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Le brutte notizie arrivano sempre come un leggero soffio di vento sussurrate piano all’orecchio per non farti soffrire troppo e subito, anche se le ricevi al telefono. Così è stato ieri mattina. Un amico mi comunica che ci ha lasciati per sempre l’amico comune Vincenzo Santolini. Aggiunge: quello che abitava nella casa dove sei nato tu. Vincenzo lo conoscevo da quando lasciai la mia casa di Pedrolara. E continuai a vederlo perché ci andavo spesso e ogni volta mi fermavo da lui; un po' per inseguirei ricordi di quel luogo e di quei tempi, un po' per chiacchierare e mangiarci un frutto di qualche pianta che aveva innestato mio babbo. Quando fummo più grandi ci si vedeva più spesso anche perché era stato assunto come impiegato all’Ufficio Tasse del Comune di Rimini. Aveva la mia stessa “malattia”, la politica ed anche la “diagnosi” era la stessa: Comunista. Per queste ragioni ci siamo visti in tante occasioni. Poi come capita spesso nella vita le cose cambiano, si logorano, a volte svaniscono, le visioni del mondo e della politica mutano in ciascuno di noi. Ma non per me e Vincenzo che siamo rimasti fedeli ai valori i cui abbiamo creduto anche se a volte

Per un gruppo di amici, una trentina circa, quello che oggi si chiama Bar Tricheco (ma per poco, perché viene demolito in questi giorni), negli ultimi anni ’50 e nei primi anni ‘ 60 era il Bar Zamagni, poi gestito dai fratelli Canaletti: Gilberto (Cibiski) e Nevio (Gatto Rosso). Perché allora, tutti e trenta, ci chiamavamo e continuiamo a chiamarci con un soprannome. Io ero Triple e per gli amici di allora sono ancora Triple. Dopo il 1962 scelsi un’altra strada, come capita a tutti nella vita. Fui catturato dall’impegno politico, dalla militanza, come si diceva allora, ma anche dallo studio e dal lavoro. Del resto in quel gruppo io ero l’unico che parlava di argomenti politici, ma la discussione finiva quasi subito perché agli amici non gliene fregava niente. Come dicevo, ognuno scelse la sua strada, ma nessuno si perse per la strada che aveva scelto e tutti si affermarono nella vita, chi in un modo e chi in un altro. Un bel dato statistico! Mi sono chiesto spesso il motivo di questo spaccato positivo delle nostre vite e dei nostri destini. I primi anni ’60 furono gli anni del “Boom” economico e chi aveva scelto di non studiare aveva trovato subito un