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Area via Ugo Bassi, proprietà risponde: “Eliminare il mostro nel centro di Rimini”

Ex questura, Ariminum Sviluppo Immobiliare risponde alle osservazioni di Maurizio Melucci. La società che si è aggiudicata l’area di via Ugo Bassi con una nota ufficiale spiega le sue ragioni e approfondisce i dettagli del progetto che ha presentato al sindaco di Rimini.

LA NOTA DI ARIMINUM SVILUPPO IMMOBILIARE

Gentile redazione,

 abbiamo letto con attenzione quanto scritto dal sig. Maurizio Melucci sul portale online Chiamami Città a proposito del Progetto Life Rimini di Ariminum Sviluppo Immobiliare, nell’intervento titolato ‘Ex Questura e Bolognese: aste bollenti e poca chiarezza. E Conad regala un parcheggio al Comune”. La sua solida e conosciuta esperienza amministrativa ci consente di chiarire ulteriormente i profili della proposta Rimini Life che Ariminum Sviluppo Immobiliare ha presentato al Sindaco di Rimini e quindi alla città.

 Quella di Rimini Life, oltre ad essere una proposta equilibrata e indubbiamente di qualità – fattore non preso in considerazione nell’intervento online – a nostro parere è anche centrata sotto l’aspetto delle funzioni pubbliche.

 É il primo passo di un confronto che ha una base di partenza certamente condivisa: eliminare un enorme ‘mostro’ dal cuore della città.

 Perché questo, converrà anche il sig. Melucci, è un obiettivo che una città come Rimini non crediamo possa permettersi di procrastinare nel tempo.

Proviamo a chiarire per punti.

  1. Il supermercato è una media struttura di vendita, così come classificata dalle leggi in materia. Si aggiungono magazzini, aree di preparazione del fresco, baie di carico. Invitiamo a non confondere le cifre e di conseguenza ad alimentare convinzioni fuori luogo.
  2. Il privato realizza tutte le opere di urbanizzazione (boulevard, piazze, verde, parco e parcheggi e asilo). L’acquisto + demolizione + bonifiche + spese tecniche + oneri + opere di urbanizzazione + asilo ha un costo stimato di 24-25 milioni.
  3. Il privato realizza gli edifici di interesse privato: media struttura di vendita (con gli annessi magazzini, aree preparazione del fresco, baie di carico), residenze libere e, food court per complessivi 13.500 mq. Sono gli edifici che non hanno funzioni pubbliche.
  4. Il privato realizzerà inoltre: lo studentato e la biblioteca (entrambi saranno gestiti da società specializzate in residenze studentesche); inoltre l’ERS, che sarà immesso sul mercato a prezzi convenzionati per favorire l’acquisto alle fasce deboli.
  5. Il privato realizzerà quindi gli edifici strettamente privati e quelli con anche funzioni pubbliche, con un investimento di circa 50-60 milioni.

Il privato si è inoltre reso disponibile a cedere in concessione gratuita per 90 anni a UNIBO l’area urbanizzata e con la capacità edificatoria, purché l’ateneo realizzi la struttura attraverso procedura pubblica (project financing).

La scelta della facoltà di scienze motorie nasce dal rilievo della stessa facoltà, che non ha una sede unitaria e negli ultimi anni sta perdendo iscritti. Qualora il Sindaco decidesse che tali volumetrie dovessero essere destinate ad altre funzioni di interesse pubblico, da parte di Ariminum ci sarebbe massima disponibilità.

Il privato cederà gratuitamente al Comune anche l’area su cui, attraverso procedura pubblica, la stessa Amministrazione potrà costruire le residenze ERP indirizzate alle famiglie bisognose.

In linea generale

Il nostro progetto inserisce realmente nella sua centralità 13.000 mq di parchi e verde, studiati per assorbire due fenomeni climatici ricorrenti e preoccupanti: le isole di calore e le bombe d’acqua. Tutta la progettazione del verde è stata affidata ad un paesaggista.

Visto che si parla di numeri e non di qualità del progetto, va ricordato il PIERS approvato nel 2020, la cui importanza è ben nota all’Amministrazione, a cui sta molto a cuore. Su quei principi e fondamenti sono stati riconosciuti dei finanziamenti regionali (5 mln) per realizzare abitazioni per le famiglie bisognose.

PIERS – Programma integrato di edilizia residenziale sociale

È utile ricordarne la genesi e i principi.

Il programma integrato di edilizia residenziale sociale (PIERS), delibera CIPE 127/2017 e successive s.m.i., si propose di raccogliere le manifestazioni di interesse da parte dei 13 Comuni dell’Emilia-Romagna con popolazione superiore a 50.000 abitanti che intendono incrementare la dotazione di alloggi ERP/ERS.

