HomeEconomia e LavoroI contratti pirata e il lavoro sommerso al centro del convegno dell’Ente Bilaterale del Terziario

Tutte le parti impegnate in un dibattito approfondito e costruttivo sul mondo del lavoro


I contratti pirata e il lavoro sommerso al centro del convegno dell’Ente Bilaterale del Terziario


28 Novembre 2024 / Redazione

Una presenza oltre le aspettative all’hotel Savoia Rimini per il convegno “Contratti pirata e lavoro sommerso, una minaccia per l’economia” organizzato dall’Ente Bilaterale del Terziario della provincia di Rimini con i CST Eburt Alberghi e Pubblici esercizi di Rimini e la collaborazione con ANCL Rimini e l’Ordine dei Consulenti del lavoro di Rimini. La grande valenza e attualità del tema hanno aperto un dibattito approfondito e costruttivo con tutte le parti al tavolo. In platea imprenditori, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni e professionisti tra i quali numerosissimi consulenti del lavoro per i quali il convegno era valido ai fini della formazione continua obbligatoria.

Ad aprire i lavori il consigliere provinciale Giuliano Zamagni, che dopo avere portato i saluti del presidente della Provincia Sadegholvaad, ha analizzato nel merito la situazione del lavoro sul territorio lasciando al tavolo anche uno spunto di riflessione: “Pirateria contrattuale e lavoro sommerso sono minacce solo per l’economia, o anche per la democrazia, essendo pratiche che scoprono il fianco al dumping sociale, mettendo in crisi i principi stessi su cui si basa la nostra Repubblica?”.

Le preoccupazioni dei rappresentanti degli imprenditori di commercio e turismo, come si evince dalle parole dei presidenti di Confcommercio Rimini Gianni Indino e di Federalberghi Rimini Patrizia Rinaldis, sono forti e circostanziate. “Il panorama contrattuale nei settori commercio e turismo è una giungla: il proliferare dei contratti collettivi pirata, centinaia, diventa strumento di concorrenza sleale per le imprese e una mancata tutela per il lavoratore. Abbiamo voluto questo appuntamento per fare chiarezza su questa piaga per il mondo del lavoro e per la collettività, che ha solo da perdere da questa deriva dei rapporti economici e sindacali. Così come gli imprenditori, che spinti dal desiderio di risparmiare in un momento di difficoltà, rischiano di scoprire il fianco a sanzioni ben maggiori del guadagno promesso, acuendo altresì le difficoltà di reperimento del personale a cui i comparti stanno facendo fronte”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i sindacati con Mauro Francesco Guitto per Filcams Cgil Rimini, Gianluca Bagnolini per Fisascat Cisl Romagna e Federica Lualdi per Uiltucs Uil Emilia Romagna, che riassumono così la loro posizione sui settori del commercio e del turismo che, sul territorio, vedono impiegati oltre 100mila lavoratori: “Come organizzazioni sindacali continuiamo a contrastare ogni forma di irregolarità nel mondo del lavoro e siamo convinti che la pirateria contrattuale debba essere estirpata dal nostro territorio. Possiamo riuscirci con grande impegno da parte delle organizzazioni sindacali e di quelle datoriali e con la collaborazione dei consulenti del lavoro. Su questa partita dovranno giocare un ruolo decisivo anche le istituzioni, perché l’irregolarità contrattuale rappresenta una zavorra e un ostacolo per la necessaria evoluzione dell’economia territoriale, turistica che rappresenta un vero patrimonio per tutta la collettività”.

Dall’intervento dell’Ispettore Inail del Dipartimento territoriale di Rimini, Gennaro Mauro, si è evinta la difficoltà dei controllori a districarsi nel dedalo della contrattualistica pirata. “Momenti come questo – ha affermato Mauro – dove tutte le parti si incontrano per sensibilizzare ad un corretto utilizzo dei contratti, sono propedeutici per contrastare le piaghe del mondo del lavoro. Accanto a tanti imprenditori attenti esistono persone senza scrupoli che dobbiamo isolare e contrastare. Questa battaglia di legalità è da vincere insieme, per il bene di tutti”.

A spiegare nel dettaglio la stortura dei contratti pirata, ma soprattutto come applicare correttamente i contratti collettivi, è stato il consulente del lavoro forlivese e professore a contratto all’Università Statale di Milano, Antonio Bernucci, che ha sottolineato come “il criterio di rappresentatività comparativa dei sindacati rappresenta un filtro per la valutazione dell’efficacia soggettiva dei CCNL leader, quale meccanismo di disincentivo per le aziende ad applicare contratti collettivi meno onerosi, ma non idonei a dare accesso ai benefici economici e normativi previsti. Inoltre, il Testo Unico sulla Sicurezza delega importanti contenuti regolatori ai sindacati leader, al fine di evitare una competizione al ribasso che potrebbe invece favorire i sindacati pirata, a pregiudizio delle tutele minime dei lavoratori”.