La certezza su cui il Rimini sta basando le sue fortune resiste, il Neri risulta indigesto anche per l’Albinoleffe che si ritrova sconfitto dopo una gara che aveva dominato per lunghi tratti trovandosi anche in vantaggio per 2 reti a 1.
Un primo tempo più equilibrato e battagliato ha ceduto il passo ad un secondo tempo in cui il Rimini si è fatto preferire nei primi minuti, sino al raggiungimento del pari, per poi cedere campo agli avversari che hanno arrembato verso la porta biancorossa difettando nella precisione delle conclusioni.
Come spesso capita nel calcio, il Rimini ha sfruttato il calo mentale degli ospiti che, vanificata l’ennesima buona occasione per difetto di mira, si sono fatti sorprendere nei minuti finali da un Rimini cinico che ha trovato il guizzo vincente nel colpo di testa di Ferrani.
Forse, almeno per lunghi tratti, la migliore squadra vista al Neri è stata l’Albinoleffe, che paga solamente, si fa per dire, la mancanza di uno stoccatore implacabile negli ultimi metri.
E il Rimini? Potremmo semplicemente adagiarci sulla fortuna, minimizzare i tre punti conquistati ascrivendoli alla dea bendata.
Eppure, a ben guardare, nella vittoria di sabato c’è di più.
C’è una squadra, un gruppo e un ambiente che hanno mandato messaggi importanti.
Vedi il capitano di lungo corso, Scotti, in panchina a sorpresa. Sostituito da un Nava che sin qui non aveva praticamente mai giocato. Eppure che sfodera una buona prestazione: incolpevole sui due gol subiti e sicuro tra i pali, con una predisposizione alle uscite più marcata rispetto al, sin qui, titolare Scotti.
Ma la vera sorpresa è stata la fascia da capitano al braccio di Scott Arlotti, che onorerà il compito assegnato dannandosi l’anima su ogni pallone facendo arrivare a tutti. Quella che è e sarà ancor più la filosofia cui si appoggia questa squadra.
La fascia di capitano al lottatore numero uno, che supplisce col carattere alla fisiologica mancanza di esperienza dovuta alla giovanissima età, è un messaggio forte che non è stato, a mio avviso, adeguatamente recepito e rimarcato dal pubblico e dagli addetti ai lavori.
Capita raramente di avere come capitano un esordiente tra i professionisti quando in campo ci sono anche veterani ultratrentenni.
Capita quando il giovane unisce valori prettamente calcistici e valori umanamente importanti al punto da diventare idoneo al messaggio che l’assegnazione della fascia si porta appresso.
Il capitano del Rimini, con umiltà, lotta, si sacrifica e ci crede sempre, sino alla fine, sino a che l’arbitro non fischia tre volte.
Non come accaduto a Fan,o quando una volta sotto, man mano che passavano i minuti, la voglia di finire la gara, perché ci si sentiva già battuti, era tangibile anche dagli spalti.
Il Rimini non ha, come per incanto, risolto tutti i suoi problemi. Ma sabato pomeriggio ha capito che, in vista di rinforzi o meno, la linfa vitale cui attingere per salvarsi si trova più nelle doti morali incarnate dal nostro giovane capitano che nelle capacità tecnico tattiche in cui anche l’avversario di sabato scorso ci aveva sopravanzato.
Se analizziamo le vittorie del Rimini è sempre stato così.
Triestina, Fermana, Virtus Verona ed Albinoleffe hanno lasciato al Neri i tre punti non per una, più o meno manifesta, inferiorità tecnico tattica ma sempre e solo perché ci hanno creduto meno di noi.
Con i tre innesti promessi a gennaio e mantenendo questo spirito guida, magari anche lontano dal Neri, il 2019 potrebbe riservare delle belle sorprese.
Intanto il Monza sta già preparando i bagagli per venire a disputare la gara di martedì sera che comincerà alle ore 19 per non invadere la no fly zone della Champions league e per promuovere la diretta sul canale Sportitalia.
Stagione particolare per i brianzoli che poco dopo l’inizio della stagione sono stati travolti dall’entusiasmo derivante dal passaggio di proprietà in seno alla società.
Per la serie “a volte ritornano”, il duo Galliani Berlusconi si è messo in moto per rivivere, più in piccolo, la grande epopea vissuta con il Milan.
Orizzonti e obiettivi differenti ovviamente ma non sono passati minuti dall’insediamento e già si era chiarito che l’obiettivo è, a breve termine, la conquista della serie B come trampolino di lancio verso la massima serie.
Il cambio avvenuto in panchina poco tempo dopo, che ha visto l’arrivo del monzese Cristian Brocchi, non ha ovviamente affievolito l’impressione di voler fare le cose in grande.
La stagione però, almeno sino ad oggi, non è andata molto bene.
Solo sabato scorso è arrivata, per il Monza, la prima vittoria casalinga dall’insediamento della nuova ambiziosissima società. Un 3 a 0 ai danni della Giana Erminio rotondo e convincente in quello che era a tutti gli effetti un derby lombardo.
Con 20 punti, 2 soli in più del Rimini, i lombardi tengono un occhio alla zona play off e un occhio alla testa della classifica che dista 9 punti visti i 29 punti della capolista Pordenone.
Sono 14 i gol sin qui realizzati, uno in meno del Rimini, mentre sono 15 le reti sin qui subite, ben 6 in più quelli subiti dal Rimini.
Si evince che, sino ad ora, il Monza non ha prodotto tanto ma ha subito abbastanza poco garantendosi la decima posizione utile ad un posto, l’ultimo disponibile, per i play off.
Reginaldo, Jefferson, Cori, Brignoli, D’Errico, Caverzasi sono alcuni tra i giocatori più quotati in questa compagine, che comunque sarà sicuramente stravolta dal mercato di gennaio, in cui si dice che la nuova dirigenza non baderà a spese pur di arruolare una truppa in grado di insidiare le attuali grandi del campionato.
La presenza quasi certa di Galliani al Romeo Neri, fresco di nomina di ambasciatore della serie C, porterà una ventata e un mix di mondanità miscelata ad evento calcistico che in passato i riminesi hanno sempre dimostrato di gradire.
Mi aspetto dunque una buona affluenza sugli spalti nonostante il freddo che sicuramente si farà sentire.
Calcio di inizio martedi 11 alle ore 19, chi può non manchi e forza Rimini!
Emanuele Pironi