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La riforma del tallio: alle pensioni


10 Dicembre 2017 / Lia Celi

Cosa c’è di più salutare, confortante e rilassante di una tisana dopopasto, specie al termine dei cenoni e pranzoni che ci aspettano nei prossimi giorni? E come non accettarla, se a offrirtela è un nipote o un cugino, di solito non particolarmente simpatico o affettuoso, ma che proprio in queste sante feste sembra essersi ammorbidito?

Bè, quest’anno sarà il caso di testare preventivamente la tisana versandone qualche goccia sul tappeto: se il tessuto si scioglie sfrigolando, meglio lasciar perdere: a quanto pare, qualcuno nella nostra famiglia ha deciso di emulare Mattia Del Zotto, il 27enne brianzolo che ha tentato di sterminare il parentado con un infuso corretto ai sali di tallio, sostanza di solito come topicida ma famosa anche come familicida.

Anzi, la sua reputazione in quest’ultimo settore è così consolidata da essere chiamata «polvere dell’eredità». Sarà anche un po’ colpa di Agatha Christie, esperta tossicologa, che nel romanzo Un cavallo per la strega illustrava per filo e per segno come eliminare la gente col tallio; potrebbe essere stato la fonte d’ispirazione per l’avvelenatore seriale inglese Graham Frederick Young, che negli anni Sessanta, appena quindicenne, avvelenò la matrigna con il tallio sciolto in una tazza di tè, venne condannato e poi, scarcerato e apparentemente riabilitato, intossicò i colleghi di lavoro uccidendone due. Young aveva simpatie naziste, e forse, come Del Zotto, vedeva nelle sue vittime degli impuri da eliminare.

Un classico dello squilibrio mentale, come del resto l’avvelenamento dei familiari è un classico del crimine, roba da vecchio romanzo giallo, così desueta rispetto alle efferatezze sanguinolente della «nera» contemporanea a base di coltelli, spranghe, pietre e pistole.

E così, mentre sugli schermi è approdato il remake di Assassinio sull’Orient Express, anche la cronaca, con la strage del tallio, mette in scena nella prospera Brianza un altro «plot» della regina del brivido: veleno nella tisana, che non è la britannica «cup of tea», ma via, siamo lì.

Ora, non è il caso di fare allarmismo, però a forza di sentire ripetere dai media che i vecchi sono la rovina di questo Paese, che navigano nell’oro mentre le giovani generazioni fanno la fame, sempre più 20-30enni potrebbero convincersi che la riforma Del Zotto, potrebbe essere l’unica soluzione efficace per una rapida e più equa redistribuzione della ricchezza fra le generazioni.

Anziché il taglio, il tallio alle pensioni. Poi con la polizia si farnetica di impuri da eliminare, tanto per passare per matti e ottenere un consistente sconto di pena; qualche anno di prigione, senza problemi di vitto, alloggio e lavoro e a fine pena ci si becca l’eredità e addio problemi. Facile come preparare una tisana.

Lia Celi @liaceli.it