I Comuni interessati a presentare la manifestazione di interesse si sono impegnati a realizzare un programma che intenda perseguire una delle sottoindicate finalità:

  1. incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e/o sociale, da concedere in locazione o godimento, permanente o a termine, o da acquisire in proprietà attraverso patti di futura vendita;
  2. promuovere programmi integrati di intervento, volti ad obiettivi di rigenerazione urbana ed ambientale e di coesione ed integrazione sociale, prioritariamente attraverso interventi di recupero e ristrutturazione di immobili esistenti, di demolizione e successiva ricostruzione in contesti urbani urbanizzati, o anche attraverso l’acquisto di immobili da destinare a ERP/ERS, in coerenza con le politiche regionali dirette a contenere il consumo del suolo;
  3. promuovere interventi ed azioni di miglioramento della qualità urbana, architettonica ed edilizia dei contesti interessati, attraverso la qualificazione ed il potenziamento delle dotazioni territoriali, nonché attraverso interventi volti all’efficientamento sismico ed energetico del patrimonio edilizio;
  4. promuovere la realizzazione di interventi volti a innalzare la qualità del vivere e dell’abitare, attraverso il miglioramento delle condizioni di accessibilità e della sicurezza degli spazi e degli edifici pubblici ed il superamento delle barriere architettoniche, secondo i principi dell’universal design.

Noi ci siamo ispirati a quel piano e a quei principi.

Siamo convinti che critiche poco puntuali e non costruttive danneggino la città, i cittadini e il Sindaco, che abbiamo compreso sta facendo di tutto per risolvere un problema di degrado e insicurezza in un quartiere a ridosso del centro.

Relativamente alle procedure d’asta e al prezzo di aggiudicazione la risposta è semplice: l’offerta migliorativa è un’opportunità concessa dalla Legge fallimentare in favore dei creditori.

Nel caso di specie dell’Ex Questura il prezzo è frutto di un’asta competitiva ove un altro soggetto ha contribuito a determinarne il valore di aggiudicazione, avendo rilanciato fino a 14 milioni. Va inoltre ricordato che il valore imponibile su cui va calcolato l’IMU, che porta nelle casse comunali circa 200.000 euro l’anno, è proprio 14 milioni.

Di fronte a tutti questi aspetti leciti, positivi, propositivi che abbiamo generato, unitamente al masterplan proposto, incentrato sulla qualità, sulla sostenibilità, integrazione e interesse pubblico, auspichiamo che il problema non sia il supermercato, come molti interventi ‘su carta’ stanno iniziando a far pensare, diversamente da quello che invece ci ha trasmesso il Sindaco, persona aperta al solo interesse pubblico.

Se invece il problema fosse il supermercato, in una città con l’indice di concorrenza, nella grande distribuzione, più basso dell’intera Regione, in un ambito che lo prevedeva nel Piano integrato del 1999, lo prevede nel PSC ed è stato inserito dalla precedente amministrazione nel PIERS, nell’ambito del progetto di riqualificazione utilizzato per ottenere i finanziamenti regionali,  il problema non sarebbe il supermercato, ma l’insegna, allora scivoleremmo su un campo minato, dove non è corretto portare quest’amministrazione appena insediata, che sta cercando con estrema serietà, di risolvere un problema annoso. 

Chiediamo a lei sig. Melucci:

crede sia possibile, aspettando il PUG, mantenere per altri 8-10 anni un edificio pericoloso e fatiscente in quell’area così preziosa? Per onestà intellettuale bisognerebbe ricordare ai cittadini il tempo medio di approvazione di un piano di governo del territorio. Il PSC è un precedente significativo.

Crede coerente col PIERS costruire degli alloggi ERP per le famiglie che hanno più bisogno di altre, lasciandole a confine con un rudere che calamita microcriminalità?

Qual è la colpa di ARIMINUM?

Essersi legittimamente aggiudicata all’asta il compendio, aver consentito ai creditori di essere ristorati al meglio, aver presentato un progetto incentrato sull’interesse pubblico, aver proposto un percorso che in tre anni restituisce alla città un nuovo quartiere con molteplici funzioni, eliminando un rudere grande come una nave da crociera e reso sicuro un luogo degradato?

Cosa non torna di RIMINI LIFE?

Siamo certi, invece, che i tecnici comunali e la Giunta intenderanno onorare l’impegno che si sono assunti ottenendo un finanziamento dalla Regione che ha come condizione la riqualificazione del comparto.

 Dopo il recente incontro con il Sindaco, abbiamo bene inteso quanto sia attento a questi aspetti, nell’interesse della città che lo ha voluto alla guida.

Siamo dell’idea che ora sia il tempo delle riflessioni, delle analisi e del dialogo. Dopo l’estate confidiamo ci sarà occasione per passare ad una fase successiva, nell’interesse di chi auspica una soluzione rapida per riqualificare una vasta area ed un quartiere, con un vantaggio complessivo per la città di Rimini, con nuovi spazi e funzioni utili alle famiglie.

Il suo intervento, signor Melucci, è sicuramente portatore di un desiderio di chiarezza; siamo perfettamente allineati, se pensa che qualcuno debba farlo su tutti i temi, noi siamo a totale e completa disposizione.

Ariminum è una società seria e trasparente, disponibile a incontrarla, in modo costruttivo, quando vuole, per un confronto su urbanistica, sostenibilità e piani economici.

ARIMINUM SVILUPPO IMMOBILIARE

(nell’immagine in apertura, Marco Da Dalto responsabile del progetto, l’architetto Leonardo Cavalli e Piero Aicardi amministratore di ASI)

 

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