Home___aperturaCino Ricci: “La mia Romagna non si è piegata con la guerra, ce la farà anche questa volta”

Lo skipper non è ancora poututo tornare nel suo podere di Predappio isolato dalle frane: "Ma inutile cercare colpe, queste cose non le fermi"

Cino Ricci in vigna

Cino Ricci: “La mia Romagna non si è piegata con la guerra, ce la farà anche questa volta”


7 Giugno 2023 / Stefano Cicchetti

Cino Ricci da 13 anni non naviga più, “sono passaato dal timone al trattore”. A 88 anni lo skipper di “Azzurra” produce vino nel suo podere a San Savino di Predappio, dove però non è più riuscito ad andare dal 16 maggio, il giorno dell’alluvione in Romagna. “Appena ha iniziato a venire giù forte – racconta – sono sceso a Ravenna. E sono ancora qua, perchè la strada per tornare è ancora isolata da una frana. Nel paese di San Savino si può andare, ma alla mia casa no”.

Ha avuto danni nel podere? “No, per fortuna danni grossi non ne ho avuti, a me è andata bene. Ad altra gente anche lì vicino è andata anche molto peggio. C’è un allevamento di pulcini che stanno tentando di salvare, avevano investito tanti soldi… Il Comune sta lavorando per ripristinare le strade, le frane sono dappertutto, come in tutta la Romagna”.

E a Ravenna com’è andata? “La città si è salvata anche perchè è sul mare, che per fortuna si è calmato abbastanza presto e si è messo a ricevere, la burrasca poi tirava da scirocco e non da nord-est che sarebbe stato peggio. Hanno dovuto rompere l’argine su dalla parte di Ferrara e lì si è allagato tutto, ma è la parte più bassa, è la valle”.

Si poteva fare qualcosa prima, qualcuno ha sbagliato? “Ma cosa vuoi, quando succedono cose così non le fermi mica. Una volta i contadini bruciavano i santini per fare piovere, si vede che hanno bruciati troppi. Scherzo eh, ma adesso andare a vedere che trent’anni fa si poteva fare così e cosà, andare a cercare la colpa di qualcuno, serve mica a niente. E anche quando ha inziato a piovere, hai voglia mettere i sacchi. Troppa acqua e tutta in una volta. Sulla terra secca che non beveva perchè non pioveva da mesi”.

Cino Ricci nella sua vigna a San Savino di Predappio

E’ cambiato il tempo? Una volta si erano mai viste cose del genere? “C’erano state delle alluvioni anche in primavera, ma non così grosse. Di solito poi succedevano in autunno, però non tutto in una volta. Poteva piovere per settimane, ma un po’ alla volta e la terra aveva il tempo di assorbire. Poi succedeva lo stesso che i fiumi rompevano, i campi si allagavano, venivano giù le frane… E’ la Romagna”.

E adesso? La Romagna ce la farà? “Ma certo che ce la facciamo. Ce l’abbiamo fatta perfino con la guerra, e io l’ho vista la guerra. Sì che allora non c’era più niente”.

Di che cosa abbiamo bisogno? “Soldi. Subito. E gente: tecnici, muratori, c’è tutta la ricostruzione da fare. Sono venuti in tanti a dare una mano, tutti quei ragazzi. Adesso però passata l’emergenza c’è da lavorare per degli anni. Ma il romagnolo non si lamenta e tira avanti, come ha sempre fatto”. 

Stefano Cicchetti