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Checco Alici, il ragazzo rosso di Rimini


23 Dicembre 2016 / Paolo Zaghini

Francesco Onorato Alici (1929-1997), ma per tutti “Checco”, è stato un protagonista della vita politica riminese per oltre un trentennio, ricoprendo le principali cariche politiche e istituzionali. Ma in questo breve nota vogliamo ricordare solo il periodo in cui fu Segretario della Federazione Comunista Riminese: dal 10 marzo 1964 al 4 dicembre 1967.

Dal 16 al 18 novembre 1962 si svolse il 6.o Congresso della Federazione Comunista. Augusto Randi venne confermato Segretario (incarico che ricopriva dal 28 luglio 1955). Alici rimase nel Comitato Federale, nel Direttivo e in Segreteria. Ma il tempo dell’avvicendamento a Randi, dopo oltre otto anni alla guida della Federazione riminese, si avvicinava.

Alici, Zeno Zaffagnini, Giorgio Alessi, Ivo Piva sollecitavano il ricambio. A Randi piaceva raccontare, contrariamente ad altri episodi della sua vita, ed affermare che era stato lui a decidere quando e come uscire, rifiutando un incarico romano che sentiva non appartenergli e valutando che fosse comunque ora di passare la mano ad una nuova generazione di dirigenti che negli ultimi anni della sua segreteria erano cresciuti e stavano scalpitando. Randi si dimise alla fine di febbraio del 1964 ed il 10 marzo il Comitato Federale elesse Segretario Francesco Alici. Aveva 35 anni. Insieme a lui nella nuova Segreteria Giorgio Alessi e Zeno Zaffagnini.

Scrisse Nando Piccari nel ricordo che fece di Alici su “Il Corriere di Rimini” il 23 novembre 1997 (“Addio, compagno Checco sei stato un buon maestro”): «pochi come Lui sapevano ‘esprimersi politicamente’ non solo con l’intelligenza e con il ragionamento, ma anche con le ansie, con le impazienze, con la complessità e le contraddizioni di un temperamento che sapeva alternare aspetti di passionale spigolosità a momenti di amabilità che sconfinavano nell’allegria e nella dolcezza».

I tre anni e mezzo della direzione della Federazione di Francesco Alici furono ricchi di avvenimenti: la rottura dei rapporti con i socialisti, le nuove alleanze nelle giunte con il PSIUP, l’approvazione del PRG di Rimini, i tre scontri elettorali per l’elezione del Consiglio Provinciale di Forlì, l’inizio della mobilitazione contro la guerra americana nel Vietnam.

Nel novembre 1964 si votò in tutti i Comuni, eccetto Rimini. I socialisti ruppero l’alleanza delle giunte unitarie dappertutto, con l’eccezione di Bellaria. La stessa cosa avvenne anche a Rimini per le elezioni amministrative del 9 giugno 1965. Il risultato del PCI fu straordinario: 44,08% (+5,11% rispetto alle comunali del 1961) e 19 seggi. Il PSIUP ottenne 2 seggi. PCI e PSIUP con 21 seggi garantirono la governabilità di Rimini, sconfiggendo la DC che aveva giocato tutte le sue carte “per stracciare il PEEP e il PRG”. Walter Ceccaroni venne riconfermato Sindaco (sarebbe stata la sua ultima legislatura). Alici entrò per la prima volta in Consiglio Comunale e per pochi mesi fu anche Assessore (dal 2 agosto all’8 ottobre 1965).

A fine anno si svolse il 7.o Congresso circondariale (27-29 dicembre 1965). I temi prevalenti nella relazione di Alici e nel dibattito furono ancora una volta le questioni internazionali (guerra del Vietnam, l’imperialismo americano, la rottura fra Cina e Unione Sovietica, la caduta di Kruscev) e il dibattito sull’esperienza del primo governo di centro-sinistra in Italia. Le questioni locali ebbero uno spazio minimo. Alici venne confermato segretario ed in segreteria entrarono Primo Ghirardelli (stampa e propaganda), i segretari di Rimini (Giorgio Alessi), Cattolica (Ivo Piva) e Santarcangelo (Romeo Donati) che si aggiunsero a Zeno Zaffagnini (vice-segretario, responsabile dell’organizzazione e vice-presidente della Provincia di Forlì) e a Aldo Righi (responsabile del lavoro di massa e degli Enti locali). Nell’autunno del 1966 entrò in segreteria anche Carlo Della Rosa, che sostituì Alessi alla direzione del Comitato Comunale, provenendo da esperienze di direzione del partito in Lombardia.

