HomeCronache MalatestianeForse questo Papa vuole davvero cambiare le regole d’ingaggio della Chiesa


Forse questo Papa vuole davvero cambiare le regole d’ingaggio della Chiesa


3 Dicembre 2022 / Giuliano Bonizzato

Dissonanza cognitiva. Succede quando un elemento di disturbo mette in seria discussione il sistema di valori ai quali una persona ha improntato la propria vita. In tal caso “O si nega contro ogni evidenza l’esistenza stessa di ciò che provoca la dissonanza o si censura inconsciamente la nozione che la crea” (Festinger).

A questo punto mi domando quanta dissonanza cognitiva abbia provocato nel sistema di valori dei fedeli, l’esteso fenomeno della pedofilia nella Chiesa stigmatizzato con forza da Papa Francesco e la recentissima, inedita affermazione del medesimo Bergoglio che qui riporto testualmente: “Guardare il porno è un vizio che ha tanta gente, tanti laici, tante laiche e anche sacerdoti e suore. E il diavolo entra da lì”.
Vediamo un po’ di analizzare la faccenda.

Lo psichiatra di Bologna che questa estate ha chiacchierato con me a lungo sotto l’ombrellone in tema di obbligo di celibato e voto di castità, giudicava impossibile che la Chiesa potesse rinunciare a quelle che scherzosamente definiva ‘regole d’ingaggio’. Ciò – mi diceva – “in quanto è proprio la castità del prete ad esaltarne il carisma”. I fedeli sono infatti condizionati, sin dalla più tenera infanzia, da un sistema di valori che sublima la figura del Sacerdote rendendolo degno di fungere da tramite tra loro e Dio .

Ora, è evidente che l’obbligo di celibato può indirizzare al Seminario una buona percentuale di giovani che dalle donne non si sentono attratti con tutte le successive possibili conseguenze in tema di omosessualità (che non danneggia nessuno) e di pedofilia (assolutamente esiziale per le vittime). Ed è altrettanto evidente che altri ricorrano attraverso la pornografia alla stomachevole distorsione di ciò che il sesso rappresenta nel gioioso solare rapporto tra uomo e donna che essi purtroppo ignorano. Ciò non toglie che i fedeli cercheranno comunque, a salvaguardia del proprio radicato sistema di valori, di vedere nel prete l’Uomo di Dio che riesce a sublimare i propri istinti. Ma fermo restando che non dubito che buona parte dei consacrati al Signore riesca effettivamente a battere Madre Natura attraverso la fede e la preghiera, occorre pur sempre riconoscere che pedofilia e sesso virtuale hanno inferto un duro colpo al carisma sacerdotale.

Infatti anche la difesa mentale del fedele contro le proprie ‘dissonanze cognitive’ ha i suoi limiti quando è proprio la Chiesa ad auto-denunciarsi attraverso il suo Massimo Rappresentante. Chissà. Forse è lo stesso Pontefice a ritener giunto il momento di modificare le ‘regole d’ingaggio’.

Giuliano Bonizzato