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Possibili anche fenomeni intensi, miglioramento da domenica pomeriggio poi aumento delle temperature fin sopra la media stagionale

La Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e ARPAE hanno diramato un'Allerta GIALLA per temporali nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Spiega il bollettino: "Per la giornata di sabato 23 settembre, dal pomeriggio-sera, sono previste condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali forti, con possibili effetti e danni associati, più probabili su zone di pianura centro-settentrionale, settore orientale e fascia costiera". Gli avamposti di un'ampia perturbazione in avvicinamento da Ovest determinerà nelle prossime 48 ore un netto peggioramento delle condizioni meteo-marine. In particolare, la stessa, stimolerà la risalita di aria calda pre-frontale che, oltre a causare una temporanea impennata delle temperature, produrrà su tutto il nostro dominio previsionale una sensibile intensificazione della ventilazione, proveniente dai quadranti meridionali. Già a partire dal pomeriggio odierno (ven 22 set) vengono attesi forti venti provenienti da sud-ovest con raffiche variabili fra Sud e Ovest con punte localmente oltre i 50 km/h. Per quanto riguarda la fenomenologia temporalesca non è escludibile nel corso della sera e notte successiva la formazione di linee convettive in risalita dell'Appennino che possano coinvolgere in forma sparsa e isolata anche le nostre aree costiere, sottorma di locali rovesci. A seguire temporanea stazionarità con momentanee schiarite più probabili nel pomeriggio di domani (sab

Finora è già il terzo in classifica ma il record del 2011 non è lontano

Se da una parte le giornate iniziano ad accorciarsi, dall'altra il caldo estivo sembra non volerne sapere di abbandonare la nostra Penisola. Così, dando un'occhiata all'andamento climatico in Emilia-Romagna di questa seconda decade di settembre, le anomalie hanno fatto nuovamente parlare di sé contrassegnate da valori molto elevati. Solo a Rimini, per esempio, pur essendo un comune costiero, il termometro ha superato di ben 2,7° centigradi la media climatica trentennale (1961-1990). È di certo non è andata meglio prendendo come riferimento il trentennio più recente (1991-2020) facendo registrare un aumento di 2,3 gradi. A considerazione del fatto che lo zampino del riscaldamento globale, come maggior indiziato, porti repentinamente sul gradino più elevato del podio una gran moltitudine di mesi del nuovo millennio: e in questo momento, a Rimini, come in tante altre città della nostra regione, il mese di settembre si classificherebbe come il terzo più caldo di sempre. Sebbene questa terza perturbazione del mese abbia prodotto solo un calo effimero delle temperature, a parte una momentanea diminuzione dei valori relegata al passaggio di qualche temporale, l'anticiclone africano già da domenica 17 sarà nuovamente invogliato a risalire verso il Mediterraneo e, tra alti e bassi, favorire temperature massime al di sopra

6/8 gradi in più rispetto alla media trentennale, una perturbazione prevista verso metà mese dovrebbe riportare i valori più vicini alla norma

Il sole e la prevalente stabilità rappresentano questa fase di caldo settembrino in cui il principale protagonista è un anticiclone di blocco che domina la scena meteorologica sull'Europa centrale e nel Mediterraneo. A far da collante a quella che si presta essere come un'ondata di calore tardiva è un nucleo di aria proveniente dal nord Africa che dalla giornata di domenica 10 irrobustirà la sua azione arroventando gran parte del nostro Paese. L'apice di questa nuova espansione Insisterà sulle regioni centro-settentrionali e quindi anche l'Emilia-Romagna spingendo le temperature ben oltre la norma: 6/8 gradi in più rispetto alla media trentennale e raggiungendo valori diffusamente oltre i 30 gradi, con punte di 33-34 gradi nei primi giorni della prossima settimana. Ai lati di questa imponente zona di alta pressione circolano due basse pressioni. La prima si tratta di un vortice dal nome "Daniel" che, allontanandosi dal mar Ionio verso il golfo della Sirte, sta acquisendo sempre più delle sembianze tropicali divenendo un vero e propio ciclone mediterraneo ma perdendo la circolazione che lo accumunava con la ventilazione sostenuta che ha contraddistinto le nostre coste. La seconda si tratta dell'ex uragano Franklin che si sta gradualmente avvicinando all'Europa occidentale fondendosi con la depressione

