finalmente arrivati a Rimini. [caption id="attachment_453376" align="alignleft" width="1600"] Il nautofono di Rimini[/caption] Tutto a posto? Neanche per

Il viaggio della memoria ad Auschwitz Birkenau e l’analisi dei documenti storici custoditi nella Biblioteca Gambalunga

Il Giorno della Memoria che si ripete il 27 Gennaio di ogni anno. La Shoah studiata sui libri di scuola. Quanto di tutto questo rimane veramente nelle menti dei ragazzi? Non c’è il rischio che la ricorrenza scada a semplice rito, a un argomento che cade dall’alto, insieme ai tanti delle diverse discipline? “Il rischio è costante e per contrastarlo serve attuare una metodologia didattica che metta veramente lo studente al centro del processo di apprendimento, che lo stimoli a scoprire la realtà in prima persona, a viaggiare per andare a esplorarla sul posto e, soprattutto, a entrare a diretto contatto con le fonti storiche. Questo non riguarda solo lo studio della Shoah. [caption id="attachment_450908" align="alignleft" width="2560"] Rimini; 25/01/2024:  Educazione alla Memoria, teatro Galli©Riccardo Gallini /GRPhoto A parlare è Giacomo Vaccari, docente di Lettere al Liceo Serpieri. “Diversi studenti della scuola in questi anni stanno prendendo parte al percorso di Educazione alla Memoria promosso dal Comune di Rimini e dall’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della Provincia di Rimini. L’attività svolta lo scorso anno è culminata nell’incontro pubblico del 25 Gennaio scorso al Teatro Galli, occasione in cui i ragazzi che a Ottobre hanno preso parte al Viaggio della

Salvatore di Grazia: "Gli uni dovevano dimenticare l'appoggio a Tito, gli altri il razzismo antislavo e la colpa di aver scatenato la guerra"

Il 9 febbraio si terrà una giornata di studi nell’ambito delle iniziative dedicate al Giorno del Ricordo dell’esodo delle popolazioni istriane e dalmate nel secondo dopoguerra. E’ per me personalmente, ma penso per chiunque alieno da discutibili contrapposizioni politiche o ideologiche, un sollievo constatare che l’approccio a un argomento così doloroso ha una finalità soprattutto didattica, rivolta a tutti ma specialmente alle giovani generazioni. L’impostazione data dall’Istituto Riminese ha anche il merito recuperare le memorie individuali e collettive perché non vadano disperse e, soprattutto, perché diano un sia pur modesto contributo al segnale di avvertimento morale per trasformare i loro ricordi in coscienza veramente condivisa di rifiuto della violenza e dell’intolleranza. Non è mia intenzione rinfocolare polemiche ideologiche o politiche ma non posso non rifarmi a ciò che scriveva Claudio Magris in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 1° febbraio 2005, dal titolo “Le Foibe, il silenzio, il chiasso”,un tema sul quale da anni si era espresso senza che ne derivasse una sana discussione pubblica. Non poteva essere che così perché, come scrive Magris, tanta parte della sinistra italiana, “per viltà e il calcolo opportunista… in nome di un machiavellismo da quattro soldi, destinato a ritorcersi contro sé stesso,

I ricordi commossi di Claudio Cecchetto, Linus e della sindaca Angelini

"A te degh me cum cus fa": te lo dico io come si fa. "Io" era Silvano Balducci, uno dei padri fondatori di Aquafan nel 1987. Era nato a Coriano 88 anni fa e se n'è andato dopo una lunga malattia. Lascia la moglie Luciana, le figlie Valentina, Cristiana e Caterina. Albergatore che non aveva mai rinnegato le sue radici contadine, il dialetto corianese come lingua principale se non esclusiva, Silvano pur con il suo modesto 5% era uno dei front men del parco acquatico riccionese. Con la sua innanata simpatia, ma anche l'attenzione imprenditoriale, aveva fatto grande un progetto che all'inizio sembrava solo una scommessa e delle più improbabili, come quella di "portare il mare in collina". "Se Aquafan esiste - lo ricorda infatti oggi il parco a tema sui social -  è anche grazie a te. Sei stato una colonna portante, punto di riferimento per tanti, amico e ‘zio’ di tutti. E naturalmente colui che consacrava il rito di apertura dei cancelli di Aquafan, a ogni inizio stagione. Custode dei ricordi e delle emozioni che hanno accompagnato milioni di persone su e giù per gli scivoli. Ogni anno pochi minuti prima dell’apertura, le chiavi finivano nelle tue mani e mentre