Era il completamento di un ricambio generazionale profondo avvenuto nel corso degli anni ’60 alla direzione dei comunisti riminesi e non fu tutto facile se è vero che Sergio Cavina, segretario regionale, il 4 dicembre 1967, nel corso del passaggio delle consegne da Alici a Zaffagnini, dovette pesantemente intervenire nel Comitato Federale riminese per riprendere, e controbattere, i malesseri manifestatesi nel corso della discussione: “L’immissione di giovani compagni a livello direzionale è sempre un fattore positivo per la continuità del nostro partito. Sappiamo tutti quanti quanto sia difficile trovare nuovi quadri giovani, e quindi se non abbiamo un certo coraggio nel provare questi elementi nuovi finiremo col fare niente. Pertanto occorre continuare su questo passo per il rinnovamento”.

Si era arrivati al ricambio del Segretario in quanto nel gennaio 1967, su richiesta di Giancarlo Pajetta, Alici venne inviato a seguire la campagna elettorale per le regionali del PCI in Sicilia dell’11 giugno 1967. Rimase dunque fuori Rimini per quasi 6 mesi, ma il suo lavoro (pur non essendo andate benissimo le elezioni per il PCI) fu apprezzato da Pajetta che gli chiese di andare a Roma a lavorare con lui. Cosa che avvenne all’inizio del 1968 e durò fino a metà del 1970, assumendo la responsabilità dell’Associazione “Amici de L’Unità”, un’organizzazione estesa su tutto il territorio nazionale. Il suo compito era lavorare per la diffusione capillare dell’Unità : casa per casa, fabbrica per fabbrica. La diffusione del giornale comunista era la gavetta di ogni giovane militante e un obbligo dei dirigenti per dare l’esempio. Alici rimase a Roma sino ai primi mesi del 1970, quando rientrò a Rimini per la campagna elettorale delle amministrative.

Il 4 dicembre 1967 il Comitato Federale accolse la proposta della Direzione nazionale di mettere a disposizione Alici per un incarico romano ed elesse nuovo Segretario del PCI riminese Zeno Zaffagnini.

Paolo Zaghini

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Primavera 1965. Rimini, manifestazione del PSIUP. Intervento di saluto del Segretario della Federazione comunista riminese Francesco Alici. Da destra Alici, Filippo Tassinari, Giordano Gentilini, Antonio Bersani

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0 giugno 1965. Francesco Alici, dal balcone della Federazione del PCI in corso d’Augusto, con il megafono urla alla folla sottostante gli straordinari risultati elettorali ottenuti dal suo Partito

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Novembre 1965. Sala del Ridotto del Teatro. Pietro Ingrao presenta le Tesi dell’11. Congresso del PCI che si sarebbe tenuto a Roma dal 25 al 31 gennaio 1966. Il primo Congresso comunista dopo la morte di Palmiro Togliatti il 21 agosto 1964. A destra di Ingrao il Segretario comunista riminese Francesco Alici

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27-29 dicembre 1965. Sala dell’Arengo. 7° Congresso della Federazione comunista riminese. Da sinistra Francesco Alici, Mario Alicata (membro della Direzione Nazionale e direttore de L’Unità), l’on. Veniero Accreman

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27-29 dicembre 1965. Sala dell’Arengo. 7° Congresso della Federazione comunista riminese. Da sinistra, Francesco Alici, Vito Nicoletti (Segretario della CGIL riminese), Decio Mercanti e Guglielmo Marconi (in rappresentanza dell’ANPI riminese)

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Agosto 1967. I comunisti riminesi accolgono una delegazione sovietica. Al centro, seduto, il Segretario della Federazione Francesco Alici

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Settembre 1967. Cattolica. Manifestazione del PCI cattolichino con il Segretario Nazionale Luigi Longo. Al suo arrivo, da sinistra, Ivo Piva, Francesco Alici, Luigi Longo

21 gennaio 1968. Sala dell’Arengo. Manifestazione per il 47° anniversario della fondazione del PCI. Da sinistra, Alessandro Natta (membro della Direzione nazionale del PCI), Francesco Alici (Segretario della Federazione comunista riminese)

21 gennaio 1968. Sala dell’Arengo. Manifestazione per il 47° anniversario della fondazione del PCI. Da sinistra, Alessandro Natta (membro della Direzione nazionale del PCI), Francesco Alici (Segretario della Federazione comunista riminese)