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Mauro Spadoni, che credeva nella rivoluzione “d’la brava zenta”


28 Gennaio 2017 / Paolo Zaghini

Il prossimo 19 aprile saranno vent’anni dalla scomparsa di Mauro Spadoni. Morto giovane, troppo giovane, a quasi 47 anni per una sua insofferenza a combattere seriamente il male (il diabete) che lo stava minando ormai da qualche anno gravemente nel fisico (tanto da ridurlo negli ultimi tempi quasi alla cecità).

Mauro è stato un uomo politico impegnato nel PCI di San Giovanni in Marignano, della Valconca e della Federazione riminese, pubblico amministratore a San Giovanni, uomo di cultura a San Giovanni e a Cesena. In tutte queste funzioni egli ci mise tutta la sua passione e competenza: scrisse Maria Grazia Tonti, Assessore in Giunta a San Giovanni dal 1995 al 2002, sul giornalino del Comune in occasione della sua morte “Mauro ha lasciato tracce sicure in tutta la comunità dove ha speso il suo vivere per i valori in cui credeva, nella socialità dell’impegno, nell’intendere la politica come partecipazione ad un servizio per la collettività”.

Mauro era nato a Senigallia il 29 maggio 1950. A 8 anni, alla morte della madre, venne messo prima in un collegio ad Ancona e poi al Seminario saveriano di Venezia da dove venne espulso a 18 anni, al termine del 4° anno del Liceo classico, perché ribelle e giudicato inadeguato a fare il sacerdote. Diede l’esame per il superamento del 4° anno delle Magistrali per potersi iscriversi all’Università di Urbino, a pedagogia (si laureò nel dicembre 1973). Si trasferì a San Giovanni in Marignano (provenendo da Montemarciano in provincia di Ancona) il 22 dicembre 1973.

Nel comune romagnolo arrivò per amore. Infatti aveva sposato Franca Gabellini (nata il 29 maggio 1950), sangiovannese doc, il 30 giugno 1973 a Cattolica ed assieme ebbero tre figlie (Miriam nata nel 1972, Enrica nel 1978 e Alessandra nel 1982). Mauro aveva conosciuto Franca a Urbino: entrambi frequentavano quella università e Lui era il segretario del circolo universitario della FGCI. Negli anni ’70 lavorò in vari posti: vigile estivo a Gabicce, alla sezione dell’Alleanza contadini a Morciano, funzionario del PCI nel Comitato di Zona della Valconca con Franco Mazzocchi.

A San Giovanni fu immediatamente cooptato dai dirigenti comunisti, in particolare da Bruno Bigucci, e caricato di responsabilità. Il 20 aprile 1974 venne nominato quale rappresentante di San Giovanni nell’Assemblea del neonato Comitato Circondariale (vi rimase sino al 25 marzo 1983). Alle elezioni del 15 giugno 1975 per il rinnovo del Consiglio Comunale venne eletto e il Sindaco Bruno Bigucci poi lo chiamò il 21 settembre 1979 ad entrare in Giunta, in sostituzione di un assessore dimissionario.

Spadoni rimase in Consiglio Comunale e in Giunta sino al 1995, 10 anni con il Sindaco Bigucci e 10 anni con il Sindaco Gianfranco Cenci. Ebbe la responsabilità dell’Assessorato all’Urbanistica, dei Lavori pubblici, della cultura, della pubblica istruzione, dello sport e fu Vice-Sindaco. Probabilmente solo la malattia gli impedì nel 1995 di divenire Sindaco di San Giovanni in Marignano, al termine del mandato di Cenci.

Gestì i nuovi strumenti urbanistici previsti dal PRG redatto da Franco Tinti dello studio Tecnicoop di Bologna. Fondò nel 1993 e diresse, con Daniele Marzocchi, il direttore della Biblioteca Comunale, il giornalino del Comune “S. Giovanni Notizie” sino al 1996: un notiziario aperto, curioso, ben scritto, non burocratico. I suoi articoli erano sempre di grande interesse. Per dirigerlo si iscrisse all’Albo speciale dell’Ordine dei giornalisti.