Alle 14.20 una persona è stata travolta e uccisa sui binari, cancellazioni e variaziani di orario

Dalle ore 14:20 sulla linea Ancona – Rimini, la circolazione ferroviaria è sospesa in prossimità di Falconara Marittima per l’investimento di una persona travolta e uccisa da un treno in transito. Dopo le chiamate al 112, sul posto sono giunti i mezzi del 118, la polizia ferroviaria e i vigili del fuoco. Purtroppo non si è potuto fare nulla per salvare la persona investita. Le autorità competenti sono presenti sul posto per svolgere i necessari accertamenti. Effetti sulla mobilità ferroviaria:  Rimini rallentamenti fino a 180 minuti per i treni a lunga percorreza, cancellato il regionale delle 17:05 e variazioni negli orari per altri convogli: Qui il tabellone aggiornato.      

Il presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero: "Da lunedì non ci saranno più concessioni valide ed efficaci"

Avvocato Biagini, e siamo arrivati al 31.12.2023. Le si deve dare atto che quello che da anni come Coordinamento Nazionale Mare Libero andate dicendo, si sta puntualmente avverando. Siamo alla resa dei conti e sembra che anche l’attuale governo con quello che è successo l’altro ieri Consiglio dei Ministri se ne stia rendendo conto: poche idee, ma confuse. «Non lo diciamo noi ma l’ordinamento giuridico. Il nostro compito è sempre stato quello di evidenziare l’ incapacità e la mancanza di volontà della politica (di tutti i “colori”, e di tutti i ”livelli”, senza distinzioni) di assumere decisioni a favore del pubblico interesse, del bene demaniale “spiaggia”, nonostante l’ordinamento giuridico nazionale e comunitario, quanto meno dalla famosa sentenza spartiacque della Corte di Giustizia “Promoimpresa”  del 14 Luglio 2016,  abbia categoricamente stabilito una precisa linea di indirizzo, una sorta di punto di non ritorno, contro il monopolio degli attuali concessionari demaniali e a favore delle pari opportunità concorrenziali, all’ utilizzo per scopi imprenditoriali delle spiagge accessibile a tutti gli imprenditori e non ad una casta di privilegiati». Anche se, da quanto si evince, a voi l’aspetto concorrenziale interessa fino ad un certo punto. «È così. A noi interessa relativamente questo aspetto, in quanto la nostra “battaglia”

Il capogruppo di Fratelli d'Italia invita alla memoria ma sorvola su chi quella guerra l'aveva iniziata oltre che su molte altre cose

Scrive Gioenzo Renzi, capogruppo di Fratelli d'Italia nel consiglio comunale di Rimini: 28 Dicembre 1943: ricordiamo le stragi dei Civili di San Bernardino e Via Montefeltro ! Il 28 Dicembre 1943, ottant’anni fa, con due incursioni, alle ore 11.30 e 12.30, Rimini è devastata dai bombardamenti di 225 aerei americani che sganciano sulla città oltre 306 tonnellate di bombe. Tra le tante distruzioni, viene colpito il rifugio di San Bernardino, con l’uccisione di 56 civili, in maggior parte donne e bambini schiacciati e soffocati dai muri adiacenti. Nelle stesse ore, un altro rifugio, in Via Montefeltro, è distrutto dai bombardamenti aerei, con l’uccisione di 29 civili. Tra il primo Novembre del 1943 e il settembre1944, Rimini subisce 396 bombardamenti che provocano tra la popolazione civile almeno 800 vittime, danni gravissimi al patrimonio artistico (il Tempio Malatestiano, il Teatro, il Palazzo Lettimi, l’Ex Convento di San Francesco, il Palazzo Comunale, ecc.), la distruzione di 9.300 abitazioni, pari all’82%, della città. Fra le incursioni aeree più barbare, come scrisse, allora, il benemerito Commissario Prefettizio Ugo Ughi, vanno ricordate quelle del 28 Dicembre 1943. Ricordiamo le stragi dei Civili, i Morti sotto i continui e indiscriminati bombardamenti, la nostra Rimini “completamente e bestialmente distrutta”! Gioenzo Renzi non si preoccupi, ricordiamo

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