HomePolitica“Giovani, devianza e sicurezza urbana”: Cattolica presente al seminario di Alghero

L’Assessora Gabellini: “Fondamentale prevenire e arginare fenomeni di criminalità minorile e comportamenti incivili"


“Giovani, devianza e sicurezza urbana”: Cattolica presente al seminario di Alghero


1 Ottobre 2024 / Redazione

“Giovani, devianza e sicurezza urbana”. Si intitola così il seminario a cui ha preso parte anche l’assessora alla polizia locale Claudia Gabellini insieme con tanti altri amministratori provenienti da vari comuni di Italia. Organizzato dal Fisu (Forum italiano per la sicurezza urbana) ad Alghero, il 27 e 28 settembre scorsi, ha visto sedere al tavolo dei relatori alcuni tra i massimi esperti sul tema.

Ne è emerso un quadro sulla criminalità minorile, comportamenti devianti o incivili nello spazio pubblico urbano utile ad ogni amministrazione per approfondire l’analisi sul proprio territorio e per offrire spunti su eventuali azioni da mettere in campo per arginare o prevenire determinati fenomeni – spiega l’assessora Gabellini -. Si è parlato del ruolo della polizia locale nella devianza giovanile e negli interventi di contenimento del disordine urbano. Spesso forme di aggregazione e di socialità giovanile si trasformano agli occhi dei cittadini in fatti problematici per i quali chiedono intervento delle forze dell’ordine. Momenti di socialità tra giovani però non sempre trovano un riscontro nei dati sulla criminalità, anche se resta importante monitorare e prevenire fenomeni criminosi e lavorare per promuovere l’utilizzo dello spazio urbano da parte di tutti – sottolinea l’assessora -.È stata un’ottima occasione per fare il punto sui dati oggettivi dei nostri territori, arrivando alla conclusione di quanto sia importante implementare i servizi in rete e la collaborazione di diversi settori locali e territoriali, dalle politiche giovanili ai servizi sociali, al volontariato, che devono essere di supporto alla risoluzione dei conflitti e alla giustizia penale minorile che deve sempre cercare soluzioni alternative alle misure penali” – conclude Gabellini.