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Furto nella notte di Capodanno ma il bottino può essere molto pericoloso


Caro ladro della mia bicicletta sappi che stai rischiando il collo


5 Gennaio 2025 / Giuliano Bonizzato

Occorre innanzitutto premettere che il ladro professionista di biciclette (muscolari ed elettriche) disdegna i veicoli di seconda mano. Ciò in quanto avendo messo in piedi una vera Azienda (camion, furgoncini, informatori, pali, cesoisti, scassinatori, verniciatori, ricettatori ecc.) può far fronte ai costi soltanto dedicandosi a prelievi di un certo pregio e pertanto di rapido smercio sottocosto.

In tale situazione dobbiamo ammettere che l’azione delittuosa del suddetto professionista esercita anche una funzione sociale. E infatti il furto di un velocipede nuovo o seminuovo comporta:

a) Una diminuzione degli incidenti stradali. La convenienza dell’acquisto comporta infatti che anche gli utenti a basso reddito siano in grado di beneficiare di mezzi dotati di efficienti sistemi di sicurezza, in luogo di quelli, privi di freni fanalini e catarifrangenti, precedentemente utilizzati.

b) Un incremento dei consumi. I derubati dei pregiati velocipedi sono persone generalmente abbienti, che pertanto provvedono subito dopo la sottrazione, ad assicurarsi l’ultimo modello. Debbo dire peraltro, per quanto mi riguarda, che dopo aver subito il furto di ben tre bici di cui l’ultimo il giorno stesso dell’acquisto, mi sono deciso, alcuni anni fa, ad acquisirne una quasi d’epoca. Tenuta peraltro in perfetta efficienza dal mio meccanico di fiducia.

Purtroppo, poco prima di Natale, nel corso del solito periodico controllo, Gabriele, con aria funerea, me ne ha annunciato l’imminente decesso. Infatti la filettatura della forcella si è, nel corso degli anni, consumata, con conseguente pericolo di rottura dello sterzo.

A questo punto anziché in garage, dove ho sistemato quella nuova, (di vecchie non se ne trovano più), ho sistemato la bici destinata al ferrivecchi su una rastrelliera all’aperto. Ritenendo ormai inutile bloccarla con la catenella che uso di solito per i miei giri in città.

Scomparsa, proprio nella notte di Capodanno!

Beh, dovete credermi. Sono davvero preoccupato. Il ladro (probabilmente un poveraccio che ha agito per uso personale) potrebbe infatti, da un momento all’altro, ritrovarsi abbracciato a un manubrio mentre la bici se ne va per conto suo. Ed io confido caldamente che, in tal caso, sappia che i freni a cavo funzionano ugualmente anche se scollegati dallo sterzo. E abbia la prontezza di riflessi per azionarli, rendendo così meno rovinosa l’inevitabile caduta.

Caro ladro d’altri tempi. Mi auguro che tu legga questa Cronaca.
Buona fortuna e Felice Anno Nuovo anche a te.

Giuliano Bonizzato

(nell’immagine in apertura: fotogramma da “Ladri di biciclette”di Vttorio De Sica, 1948)