E' stata anche una stagione estiva tra le più asciutte dal 1958

L'estate meteorologica riminese termina come la 6° estate più calda dal 1955 ad oggi mantenendo una temperatura media di 25.0 gradi. Con un surplus di +2.6°C confrontati alla serie climatica 1961-1990 e di ben +1.1°C sulla 1991-2020. Questo a dimostrazione del forte riscaldamento a cui sta andando incontro anche il nostro comune rivierasco. A testimonianza l'ultima ondata di calore che ha caratterizzato la seconda e terza decade del mese di agosto tenendoci compagnia per ben 13 lunghi giorni. Tardiva, tra l'altro, ma anche la più intensa dell’estate 2023, almeno sulla nostra Emilia-Romagna dove ha contribuito a mantenere dei picchi di temperatura giornaliera molto elevati. In particolare, nel Riminese, abbiamo registrato la temperatura massima all'aeroporto di Rimini: 39.1° il 26/08/2023. Precedente record 22/08/2000 di 38.9°. Il record assoluto risulta di 39.5° nel lontano 1947. La stazione meteo storica dell'Aeronautica fu installata dai primi anni del '900 Temperatura massima in centro a Rimini stazione Arpae: 35.9° lo stesso giorno il 26/08/2023. Precedente record 27/08/2010 di 35.8°. Temperatura minima più alta in centro a Rimini stazione Arpae: 26.8° il 27/08/2023. Precedente record 23/08/1998 di 26.4°. Ma è anche stata una delle stagioni estive più asciutte dal 1958 ad oggi, piazzandosi al 14° posto con un ammontare precipitativo nel

Nonostante la forte perturbazione di questi giorni settembre si aprirà con una situazione più stabile e un nuovo aumento del caldo

Il super caldo sembra definitivamente concludersi a causa del maltempo e del brusco abbassamento delle temperature che sta segnando questi ultimi giorni di agosto. Ma la fine dell'estate potrebbe non propio coincidere climaticamente con il 31 agosto. Di fatto la tanto temuta burrasca di ferragosto che tradizionalmente 30-40 anni fa metteva a tacere irrimediabilmente la bella stagione, a seguito del riscaldamento del pianeta sembra abbia perso di consistenza. Per ogni decade si è spostata dapprima verso la fine di agosto, poi verso il 10 settembre, poi verso il 20 di settembre e così via. Insomma, non sarà sufficiente una forte perturbazione dai connotati prettamente autunnali come quella che stiamo vivendo per mettere in atto un cambio di scenario. Tanto è che la tendenza per il mese di settembre si aprirà con una situazione più stabile e un nuovo aumento del caldo. Le proiezioni ci confermano, come evoluzione al momento più probabile, la rimonta e il successivo consolidamento dell'alta pressione sul nostro Paese – dapprima dell'anticiclone delle Azzorre e poi afro meditterraneo – riesca nel primo weekend del nuovo mese (tra il 2 e il 3 settembre) a favorire condizioni meteo prevalentemente stabili e un ulteriore aumento delle temperature: potremo tornare a registrare

Il precedente in questo periodo registrato all'aeroporto Fellini era stato di 38,9° nel 2000

