HomeCulturaAddio a Italia in Miniatura, i Rambaldi lasciano e donano il tesoro di libri del fondatore


Addio a Italia in Miniatura, i Rambaldi lasciano e donano il tesoro di libri del fondatore


8 Ottobre 2019 / Paolo Zaghini

In previsione dell’atto finale di cessione del parco tematico “Italia in Miniatura”, entro la fine dell’anno, al Gruppo Costa Edutainment (che già detiene dal marzo 2014 un affitto d’azienda del parco con opzione d’acquisto) i fratelli Rambaldi (Paolo nato nel 1953, Silvia nata nel 1959, le gemelle Ivana e Lisa nate nel 1975), eredi della proprietà del parco, hanno donato alla Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano i libri del padre Ivo Rambaldi (1920-1993) (circa 1.400 preziosi volumi di arte, architettura, storia finora conservati presso il Parco) e all’Archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga di Rimini alcune migliaia di fotografie che raccontano la costruzione, step by step, dell’”Italia in MiniatModifiModifiura” a Viserba fra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70.

La storia di Ivo Rambaldi, intraprendente artigianato ravennate, e la nascita di “Italia in Miniatura” è già stata più volte raccontata sui giornali ed, in parte, anche sull’attuale sito del Parco. Ma in occasione di queste donazioni abbiamo chiesto a Paolo Rambaldi, amministratore unico della SEPAR spa (la società di famiglia), di ripercorrere con noi, anche attraverso una serie di aneddoti, la storia del padre e della nascita del parco. Del resto chi meglio di Lui può raccontare questa storia, visto che già a 16 anni iniziò ad affiancare il padre e partecipò attivamente a molti momenti della creazione e dell’affermazione di questa struttura.

1987 ca. Ivo Rambaldi a Italia in Miniatura

Cominciamo dal padre Ivo. Nato nel 1920 a Ravenna, giovanissimo, nel 1935, con il fratello Anselmo (nato nel 1912) aprono una ditta di lattonieri. Nel 1938 Anselmo lo lascia per andare in Africa. Al suo ritorno nel 1940 Ivo si arruola volontario in marina e imbarcato nella flotta partecipa a diversi scontri con le navi inglesi nel Mediterraneo. L’8 settembre 1943 si trova ricoverato all’Ospedale di Ancona. Da qui scappa a casa, a Ravenna, prima di essere catturato dai tedeschi. Entra nelle formazioni partigiane ravennati comandate dal Comandante Bulow, Arrigo Boldrini.

Finita la guerra prima ancora con il fratello, poi da solo, rimette in piedi l’azienda di termosanitari. Nel boom edilizio della ricostruzione degli anni ’50 e ’60 Ivo ha successo: arriva ad avere negli anni ’60 sino a 50 operai. Iscritto al PCI per molti anni, è uno di quegli artigiani/piccoli imprenditori di sinistra che hanno fatto la fortuna economica della nostra Regione.

Ha solo la quinta elementare, ma per tutta la vita amò leggere, studiare, viaggiare, conoscere altre realtà.
Ivo morì per un infarto il 13 marzo 1993. Le redini dell’azienda familiare furono prese dal figlio Paolo.

Nasce Italia in Miniatura. Dopo un viaggio in Svizzera nel 1967 dove aveva visitato la “Svizzera in miniatura”, vicino a Lugano, Ivo Rambaldi decide di realizzare anche in Italia qualcosa di simile. Si è talmente innamorato di questa idea che vi investe tutto il suo patrimonio, realizzato vendendo la ditta, alcuni appartamenti ed indebitandosi con le banche: l’avvio del parco gli costerà oltre 400 milioni di lire.

1986. Italia in Miniatura

Decide che dovrà essere a Rimini, già allora capitale del turismo italiano. Qui compra un’area di 20.000 mq sulla statale Adriatica, all’altezza di Viserba, dalla famiglia Amati di Riccione (quelli dell’Amati vongole). Il 4 luglio 1970 il nuovo parco tematico viene aperto con 50 miniature di monumenti.

