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COSI’ NACQUE IL CIRCOLO MARITAIN


12 Agosto 2016 / Redazione

Poche settimane fa è scomparso a 85 anni l’amico Cesare Biondelli (13 dicembre 1931 – 28 giugno 2016). Cesare fu tra quei militanti della DC che nei primi anni ’60 diedero vita al Circolo Maritain (dal filosofo francese Jacques Maritain, 1882-1973,  uno tra i più grandi pensatori cattolici del secolo Ventesimo), per poi partecipare alla costituzione del “Manifesto” a Rimini. Di professione bancario, presso la Cassa di Risparmio di Rimini, fu un appassionato fotografo. Socio dell’Istituto Storico della Resistenza, ad esso (e alla Biblioteca Gambalunga) regalò un importante fondo fotografico riguardante il Circolo Maritain, immagini delle attività de “Il Manifesto” a Rimini e delle lotte sindacali condotte all’interno (e all’esterno) delle banche riminesi.

Riprendiamo alcuni passaggi sulla nascita del Circolo Maritain dal sito dell’Istituto Scienze dell’Uomo di Rimini che alla fine degli anni ’80 ne ereditò il testimone.
“Il Circolo J. Maritain nasce a Rimini nel 1965 per iniziativa di un gruppo di cattolici impegnati attorno ai temi sollevati dal dibattito conciliare e dalle encicliche di Papa Giovanni XXIII. In particolare l’attenzione è posta sull’impegno dei cristiani nella vita politica e sociale e sui temi etico-religiosi. Il circolo J. Maritain svolge in quegli anni un ruolo attivo nell’ambito di quel più vasto movimento denominato dei gruppi spontanei assieme a riviste come “Testimonianze” di Padre Ernesto Balducci e “Questitalia” di W. Dorigo.
Al centro del dibattito:
– il superamento della dottrina sociale della Chiesa;
– l’autonomia del cristiano nell’impegno politico e sociale;
– un’etica che abbia come riferimento lo sviluppo integrale dell’uomo.
L’impegno continua negli anni del dopo concilio sui temi del rinnovamento della Chiesa italiana:
– per una chiesa meno dogmatica e più aperta al dialogo interconfessionale;
– per una maggiore autonomia e responsabilizazzione del laicato cattolico nella costruzione della “città dell’uomo”;
– per un rinnovamento teologico che tenga conto dello sviluppo tecnico, scientifico e umanistico del ventesimo secolo.
Negli anni Settanta il Circolo J. Maritain prende parte attiva alle lotte sociali, politiche e civili di quegli anni, collocandosi in quel vasto movimento che nell’ambito del rinnovamento conciliare, va sotto il nome di “sinistra cristiana”.
Il Circolo J. Maritain, diventa punto di riferimento cittadino e nazionale sia per il movimento delle “comunità di base” sia per quello dei “cristiani per il socialismo”.

Nel fondo donato da Biondelli ci sono le immagini della prima assemblea del futuro Circolo Maritain: il 24 novembre 1963 al cinema “Metropol”, venne organizzato un dibattito con padre Ernesto Balducci*: “Per una presenza cristiana nella società attuale”. Questa assemblea può essere considerata come l’atto di nascita del Circolo “Maritain”, anche se l’attività vera e propria ebbe inizio solo nel gennaio 1965 con la pubblicazione dello statuto e il lancio del programma da parte di 12 soci fondatori che nel 1965 si impegnarono a versare quote variabili da 500 a 2.000 lire mensili (essi erano Wladimiro Albani, Angelo Arlotti, Cesare Biondelli, Walter Bollini, don Domenico Calandrini, Franco Galvani, Ciro Gliori, Piergiorgio Grassi, Annio Matteini, Laura Succi, Silvana Urbinati, Antonio Zavoli).

Queste immagini e queste poche righe di una storia più grande ed importante sono dedicate alla memoria di Cesare Biondelli. Un abbraccio alla moglie Renata Succi.

* Ernesto Balducci (Santa Fiora, 6 agosto 1922 Cesena, 25 aprile 1992) è stato un presbitero, editore, scrittore e intellettuale italiano. Fu una delle personalità di maggior spicco nella cultura del mondo cattolico italiano nel periodo che accompagnò e seguì il Concilio Vaticano II. Fu legato a Giorgio La Pira, David Maria Turoldo, Lorenzo Milani, Nazareno Taddei, Danilo Cubattoli, Silvano Piovanelli, Mario Gozzini, Bruno Borghi, Raffaele Bensi e molti altri cattolici democratici e “di sinistra” vissuti a Firenze tra gli anni cinquanta e gli anni novanta.