Oggi la rubrica di Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera ha pubblicato questa lettera, priva di firma:
Caro Aldo,
sono una mamma di 44 anni e gestisco con mio marito uno stabilimento balneare a Rimini. Abbiamo un’areabimbi, con giochi gonfiabili. Per rinnovarli siamo andati alla fiera di settore, che si chiama Enada. Con noi c’era mia sorella con due figli, di 2 e 5 anni. La fiera ospita anche i giochi per gli adulti, cioè le slot-machine e i videopoker, e le due sezioni non sono divise. Erano in molti i visitatori che, con i bambini per mano, hanno dovuto fare zig-zag fra le slot-machine per visitare gli stand con i giochi per i bimbi. La cosa mi ha disturbato, anche perché alcuni venditori di slot-machine attirano i piccoli nei loro stand offrendo monete di cioccolato e palloncini. Tutti i bambini in fiera avevano un palloncino con la grande N di «Novomatic giochi d’azzardo». Sono molto turbata e quindi la prego di non scrivere il mio nome.
L’editorialista risponde : “Ho ricevuto molte lettere sulla ludopatia, in particolare dopo l’incisivo intervento di Gian Antonio Stella. Scelgo la sua perché dietro c’è una storia, cui il salone e la società citata potranno ovviamente replicare. Resta una questione molto più ampia e non facile da affrontare”.
La risposta prosegue sugli aspetti generali della questione, senza più citare il caso particolare.