HomeCulturaCinque imprese che hanno fatto la storia


Cinque imprese che hanno fatto la storia


17 Ottobre 2016 / Paolo Zaghini

Alessandro Sistri: “Imprese storiche – Racconti di aziende centenarie del Riminese”, Banca Popolare Valconca.

Mi permetto una considerazione su ciò che normalmente viene considerato un obbligo istituzionale per il presidente di un ente quando patrocina o pubblica un volume. Una pagina scritta veloce, con qualche ringraziamento. Così invece non è mai per le presentazioni del Presidente della Banca Popolare Valconca, avv. Massimo Lazzarini. Anzi. L’impressione è che con il passare del tempo la prosa sintetica di Lazzarini migliori nelle sue presentazione dei volumi editi dalla Banca che presiede. Questa pagina che ha scritto per presentare il volume di Sistri, il 24° della serie annuale, è bella, carica di un valore antico ma quanto mai attuale (anche in questi difficili tempi di crisi): l’amore per il lavoro, per un lavoro ben fatto. Sia che uno sia imprenditore sia che sia lavoratore.

“E’ interessante riflettere sul termine ‘impresa’: noi siamo abituati a considerare questa parola solo dal punto di vista economico. In realtà compie un’impresa anche chi scala l’Everest o vince il Tour de France. Si potrebbe dire che imprenditore, dal punto di vista etimologico, è colui che comincia qualcosa ‘prendendosi sulle spalle’ i rischi connessi. Mi pare che il termine ‘impresa’ presenti molte analogie con il termine ‘avventura’, come è ben evidenziato in questo bellissimo volume”. Ma “da sola la genialità dell’imprenditore non sarebbe stata sufficiente a creare un’iniziativa di successo. E’ stato necessario il lavoro oscuro, ma esaltante, di tante donne e di tanti uomini che in silenzio hanno costruito la fortuna delle aziende nelle quali operavano”.

Alessandro Sistri, studioso di turismo, di etnologia e di identità locali, autore di numerosi volumi in tema, con questa nuova opera dedicata a cinque imprese storiche del territorio riminese (ma soprattutto della Valconca) ci racconta l’importanza dell’avventura quotidiana del lavoro e del suo rilievo per un territorio e una comunità. Si parla di economia, ma la lingua usata nel libro non è quella dei numeri, delle cifre che vanno a rappresentare un sistema produttivo più o meno complesso. La lingua utilizzata è piuttosto quella delle idee, dei pensieri di vita, delle vicende personali e collettive che si esprimono in ciò che oggi noi chiamiamo “impresa”.

Le cinque aziende, tutte con oltre un secolo di vita, esaminate da Sistri sono lo Stabilimento pirotecnico Dionigi-Ottaviani a Meleto di Saludecio (nato nel 1868), il pastificio Ghigi di Morciano di Romagna (nato nel 1870), il Grand Hotel di Rimini (nato nel 1908), la tenuta del Monsignore dei Bacchini a San Giovanni in Marignano (una storia che parte dal 1300), le fisarmoniche dei Galanti a Mondaino (nata nel 1898).

“La storia delle attività produttive, da quelle familiari a quelle con centinaia di dipendenti, è una ‘storia’ in senso proprio, un susseguirsi di vicende variegate e mutevoli, una narrazione al tempo stesso continua e discontinua, avvincente e, non di rado, autenticamente romanzesca, per l’intreccio che si crea tra eventi individuali e collettivi”. “Se poi la storia di un’azienda può vantare un secolo o comunque molti decenni di attività, ecco che le sue vicissitudini diventano espressioni chiarissime di profondi cambiamenti epocali”.

Il Pastificio Ghigi è stato per Morciano di Romagna quello che la FIAT è stata per Torino: “La Ghigi fu motore dello sviluppo del paese e tutta la comunità assunse ben presto caratteristiche industriali e commerciali ben diverse da quelle rurali e tradizionali che tanti paesi e cittadine della zona mostravano ancora oltre la metà del Novecento”.

Il Grand Hotel di Rimini: “Senza dubbio si tratta della più grande e prestigiosa struttura alberghiera cittadina e romagnola ma a renderlo davvero importante non sarà tanto l’impatto, pur rimarchevole, sull’economia, quanto piuttosto sull’’immaginario’ locale”.

Lo stabilimento pirotecnico Dionigi-Ottaviani: “Un lavoro che ha un’evidente anima magica, che vive sulla meraviglia, non può che avere origini che si perdono nella leggenda”. “Anche il posto dove sono nati i ‘fuochi Dionigi’ ha qualcosa di speciale: Meleto, il borgo che a un certo punto lavorerà tutto per la ditta Dionigi, è un piccolo e appartato castello … Un castello rurale, un villaggio antico a guardia di campagne produttive che rientrano sotto il controllo di Saludecio”.

La Tenuta del Monsignore: “Sette secoli di legami con la terra e i suoi prodotti per una famiglia significano molte cose”. “Eredità non solo economica, ma piuttosto di sapere, di stile, di percezioni uniche che nascono dal rapporto diretto con la campagna e i suoi frutti. I Bacchini lavorano anche oggi con la consapevolezza e l’orgoglio di questa grande eredità, nella loro azienda vinicola e agricola, la Tenuta del Monsignore, appoggiata sulle prime alture che si affacciano sulla piana fertile di San Giovanni in Marignano”.

La Galanti di Mondaino costruisce strumenti musicali: “Si tratta di realizzare sofisticate creazioni ‘materiali’ che permettono di produrre nel migliore dei modi qualcosa di ‘immateriale’. La Galanti “è una vera e affermata fabbrica dei suoni già negli anni Trenta del Novecento, le sue fisarmoniche sono tra le più apprezzate in ambito internazionale e soprattutto, grazie a un’avventura familiare coronata dal successo, sullo straordinario mercato degli Stati Uniti”.

Il libro di Sistri è illustrato con magnifiche immagini tratte, per lo più, da materiali pubblicitari prodotti dalla Aziende nel corso dei decenni e conservati negli archivi familiari/aziendali (e gentilmente messo a disposizione per la pubblicazione).

Ognuna delle aziende trattate nel libro “rappresenta una tipologia produttiva e imprenditoriale nata in riferimento a un territorio, ma testimonia anche la forza di idee originali, di intuizioni individuali che diventano potente fattore economico per un’intera popolazione”.
Se mi è consentito concluderei dicendo: un bel libro con belle storie.

Paolo Zaghini