A Rimini un cuore rosso per la rinascita del Novelli, ma non lì
1 Dicembre 2024 / Maurizio Melucci
Un cuore rosso al posto del Novelli
Il Novelli rimarrà teatro. “Diventerà il secondo teatro della città, dopo il Galli”. Ci ha pensato il sindaco a chiudere la discussione e l’incertezza sul futuro del teatro di Marina centro. Si sta ipotizzando se ristrutturare l’attuale edificio oppure demolire e ricostruire.
Una decisione netta e anche ambiziosa per le possibilità di una città come Rimini. Che, ricordo, ha il teatro Galli, il teatro degli Atti, l’Astoria. Tralascio il Palacongressi. Abbiamo le risorse per gestire e soprattutto vi sono quelle per completare l’Astoria e recuperare il Novelli? Sarebbe auspicabile stanziarle per terminare il recupero dell’Astoria ad iniziare del completamento del Jolly e poi della sala grande. I costi sono stimati intorno ai 5 milioni di euro. Stanno passando troppi anni e permangono poche certezze sulla chiusura dei lavori. Benissimo la ricerca di un gestore esterno per proseguire con attività all’interno dell’edificio di via Euterpe. Per questo il Comune ha appena avviato un’istruttoria pubblica per “progettare, in partenariato con enti del terzo settore, eventi, seminari, laboratori, attività di co-working all’Astoria fino al 30 settembre del 2027”. Ma siamo ancora lontani dal completamente del recupero.
Sul Novelli ho espresso la mia opinione in altre occasioni. In quel luogo ci vedo un parcheggio multipiano e considero il recupero del Novelli “com’era e dov’era” una stupidaggine.
Si demolisca il Novelli, quello spazio venga usato per altre finalità. Contemporaneamente si faccia sorgere il “nuovo Novelli” nell’area del “triangolone” con un segno di innovazione e sguardo sul futuro. Era interessante (solo per questa parte) la proposta di Jean Nouvel per il project a cura di Coopsette per l’area da piazzale Fellini a piazzale Boscovich. L’idea dell’architetto era la ricostruzione dei volumi del Kursaal, in questo caso quelli del Novelli, “per realizzare un edificio multifunzionale, una sorta di cupola che perde progressivamente l’aspetto vegetale di parco e si trasforma, colorandosi di rosso, in oggetto misterioso, brillante alla luce del sole di giorno, luminoso e festivo di notte”. Sarebbe una realizzazione che faccia parlare oltre i confini italiani. Il Parco del Mare è solo arredo urbano, piacevole, ma che non “buca lo schermo” e tanto meno aiuta ad aumentare la clientela turistica, come si evince dai dati dei pernottamenti degli ultimi anni. Ora nell’ultimo tratto del lungomare da riqualificare abbiamo bisogno di ben altro dal continuare sulla vecchia strada del Parco del Mare che non porta valore aggiunto. Diamo l’opportunità al Novelli di rinascere a nuova vita e prospettiva ma non dov’è e come era.
Ps: Piero Leoni interviene sul Novelli con opinioni diverse dalle mie. Nulla da eccepire, è il bello della democrazia. Ricordo solo che l’ultima frase del suo intervento non corrisponde al vero. Non vi fu nessun intervento del Piano strategico di Rimini per affossare il progetto per la semplice ragione che ci aveva pensato la giunta Ravaioli, in quanto il progetto non corrispondeva al bando ed era troppo impattante.
Parco eolico, non nel mio giardino
Ritornano le polemiche sul parco eolico che dovrebbe sorgere al largo della costa riminese. Ora la battaglia la sta conducendo Federalberghi Riccione. “Piazzare al largo di una delle località turistiche più, frequentate del Paese una giungla di pale alte duecento metri non è proprio un’idea brillante”, sostengono gli albergatori.
Chiariamo che si tratta di 51 pale distanti 12 miglia dalla costa: la prima, (22 km), 21 miglia l’ultima (39 km) e alte 210 metri dal medio mare e della potenza complessiva di 330 MW. Un impatto visivo molto limitato.
Ora sinceramente in un mare dove le attrazioni principali sono le piattaforme per l’estrazione del metano in disuso oppure lo skyline interamente edificato della costa, non mi pare che le pale eoliche deturpino il paesaggio e offendere la sensibilità dei turisti.
In una costa dove è stata costruito in modo importante dal dopo guerra in poi non credo che il parco eolico sia il problema. A 22 chilometri nelle giornate con foschia non si vedono neanche. Io penso al contrario che un turista possa apprezzare la scelta di il parco eolico. Sarebbe una dimostrazione di sensibilità ambientale ed energetica, quale dichiarata inversione di rotta rispetto alle piattaforme metanifere: qui si dice stop a idrocarburi e combustibili fossili mentre si fa largo alle fonti pulite e rinnovabili. Si tenga anche presente che l’area interessata diventerà un parco marino interessantssimo essendoci il divieto di pesca (ma non tanto da danneggiare significativamente il compart dei pescatori). Potrebbe diventare un’attrazione per i tanti sub alla ricerca della natura, come gia accaduto, in piccolo, per il relitto della piattaforma Paguro nel fondale al largo di Ravenna. Dove si è sviluppato uno spettacolre ecosistema e in tempi più brevi di ogni più ottimistica previsione.
Insomma, la vecchia logica: va bene, servono le energie rinnovabili, ma non vicino a casa mia.
Spiace che questa polemica di retroguardia venga fatta da un’associazione di albergatori importante come quella di Riccione.
Cond’hotel con regole certe
Il sindaco di Rimini in un recente convegno ha parlato della possibilità di realizzare “anche qui a Rimini i condhotel, che potranno invogliare molti imprenditori riminesi a investire e riqualificare“.
La giunta comunale sta preparando il bando per dare l’opportunità di trasformare e accorpare strutture realizzando al loro interno i condhotel. Benissimo. Sarei più tranquillo se prima del bando ci fosse una norma nei nostri strumenti urbanistici che definisca come fare i cond’hotel: numero di camere minime, distanze tra la parte degli appartamenti e la struttura ricettiva solo per citare due parametri fondamentali.
Non vorrei che venissero presentati progetti dove l’’hotel è una struttura ricettiva in quarta o quinta linea (vicina alla ferrovia) e la parte degli appartamenti privati in prima linea. Sarebbe pura speculazione immobiliare senza nessun valore aggiunto per il turismo. Anzi.
Sono convinto che la mia è una preoccupazione senza fondamento a cui la giunta ha posto rimedio nel bando.
Maurizio Melucci