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Aspettando il vaccino si scherza per non piangere


27 Febbraio 2021 / Lia Celi

Domani mio padre, 82 anni, potrà finalmente prenotarsi per ricevere il vaccino e, se tutto va bene, entro una decina di giorni potremo tutti vivere un po’ più tranquilli. Il “se tutto va bene” si riferisce a eventuali ritardi o disguidi della macchina buro-sanitaria, non a ipotetiche reazioni avverse legate alla vaccinazione. Sempre possibili, beninteso; ma mio babbo, come molti anziani, prende abitualmente farmaci che, se leggessi attentamente la voce “effetti indesiderati”, preferirei che non toccasse nemmeno con la canna da pesca. Considerato che il Covid19 si porta via ogni giorno qualche centinaio di vecchietti anche nel 2021 inoltrato, il rischio vale la candela.

Una volta superata la diffidenza per il vaccino, le domande e i dubbi amletici sarebbero altri: quale tipo sarebbe più adatto al paziente? Per ora la possibilità di scelta non c’è, bisogna prendere quello che passa il convento, Pfizer o AstraZeneca, ma bisogna dire che queste due aziende cominciano a starci decisamente sulle scatole, con tutte le loro promesse mancate. Come civette d’altri tempi, continuano a tenerci sulla corda con continui tira e molla, prima disponibili e generose, poi sfuggenti e riluttanti, poi possibiliste, poi incerte, e noi qui a pendere dalle loro provette e a domandarci se non sarebbe meglio l’autarchia – che purtroppo in fatto di vaccini è cosa molto più lunga e complicata dell’autarchia erotica; oltretutto, a differenza della masturbazione, un vaccino difettoso potrebbe veramente renderti cieco. 

Bisognerebbe poter esercitare il nostro diritto di clienti insoddisfatti e rivolgersi ad altre aziende più puntuali e forse più economiche. Il sogno sarebbe diventare come Dubai, dove la gente ha a disposizione tutto il mappamondo vaccinale: Pfizer, AstraZeneca e Moderna, ma anche il russo Sputnik e il cinese Sinovac, e presto arriveranno anche Johnson&Johnson e Janssen. Nel paese degli emiri si può fregare il coronavirus in tutti i modi possibili: con l’Rna, col virus inattivato, col vettore virale non replicante.

Magari uno può scegliersi il vaccino secondo il segno zodiacale. Sei Ariete ascendente Pesci? Moderna. Gemelli ascendente Scorpione? Sputnik. A un certo punto si potrà anche organizzare delle partite di calcio fra squadre di vaccinati con prodotti diversi. Archiviato il trito scapoli-ammogliati, scenderanno in campo undici immunizzati con lo Pfizer contro un team con i colori dello Sputnik.

Si scherza per non piangere, mentre l’Ue fa la figura della ghenga di morti di fame (e di Covid), male armati e divisi nella guerra al virus, così come lo sono stati in occasione delle guerre vere e proprie. Intanto negli Usa in pochi mesi sono stati vaccinati 50 milioni di persone, e la Gran Bretagna, grazie ai vaccini somministrati a tutto spiano, sta rivivendo a ottant’anni di distanza l’epopea del London Blitz in versione pandemia, con il coronavirus nel ruolo di Hitler, il servizio sanitario in quello degli eroici piloti della Raf, e Boris Johnson (chi se lo sarebbe aspettato?) nel panni del nuovo Churchill che promette non lacrime e sangue, ma fiale e anticorpi. Speriamo di non dover contare di nuovo su uno sbarco angloamericano in Normandia.

Lia Celi