HomePoliticaAndrea Gnassi tra gli alluvionati, interverrà in aula per il Pd dopo il Consiglio dei Ministri

"Serviranno aiuti e risorse, si lavori tutti insieme anche a Roma, senza colori e bandiere o sponde politiche"


Andrea Gnassi tra gli alluvionati, interverrà in aula per il Pd dopo il Consiglio dei Ministri


23 Maggio 2023 / Redazione

Nella bassa Romagna, nel Ravennate, nel Lughese, a San Benedetto a Forlì, sull’Appennino, a San Rocco di Cesena, lungo il Savio, a Sant’Agata Feltria e Casteldelci. Fra fango, badili, smottamenti, famiglie evacuate, solidarietà. Prima di partire per Roma per lavorare alla ricostruzione in Parlamento (oggi interverrà in aula per il Partito Democratico dopo il Consiglio dei Ministri), l’onorevole Andrea Gnassi è stato tre giorni al fianco dei cittadini colpiti dal dramma dell’alluvione in Emilia Romagna.

Giornate in rete con i Comuni, le Prefetture, la Protezione Civile e “sul campo”. Fra la gente, insieme ai marinai di salvataggio di Rimini, agli uomini della protezione civile, alle centinaia di volontari e ai sindaci nella Romagna che non molla e si rimbocca subito le maniche per rimettersi in moto.

Una giornata nel Ravennate, una nel Forlivese e ieri la Valmarecchia. Sant’Agata Feltria, spalla a spalla con il sprimo cittadino Goffredo Polidori a ispezionare l’intero territorio. “57 frane di diverse entità, più o meno gravi e importanti, solamente in questo comune. Fra  Rosciano, Campo Rosso, Marecchiola, Monte Benedetto, Poggio e i vari angoli dell’Appennino. Una aveva rotto la condotta del Senatello, un tubo da 30 cm e 35 bar di pressione; ci sono voluti il cuore e il coraggio di operai eroi, al lavoro tutta la notte e il giorno per 34 ore consecutive fra acqua e frane, per ripristinare una situazione di normalità.

“Per ridare l’acqua a mille famiglie rimaste a secco belle loro abitazioni” rivela Gnassi, oggi di nuovo in aula a Roma per farsi carico delle richieste e delle esigenze di una Romagna ferita, ma mai sconfitta: “Una terra straordinaria in cui i Comuni colpiti dal terremoto 2012 adottano quelli colpiti dall’alluvione con beni di prima necessità, mezzi e tecnici, pale e tortellini. Dove il nipote, la nonna e il figlio con mezza casa spazzata via ti dicono  “c è chi sta peggio” e preparano il caffè per i volontari e una giovane coppia con la casa su cui c’è un mutuo da pagare dicono “la rifaremo più bella”. Serviranno aiuti e risorse. Ci saranno. Non molleremo di un millimetro perché sia così. Perché si lavori tutti insieme anche a Roma, senza colori e bandiere o sponde politiche. Si lavori per la nostra gente e la nostra terra. E sarà così! Sarà così! Si ricostruirà! Perché  se ci mettiamo in testa una cosa, “In Romagna non si molla”.