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Concessioni di spiaggia, ennesimo circo dell’ipocrisia


11 Febbraio 2023 / Roberto Biagini

Va in onda l’ennesimo circo dell’ ipocrisia. E’ tornato a parlare di concessioni persino Sergio Pizzolante il quale prima delle sue tante “piroette” politiche era per i balneari il “faro illuminate”: loro chiedevano e lui portava a Roma, lettini e ombrelloni.

Gnassi, come sempre con il senno di poi, declama che “l’aveva detto lui”. Sicuro, come no, basta leggere la rassegna stampa degli scorsi anni.

Il Parlamento legiferava proroghe illegittime e lui come sindaco poneva i timbri ricognitori del pagamento del canone sui cartacei in mano ai concessionari. Come mai non ha fatto come altri sindaci molto più seri sul tema concessioni che si sino rifiutati di “confermare” la proroga legislativa non disponendo gli atti ricognitori accettando, anzi, di essere chiamati davanti al TAR? Se non fosse stato per sindaci come Carlo Salvemini (Lecce) non avremmo mai avuto le sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.

E come mai nessuno perora la causa degli imprenditori turistici estromessi da anni dal mercato delle concessioni perchè la politica ha sempre difeso i monopoli? Quelli sono “imprenditori di risulta”?

Tutela degli investimenti con equi indennizzi? Ma se gli attuali concessionari hanno preventivamente rinunciato agli indennizzi nel momento della sottoscrizione delle concessioni, di cosa stiamo parlando? Andatevi a leggere le “condizioni delle concessioni-contratto”, Gnassi, Pizzolante e compagnia cantante.

“Ripristino dello stato di fatto”, ergo liberare la spiaggia da tutto quello che c’è sopra e “nessun indennizzo a pretendere”. Quello che gli state proponendo si chiamano “marchette” elettorali totalmente illegittime in quanto porranno in posizione sfalsata il concessionario uscente con l aspirante nuovo concessionario che dovrà indennizzare (per cosa?) chi andrà a sostituire.

Mai un accenno da nessuno del disequilibrio esistente nei vari comuni tra spiagge libere e spiagge in concessione, Rimini in primis. La Bolkestein non c’entra nulla. Entra in scena la Costituzione e la funzione dei beni demaniali marittimi, che non è quella di continuare a far evadere il fisco a chi li gestisce in situazione di monopolio, ma di essere utilizzati gratuitamente da tutti i cittadini.

Alle associazioni, ai parlamentari, questo non interessa ?

Roberto Biagini

Coordinamento Nazionale Mare Libero