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E Dora Morolli mette un po’ di Rimini in “Avatar 2”

Ha già assaggiato l’Oscar nel 2017, quando il suo team è stato premiato per gli effetti speciali de “Il Libro della giungla”. Ora Dora Morolli ci spera di nuovo con “Avatar 2 – La via dell’acqua”, l’ultimo film di James Cameron. Gli effetti speciali di questo kolossal da 250 milioni di dollari sono stati realizzati dalla Weta Digital di Wellington, in Nuova Zelanda. Dove Dora, 36 anni di Viserba, si è trasferita da sette anni.

“Anche se appena uscito nelle sale anche in Italia, del film non posso dire assolutamente nulla, la produzione ha posto un embargo di due mesi. Comunque ci abbiamo lavorato in tanti, centinaia di persone, Weta è una grande società e io non sono una creativa, mi occupo di svilupare software”, si schenisce. Ma intanto i genitori sono accorsi a vedere il fim appena uscito a Rimini; sopratttto per i titoli di coda, dove compare il suo nome.

Figlia dell’albergatore Paolo Morolli e della giornalista Maria Cristina Muccioli, appassionatissima di matematica e informatica fin da quando ha visto in casa il primo pc – “e le bollette del telefono sono schizzate alle stelle” – Dora Morolli si è laureata a Roma in Scienze dei nuovi media per poi lavorare per la Rainbow CGI di Iginio Straffi, il creatore delle Winx. Dalla capitale si è quindi traferita a Bruxelles per lavorare in un’altra società di animazione. Dopo un anno ha ricevuto un’offerta dalla VFX MPC a Londra: “Qui ho contribuito a realizzare Il libro della giungla”.

Poi Dora vede l’annuncio della società neozelandese, già famosa per aver lavorato a Il Signore degli Anelli. Proprio in Nuova Zelanda furono girati numerose scene della saga, sia con riprese dal vero che per acquisire immagini da elaborare. A Matamata, 160 km a sd di Auckland, si può visitare la Contea di Hobbit, il villaggio costruito appositamente nel 2001. Dora compila il campo e dopo due ore viene chiamata. Ma è disposta a trasferirsi dall’altra parte del mondo?

Ha accettato e non si pente della sua scelta: “Adoro la Nuova Zelanda! Il ritmo lento della vita, la qualità dell’aria, l’oceano e le montagne ovunque. Adoro anche l’atmosfera di Wellington e il suo senso di comunità”. Però l’Italia le manca: “E mi mancano i miei amici, la mia famiglia e le connessioni che puoi creare solo con persone della tua stessa cultura e lingua. Ma soprattutto mi manca l’Europa: la diversità linguistica, il cibo e la possibilità di visitare così tanti posti incredibili in un paio d’ore di volo”. E’ tornata quest’estate a Viserba dopo tre anni di assenza: “Colpa della pandemia”.

I film preferiti, tutti di animazione: “Porco Rosso” di Miyazaki dello Studio Ghibli, “La canzone del mare” di Cartoon Saloon, “Coco” della Pixar. Fra i registi italiani, le piacerebbe lavorare con Garrone, Sorrentino o Guadagnino. Da riminese, sempre orgogliosa di Fellini. Ed è felice: “Ho sempre adorato o cartoni animati, ho realizzato il mio sogno d’infanzia”.

Stefano Cicchetti

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