Home___primopianoCovid, in Emilia-Romagna casi saliti del 73% in una settimana

Copertura vaccinale fra le più alte d'Italia ma copre solo il 13,2% degli over 60 anni e il 18,5% degli ultraottantenni


Covid, in Emilia-Romagna casi saliti del 73% in una settimana


1 Dicembre 2023 / Redazione

Salgono in Emilia-Romagna, nella settimana compresa tra il 24 e il 30 novembre, i contagi da Covid: i nuovi casi positivi sono stati 3.847, con un incremento del 73% rispetto alla settimana compresa tra il 3 e il 9 novembre.

E’ quanto emerge dai numeri presentati dalla Regione secondo cui i decessi sono passati da 19 a 39, il numero di ricoveri ordinari è cresciuto del 61% (1.257 rispetto a 782) e la terapia intensiva si è resa necessaria per 27 malati (+35% rispetto ai 20 della prima settimana del mese).

“Per favorire la più ampia adesione possibile alla vaccinazione – spiega una nota – la Regione ha convocato le Aziende sanitarie lunedì prossimo per concordare una strategia condivisa, invitandole nel frattempo a rafforzare la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti fragili”.
Tra le iniziative possibili, viene evidenziato, “anche gli Open Day anti Covid senza prenotazione: l’Ausl di Piacenza farà da apripista con due giornate ad accesso libero domani e sabato 9 dalle 9 alle 12.30 nella Casa della salute e della comunità di piazzale Milano.

Intanto sono oltre 722mila vaccinazioni antinfluenzali effettuate, a fine novembre, in Emilia-Romagna (esattamente 722.314), con un’elevata copertura dei più fragili: sul totale, quasi 589mila sono state somministrate agli over 60. 185.582 sono invece, sempre al 29 novembre, i vaccini fatti contro il Covid, di cui più di 68mila agli ultra ottantenni.

La Regione si conferma dunque tra le prime in Italia per entrambe le campagne vaccinali, anche nel caso del Covid dove la copertura tra gli over 80 è del 18,5% e quella complessiva della popolazione con più di 60 anni del 13,2%. Ma occorre accelerare per mettere in sicurezza i più fragili, perché il virus SARS-CoV-2 sta nuovamente circolando e aumentano, oltre ai contagi, gli accessi quotidiani al Pronto soccorso.

Al via, dunque, misure straordinarie per favorire la più ampia adesione possibile alla vaccinazione: la Regione ha convocato le Aziende sanitarie lunedì prossimo per concordare una strategia condivisa, invitandole nel frattempo a rafforzare la somministrazione del vaccino anti Covid nei soggetti fragili attraverso i servizi, territoriali o ospedalieri, che già hanno in carico questi cittadini: potranno vaccinarsi nelle sedi in cui normalmente ricevono la cura per le loro patologie quali ambulatori, ospedali, Case della salute.

Tra le iniziative a cui si guarda, anche gli open day anti Covid senza prenotazione, nelle giornate e nelle fasce orarie che possano facilitare l’accesso, per esempio nei week-end; l’Ausl di Piacenza farà da apripista con due giornate ad accesso libero sabato 2 e sabato 9 dicembre 2023 dalle 9 alle 12,30 nella Casa della salute e della comunità di piazzale Milano.

“I dati sulle campagne vaccinali sono positivi, e anche per il Covid siamo tra i primi in Italia, ma proprio su questo fronte occorre accelerare per mettere in sicurezza soprattutto i più fragili- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Tra novembre e gennaio il numero di ingressi nei Pronto soccorso per patologie respiratorie è sempre molto alto, anche a causa dell’influenza, ma il picco è atteso nelle prossime settimane: il Covid ha ripreso a circolare, e quest’anno nei PS si stanno aggiungendo molti pazienti non vaccinati, che influiscono sull’operatività dei reparti dedicati alle emergenze. Per questo rinnoviamo l’appello: è estremamente importante vaccinarsi, per sé stessi, per la comunità e anche per non aggravare il carico degli ospedali. Proprio per rafforzare ulteriormente la campagna vaccinale condivideremo con le Aziende sanitarie iniziative straordinarie, e invitiamo le persone con patologie a bassa complessità a recarsi ai Centri di Assistenza Urgenza, che stanno funzionando bene”.

