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Anche Rimini va in piazza per le donne iraniane – FOTO

Freedom Rally for Iran! Oggi manifestazioni in tutto il mondo a sostegno delle donne iraniane e contro il regime islamista che opprime tutta la popolazione accanendosi contro donne, apostati, persone Lgbt+.

Non accenna a placarsi l’ondata di sdegno internazionale dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne morta il 16 settembre a Teheran, dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo corretto.

Come riferisce l’Agenzia ANSA, oggi, in tutta Italia, da Milano a Napoli si tengono manifestazioni in solidarietà con i giovani iraniani. Molte le azioni di protesta, con il taglio di ciocche di capelli, slogan contro il governo iraniano e in favore della libertà delle donne. Manifestazione sono previste anche in oltre 150 città in tutto il mondo. Cortei e sit-in sono stati organizzati da Roma a Tokyo per chiedere “giustizia per Mahsa” e condannare la repressione delle autorità contro i dimostranti, che ha provocato finora almeno 83 vittime.

A Rimini la manifestazione è alle ore 17 in piazza Cavour. Da un anno dindaco della città è Jamil Sadegholvaad, figlio di padre iraniano, che non ha voluto mancare all’appuntamento. Da parte sua la Lista Jamil Rimini Rinata, che preparerà un ODG dedicato alla solidarietà verso le donne iraniane.

La manifestazione a Bologna

“Donna, vita, libertà”. Con questo slogan Bologna risponde all’appello globale di protesta contro il regime in Iran. In centinaia sono scesi in piazza del Nettuno per una manifestazione organizzata dai ragazzi e dalle ragazze iraniane e curde, residenti nel capoluogo emiliano, sostenuti da diversi collettivi tra cui Non Una Di Meno, Gruppo Trans e altri. “In Italia avete garantita la vostra libertà per le più piccole cose, dall’uscire a bere una birra con gli amici a baciare il vostro partner”, ha detto un’attivista parlando dal centro della piazza”. “Da donna iraniana, che per anni ha vissuto in Iran, posso assicurarvi che da noi non è così. Ogni volta che volevo baciare il mio partner, avevo paura”.

“Il problema non è solo il velo o l’hijab – ha proseguito – perché dopo il 1979 in Iran è mancato il senso più profondo di libertà”. “Ma noi quella libertà la vogliamo, vogliamo un regime laico, vogliamo il secolarismo, vogliamo che la religione rimanga molto lontana dalla politica”. “Perché in questi 43 anni – ha concluso – migliaia di persone sono morte”.

 

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