Nuovo record di temperatura registrato all'aeroporto Fellini di Rimini per la terza decade di agosto. Dalle 15 a poco dopo le 16 il termometro della stazione meteorologica gestita dall'AM a mantenuto i 39.0°. Il precedente record per questo periodo risale al 22/8/2000 con 38.9 gradi. Complici i venti più asciutti di garbino che temporaneamente sono riusciti a raggiungere anche le aree di costa, là dove poco prima erano spazzate da brezze di scirocco più umide (mantenendo i valori confinanti attorno a 30-32°) determinando così un brusco innalzamento delle temperature. Si chiama Rea la tempesta di fine estate nominata dal servizio meteorologico dell'AM in arrivo tra domani e dopodomani sull'Italia. Una dinamica classica per le perturbazioni in ingresso da ovest ma in grado di sviluppare una profonda depressione (quarta perturbazione del mese) dando luogo a fenomeni molto intensi sul nostro Paese. Il contrasto con la massa d'aria preesistente sarà molto acceso permettendo la formazione di un minimo molto profondo al quale sarà corrisposto la caduta della pressione atmosferica di circa 20 hPa in 24-36 ore. Tutto ciò sarà favorito da un notevole contributo di vorticità attivando diversi fronti temporaleschi molto intensi: col rischio di nubifragi e quantitativi pluviometrici abbondanti, grandinate e forti colpi di vento

Dopo il break fresco rispunta l'anticiclone africano

Archiviata la parentesi più fresca di questa estate mediterranea, sole e afa si riprenderanno gradualmente la rivincita, muovendo i primi passi verso la Penisola Iberica e il nostro Paese. Nel corso di questa seconda parte di settimana, passeremo così da una anomalia ad un'altra sotto il totale controllo di una massa d'aria africana destinata a riscaldarsi man mano che questa risalirà dai confini settentrionali del continente nero verso Spagna e Baleari (dove è già scattata l’allerta rossa per il caldo) raggiungendo con i suoi massimi anticicloni anche il Centro-Nord italiano. Questa progressiva rimonta da ovest dell'alta pressione ripristinerà velocemente le condizioni da piena estate, ma poi tenderà ad allungarsi verso est andando ad abbracciare una più ampia porzione dell’Europa e del Mediterraneo, compresa la regione alpina e l’Italia dove, molto probabilmente, le temperature, inizialmente ancora prossime alla media stagionale, tenderanno a riportarsi al di sopra già nella giornata di domenica 13 agosto: dando il via alla terza ondata di calore di questa stagione.  La fase di caldo, dopo questo primo assaggio, proseguirà per tutta la settimana di Ferragosto, e il graduale aumento delle temperature renderà di giorno in giorno più diffusi i valori massimi riportando i termometri ripetutamente attorno ai 34-35 gradi,

Potranno essere associati a grandinate localmente anche di grandi dimensioni, forti ed estese raffiche di vento

In concomitanza di un'estesa e complessa area depressionaria il cui minimo centrato sull'area scandinava, denominato Patricia, coinvolge con il suo asse di saccatura il nostro Paese con l'attivazione di flussi intensi sud-occidentali in grado di portare alla formazione di un minimo sul Mar Ligure denominato tempesta Petar. A tal proposito, nel corso della giornata di venerdì, al transito di questa profonda depressione accompagnata da masse d'aria piuttosto fredde di provenienza polare marittima dalle regioni tirreniche a quelle all'adriatiche centrali, vengono previsti fenomeni severi. Visto l'energia potenzialmente esplosiva, al sopraggiungere dell'asse freddo da NW i contrasti con i flussi meridionali caldi preesistenti, potrebbero scaturire con un maggior rischio di fenomeni temporaleschi localmente violenti: specie lungo il litorale Adriatico marchigiano tra le ore tardo pomeridiano/serali. Le strutture potrebbero organizzarsi in linee temporalesche in concomitanza del fronte avanzante. La criticità riguarda le zone evidenziate per precipitazioni a carattere di forti rovescio o nubifragio, le quali potranno essere associate a grandinate localmente anche di grandi dimensioni, forti ed estese raffiche di vento (downburst) e frequente attività elettrica. Inoltre viene previsto un deciso calo termico con temperature che assumeranno temporaneamente valori tipici di inizio autunno. Gli ultimi aggiornamenti modellistici lasciano però intravedere un probabile rinforzo dell'Anticiclone Nordafricano da metà

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