La vaccinazione antinfluenzale

Il vaccino antinfluenzale è stato somministrato a 722.314 persone, nel 93% dei casi dai medici di medicina generale. Risulta coperto dal vaccino il 42% della popolazione con più di 60 anni. Anche la popolazione a rischio tra i 7 e 59 anni è ben protetta: si sono vaccinate 2.579 donne in gravidanza, 16.383 operatori sanitari, 97.554 persone appartenenti a varie categorie a rischio.

La vaccinazione contro il Covid

Finora si sono vaccinate contro il Covid oltre 185mila persone, nell’85% dei casi dai propri medici curanti. Negli altri casi sono intervenuti i pediatri di libera scelta, le farmacie, le strutture ospedaliere o i centri vaccinali.

La copertura vaccinale ha raggiunto il 13,2% dei cittadini con più di 60 anni, percentuale che sale al 18,5% se si prendono in considerazione solo gli ultraottantenni. Si tratta di percentuali tra le più alte d’Italia, ma ancora lontane dal tasso di copertura degli anni della pandemia, quando in Emilia-Romagna contro il Covid arrivò a vaccinarsi oltre il 95% della popolazione.

Intanto, salgono i contagi da SARS-CoV-2: i nuovi casi positivi In Emilia-Romagna nella settimana compresa tra il 24 e il 30 novembre sono stati 3.847 (+73% rispetto alla settimana compresa tra il 3 e il 9 novembre), i decessi sono raddoppiati passando da 19 a 39, il numero di ricoveri ordinari è cresciuto del 61% (1.257 rispetto ai 782) e la terapia intensiva si è resa necessaria per 27 malati (+35% rispetto ai 20 della prima settimana del mese).

Il ruolo dei Centri Assistenza Urgenza

Per evitare, nei periodi più complessi dell’anno, di sovraffollare i Pronto soccorso, le persone con emergenze, ma di bassa complessità, possono recarsi ai Centri Assistenza Urgenza, dove i numeri delle prime strutture inaugurate sono positivi. Sia a Budrio che a Vergato (nel bolognese) la quasi totalità degli accessi giornalieri viene gestita direttamente dalle strutture: in particolare a Budrio su 40 pazienti che accedono mediamente ogni giorno, solo 6 in media vengono trasportati all’ospedale di Bentivoglio o al Policlinico Sant’Orsola; a Vergato, gli accessi giornalieri sono stati in media 18, e solo in un paio di casi al giorno è stato necessario il trasferimento del paziente all’ospedale Maggiore o a Porretta.

Sono 6 i CAU attivati finora in Emilia-Romagna: oltre a Budrio e Vergato nel bolognese, quelli di Ferrara, Comacchio, Copparo e Portomaggiore.

A questi se ne aggiungeranno progressivamente altri sui territori di tutta la regione a partire dai prossimi giorni, tra cui Piacenza dal 4 dicembre, Bologna Navile dall’11, Casalecchio dal 18; dal 21 dicembre Imola.

Intanto, prosegue la campagna di comunicazione, anche multimediale, messa a punto dalla Regione per spiegare come funzionano e a quali bisogni danno risposta i CAU. Rivolta a tutta la popolazione e in cinque lingue (italiano, inglese, francese, arabo e cinese), la campagna spiega le finalità della riorganizzazione, le caratteristiche della nuova rete, la tempistica di attivazione, dove sorgeranno e come funzioneranno i CAU, per quali patologie sono indicati. Con una sezione Domande/Risposte disponibili online per chiarire eventuali dubbi dei cittadini – https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza/domande-frequenti – all’interno della pagina web dedicata alla riforma del sistema emergenza urgenza sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/emergenzaurgenza.