Nei primi anni ’80 riaprì il Teatro Massari e ne affidò la direzione alla Compagnia “Fratelli di Taglia”. Daniele Dainelli e Giovanni Ferma così lo ricordano: “Non era solo attività politica, era ‘fiducia’ nella cultura, in genere, e nell’arte scenica, in particolare, che lo spingeva a interpretare il Teatro Massari quale strumento di progresso per la sua Città. Così interpretava il suo ruolo di Assessore alla Cultura e sperava che questo piccolo teatrino potesse divenire un importante stimolo alla crescita culturale ma anche sociale di S. Giovanni in Marignano. Lentamente il suo progetto ha preso forma, è cresciuto, si è realizzato sotto il suo occhio vigile e attento. Non era solo l’Assessore, era un ‘Fratello’ anche lui. Sempre disponibile al confronto con nuove idee, sempre pronto a scontrarsi per difendere le proprie idee. Ha raccolto una sfida e ha gettato il seme della Cultura”.

Memorabili i cicli di cineforum organizzati fra gli anni ’70 e gli anni ’80: scherzando, ma non troppo, gli amici raccontavano che la gente andava al cinema non per il film ma per gli interventi di Mauro Spadoni nel corso del dibattito.

Spadoni nel ricordo degli amici e dei cittadini era il politico e intellettuale capace di elaborare progetti per risolvere problemi, costruendo consenso e condivisione sulle proposte, capace di ascoltare e di accogliere i suggerimenti e le modifiche migliorative. Punto di riferimento non solo per i suoi compagni di partito (in primis dei due Sindaci con cui collaborò in Giunta, Bigucci e Cenci), ma anche di numerosi esponenti delle minoranze.

Questo suo impegno da amministratore non lo distrasse mai anche da una intensa attività politica nel suo partito: nel Comitato Comunale (segretari del PCI di San Giovanni furono dal 1975 al 1985 Gianfranco Cenci, dal 1985 al 1996 Matteo Venturi prima e poi Lorenzo Silvagni), alle Feste de L’Unità, nel Comitato di Zona della Valconca dal 1973 al 1980 con Franco Mazzocchi, in Federazione (fu nel Comitato Federale dal 10° al 12° Congresso, dal marzo 1975 all’aprile 1979, e poi nella Commissione Federale di Controllo eletto al 15° e al 16° Congresso, dal marzo 1989 al febbraio 1990).

Nando Piccari, segretario della Federazione, ad aprile 1979 lo volle in Federazione a dirigere la commissione stampa e propaganda e il periodico comunista riminese “Il Quindicinale”. Ma fu un’esperienza di breve durata, di pochi mesi, legata soprattutto alla gestione delle feste de L’Unità nei mesi estivi. Non riuscì ad inserirsi nella realtà politica riminese più di tanto e preferì dunque tornare ad occuparsi dei problemi politici del suo Comune.

Vittorio Giommi, storico dirigente comunista di San Giovanni, e suo carissimo amico, di Lui ha scritto: “Ci mancherà la sua simpatica strafottenza. Era la cultura personificata, ma niente, nemmeno la sua non comune apertura mentale, gli ha fatto venire meno, quell’essere se stesso in senso lato e nella sua vita così intensamente vissuta ha pagato dei prezzi enormi per la sua personalità così spiccata ed unica. Era acerrimo nemico della demagogia e della retorica d’occasione. La considerava una forma di cattivo gusto”.

Ma intanto stava arrivando anche la grande opportunità professionale che da tempo andava cercando: nel 1980 vinse il concorso per la direzione del Centro San Biagio di Cesena, che aveva al proprio interno il Centro Cinema, un cinematografo, la biblioteca specializzata, la videoteca. I restauri del complesso erano stati avviati nel 1975, e l’istituzione culturale venne formalizzata nel 1979.

L’1 agosto 1980 prese servizio. In pochi anni Spadoni fece del Centro San Biagio di Cesena uno dei punti di riferimento per le attività cinematografiche in Romagna, nonché con la sua videoteca fornì nuovi strumenti educativi ai giovani e alla scuola. Nell’ottobre 1989 organizzò a Cesena il convegno “Videoland. Il video strumento educativo e diffusore di cultura”, dando sostanza all’uso di questi materiali nella scuola. Ma a questo intenso decennio di attività seguirono poi gli anni dell’avvio della malattia (dal 1992), preceduta nel 1991 da un intervento al cuore. I problemi di salute si aggravarono man mano, tanto da portarlo nell’agosto 1995 al pensionamento per inabilità al lavoro (era ormai divenuto quasi cieco). I giorni della sua andata in pensione coincisero però con l’irruzione della Guardia di Finanza il 17 agosto 1995 nei locali del Centro, quando mise sotto sequestro tutto il materiale della videoteca per irregolarità con la SIAE e vennero rinviati a giudizio il dirigente del Comune di Cesena Franco Polini, il caposervizio Mauro Spadoni, il caporeparto Franco Bazzocchi e il tecnico Carlo Beccati. Mauro morì purtroppo prima del processo tenutosi il 7 aprile 2000 che mandò tutti assolti gli imputati. Per queste informazioni ho usato il bel volume “Centro Cinema Città di Cesena 1979-2009. 30 anni di cinema al San Biagio e altrove” a cura di Antonio Maraldi, Franco Bazzocchi, Giulio Quintabà (Il Ponte Vecchio, 2009).

