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Così re Vittorio e Carlo Farini hanno fregato i romagnoli


21 Gennaio 2023 / Giuliano Bonizzato

Quando l’Italia era quasi fatta e mancavano soltanto gli Italiani, in compenso c’erano i romagnoli, una razza doc, rivoluzionaria e patriottica, rissosa e mazziniana distribuita su un territorio omogeneo, ben caratterizzato tra “il Po il Monte, la Marina e il Reno”, come da definizione del sommo Padre Dante. Che di solito ci azzeccava.

Beh, quando si trattò di metter ordine amministrativo in Italia, si riunirono tutti attorno a un tavolo, presero la carta dello Stivale, e cominciarono a discutere su come dovessero essere distribuite e delimitate le varie Regioni. Arrivati alla Romagna, si alzò in piedi Re Vittorio .

“ Ragazzi – mdisse rivolto ai suoi Ministri – ma di questi Romagnoli fino a che punto possiamo fidarci? Son quasi tutti Repubblicani, mangiapreti, giocano a tressette col coltello sotto il tavolo… Se gli diamo una regione da gestire non ce li ritroveremo contro?”.
“Sua Maestà ha ragione – disse il Ministro dell’Interno Luigi Carlo Farini – Io sono nato a Russi vicino a Ravenna e i miei conterranei li conosco bene. Oltretutto ho fatto la rivoluzione assieme a loro, ho scritto io il Proclama di Rimini…”.

“Dopo però ti sei innamorato di Pio Nono…”, mormorò Cavour lisciandosi la barbetta.
“E poi hai chiesto la cittadinanza Piemontese!”, sogghignò Massimo D’Azeglio.

Luigi Carlo Farini divenne rosso.”Questo non c’entra. Io comunque un’idea ce l’avrei”.
“Sputa – disse Re Vittorio che, come è noto si esprimeva ruvidamente.

“Quando il vino è troppo robusto l’oste lo mescola con l’acqua. – disse Luigi Carlo – Pensate a quanto son sempre stati tranquilli i Ducati di Modena, di Parma, di Piacenza, per non parlare delle legazioni Pontificie di Bologna e Ferrara. Non hanno mai dato fastidio a nessuno, sembravano sempre addormentati. Quando è successo del casino, mazziniano o garibaldino che fosse, state pur certi che c’era sempre di mezzo un romagnolo…”.

“Nessuna razza che io ho conosciuta è nobile quanto la Romagnola”, osservò Massimo d’Azeglio. (storico)
“Sì, ma rompono i c…- gridò Re Vittorio – E a me, se proprio volete saperlo, fanno paura!”.
“ Quindi – proseguì il Farini – propongo l’incorporazione della Romagna negli ex ducati e nelle ex Legazioni, affinchè nel loro moderatismo venga stemperato il rivoluzionarismo dei romagnoli”. (storico).

“Approvato! – urlacchiò il Re mentre d’Azeglio scuoteva la testa e Cavour si defilava – e a te Luigi Carlo ti faccio Dittatore dell’Emilia!” (storico).

Già. Ci hanno fregato così.

Giuliano Bonizzato
(da:‘Il sorriso della motociclista . Cronache di Rimini e della Romagna’. 2021 Ed. Il Ponte Vecchio). In tutte le librerie e su Amazon.