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Finite le faccende, dà spettacolo a teatro


26 Settembre 2016 / Nando Piccari

L’attaccamento e l’ammirazione di un domestico verso il padrone di casa può talvolta sconfinare nel desiderio, magari inconscio, di ripeterne le gesta: è quanto sta ultimamente succedendo a Narciso Travaglio, il fedele ed efficiente camerier servente di Casa Grillo. Egli, infatti, ad imitazione del padrone e padrino dei “cinque stelle”, ha preso l’abitudine di concedersi ogni tanto un periodo di pausa dal suo sgobbare giornaliero e, sistemato a mo’ di copione teatrale il compendio delle tante minchiate dette e scritte nei mesi precedenti, darsi da fare per andare poi a riproporle a pagamento in giro per l’Italia.

Alla modica cifra di euro 12 a cranio, nei prossimi giorni Travaglio porterà dunque anche a Rimini il suo ultimo spettacolo-spot, consistente nella versione recitata del solito “Falso Quotidiano” contro la riforma istituzionale oggetto del prossimo referendum. Se ho ben capito, ad avercelo chiamato è la locale “costolina di sinistra” del no, un variegato assemblaggio di propagandisti affannosamente impegnati nel non facile compito di smentire, o almeno tentare di sminuire, la loro sostanziale funzione di portatori d’acqua…ad altrui mulino.

A far parte di detta congrega ho letto esservi anche il notissimo e valente ex assessore riminese del PD Roberto Biagini, il quale ha cercato di minimizzare quella sua stravagante scelta politica dichiarando a “La Voce”: «È necessario togliersi la casacca di appartenenza, perché si discute di regole del gioco».

Ho imparato da tempo a conoscere ed apprezzare Roberto, però confesso che quell’affermazione non solo non mi convince, ma addirittura mi fa rabbrividire. Poiché io, continuando forse a coltivare l’idea di una sinistra un po’ demodé, credo che per riuscire a fare squadra con la cialtroneria legaiola, con il becerume grillino, con l’arroganza berlusconiana, con la turpitudine neo-fascista, non basti soltanto svestire la casacca con i colori della sinistra, ma occorra anche togliersi la pelle sottostante.

Avrei infine una curiosità da soddisfare. Darei non so cosa per sapere quanti degli spettatori riminesi che andranno ad osannare Travaglio a teatro siano fra i firmatari della petizione contro la Regione, “colpevole” di voler rendere obbligatoria – è poco, ma già qualcosa – la vaccinazione almeno dei bambini frequentanti le scuole di prima infanzia. E qui mi piacerebbe aprire un dibattito per risolvere un assillante enigma: la superstizione, la creduloneria, la presunzione di saperne una più del diavolo, sono altrettanti effetti collaterali del grillismo, o è il grillismo ad essere un loro derivato?

Nando Piccari


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