E’ una inaugurazione sotto tono (pioveva a dirotto), con solo 300 persone che visiteranno quel giorno il parco, senza autorità presenti, ed anche sfortunata perché si ribaltò il trenino che girava attorno al parco e la sorella di Paolo, Silvia, si ruppe un braccio. Nei primi venti giorni l’afflusso di pubblico fu minimo, qualche decina di persone. Ma, come ricorda Paolo, “la nostra fortuna fu un articolo di sei pagine pubblicato dal settimanale “Epoca” all’inizio di agosto del 1970 che ci fece conoscere al grande pubblico”.

1 luglio 1987. Inaugurazione della monorotaia a Italia in Miniatura. Testimonial della giornata fu Lorella Cuccarini

I visitatori divennero 1.500 al giorno. Nell’anno di apertura, il 1970, alla fine si registrarono 50.000 presenze. L’anno dopo furono 200.000. Il massimo fu raggiunto nelle stagioni 1987 e 1988 con oltre 750.000 presenze. Nell’ultimo anno di gestione della famiglia Rambaldi, nel 2013, furono 300.000. Dal 1970 i visitatori hanno ormai superato i 30 milioni.

Per la realizzazione delle miniature da lasciare sempre esposte all’esterno, dopo numerose prove, Ivo decise di scartare il legno, la combinazione plastica/metallo, per optare per la schiuma di resina. Dice Paolo: “Ero un ragazzino quando io e lo zio Sergio Fabbri cominciammo a costruire nel garage di casa la nostra prima miniatura: Sant’Apollinare in Classe di Ravenna”.

Oggi le miniature, in scala da 1:25 a 1:50, sono 273 ed il parco si estende su 85.000 mq. Il parco ospita oltre 5.000 alberi veri in miniatura. Nel corso degli anni i cambiamenti e le novità sono stati tanti: nel 1987 venne inaugurata la monorotaia, nel 1992 fu realizzato il Canal Grande di Venezia con la riproduzione di 119 palazzi, nel 1995 fu costruita Piazza Italia con la riproduzione della basilica di Santa Croce di Firenze, nel 1999 il luna park della scienza. Oltre cento le persone che vi lavorano, fra fissi e stagionali.

1987. Da sinistra, Luciano Tiricanti direttore di Aquafan, Ivo Rambaldi di Italia in Miniatura

Un aneddoto simpatico. Ivo Rambaldi presentò il progetto di costruzione del parco nel 1969. Ma l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Walter Ceccaroni, non riusciva a capire cosa volesse fare in quel terreno agricolo, temendo chissà quale speculazione edilizia. Così un pomeriggio Ivo caricò su un furgoncino alcune delle miniature già realizzate e le portò in Piazza Cavour dove chiamò il Sindaco, gli Assessori e i Consiglieri Comunali a vederle. Gli amministratori si convinsero e rilasciarono la licenza.

2010, aprile. 2010. Copertina di Rimini In Magazine con i fratelli Rambaldi

Dice Paolo: “L’Italia è uno dei paesi più belli del mondo. E il nostro parco, con le sue attrazioni/monumenti fedelmente riprodotti, ha sempre cercato di mettere sotto gli occhi di tutti le innumerevoli meraviglie del nostro patrimonio architettonico e artistico. Una realtà vitale incentrata sull’edutainment, ovvero la filosofia dell’imparare divertendosi, trasformando arte, educazione ambientale, scienza e storia in esperienze divertenti e percorsi istruttivi e stimolanti anche per le scuole”.

Il laboratorio dove si costruivano le miniature da collocare poi nel parco

I tanti progetti di sviluppo del parco di Paolo all’inizio di questo decennio si sono scontrati con le molteplici difficoltà nell’ottenere le autorizzazioni necessarie e con la dura crisi economica del Paese che ha ridotto i consumi anche nel settore del tempo libero. Il 13 marzo 2014 Paolo firmò un contratto d’affitto d’azienda, con opzione d’acquisto entro cinque anni, con il Gruppo Costa Edutainment che è proprietario di altri 12 parchi in Italia. La cessione definitiva avverrà entro la fine di quest’anno.

Paolo Zaghini