Il suo funerale nella Chiesa di Pian Ventena e il corteo sino al cimitero il 21 aprile 1997 videro la partecipazione di tantissima gente. L’orazione funebre venne svolta da Nando Piccari, amico e compagno di tante battaglie vissute assieme a Mauro Spadoni.

Federica Bigucci, redatrice del giornale comunale di San Giovanni, dedicò alla scomparsa del suo Direttore una poesia in dialetto: “Sabata u snè andè un om che cridiva ma la rivoluzion, / La rivoluzion di bandiera rossa e dla brava genta, / na rivoluzion cl’an spaventa … (…) / Quand l’era e su turne da parlè / ec cut pudiva incantè; / se, perché l’aveva e don dla urazion / cul feva es divers da cert person. / Lo e pudiva parlè ad tot i argument / e stel a santì l’era un divertiment. / L’eva na cultura immensa e prufonda / clai feva veda anche su i era l’ombra. (…) / Spadoni sidud te circle sla peppa tla bocca e e su capel: / furse l’era che bret a dei l’eria da inteletuel! / Spadoni cu s’incazeva se ligiva e u iera i eror, / l’italien per lo l’era prezios come l’or … / Spadoni che si amic e feva al scorribande / tu na Panda cla pirdiva al portie … (…) / Mauro, tat si spent all’impruvis, / ma avrim sempre tla testa e tu suris!”.

Desidero ringraziare per l’aiuto fornitomi per il reperimento delle notizie Nando Piccari, Roberto Filippucci (Assessore comunale di San Giovanni in M. dal 1985 al 1998), Gianfranco Cenci (segretario del PCI di San Giovanni in M. dal 1975 al 1985, poi Sindaco dal 1985 al 1995), Antonio Maraldi (attuale responsabile del Centro San Biagio di Cesena), la moglie di Mauro Spadoni Franca Gabellini. Un grazie a tutti loro per i contributi fornitimi utili alla redazione dell’articolo.

Paolo Zaghini

1 - 1974 ca. Morciano di Romagna. Conferenza economica della FGCI Valconca. Da sx Mauro Spadoni, Bruno Bigucci

1974 ca. Morciano di Romagna. Conferenza economica della FGCI Valconca. Da sin. Mauro Spadoni, Bruno Bigucci

1 marzo 1975. Rimini, Fiera. 10° Congresso della Federazione PCI Rimini. Al palco Mauro Spadoni

1 marzo 1975. Rimini, Fiera. 10° Congresso della Federazione PCI Rimini. Al palco Mauro Spadoni

1979 ca. San Giovanni in M., ufficio tecnico del Comune. Da sin. arch. Mauro Landi, l’Assessore all’Urbanistica Mauro Spadoni, geom. Lorenza Del Baldo, geom. Walter Simoni

1979 ca. San Giovanni in M., ufficio tecnico del Comune. Da sin. arch. Mauro Landi, l’Assessore all’Urbanistica Mauro Spadoni, geom. Lorenza Del Baldo, geom. Walter Simoni

Febbraio 1990. Mauro Spadoni

Febbraio 1990. Mauro Spadoni

1990, apr. San Giovanni, Comune. Il Sindaco Cenci consegna a Spadoni un attestato per i suoi 15 anni da consigliere comunale

1990, apr. San Giovanni, Comune. Il Sindaco Cenci consegna a Spadoni un attestato per i suoi 15 anni da consigliere comunale

Maggio 1994. San Giovanni in M., biblioteca. Mauro Spadoni

Maggio 1994. San Giovanni in M., biblioteca. Mauro Spadoni