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Nuovi dirigenti e meno risorse finanziarie per la tv pubblica a iniziare dal canone non più in bolletta Enel


Il Governo vuole zittire la Rai


21 Febbraio 2023 / Maurizio Melucci

Già da alcune settimane il governo di Giorgia Meloni è all’opera per cambiare gli assetti della Rai. Direttori di rete, testate giornalistiche altri ruoli apicali di primaria importanza. Dopo Sanremo c’è chi pensa anche di cambiare, o quanto meno mettere sotto tutela, l’amministratore delegato Carlo Fuortes il cui mandato scade nel 2024. Certo, si può obiettare, succedeva così anche nel passato. Diciamo con più stile e meno arroganza. Immagino che il prossimo festival di Saremo ritornerà formato anni ’60.

Ma non ci sono solo le nomine. Per la Rai si potrebbe prospettare una situazione ben più pesante.

Il ministro dell’economia Giorgetti ha dichiarato che dal prossimo anno il canone tv verrà tolto dalle bollette dell’Enel. Questa destinazione è stata predisposta nel 2015 dal governo Renzi per contrastare la diffusa evasione sull’imposta per la Tv pubblica. Una misura che ha funzionato, registrando sette milioni di paganti in più e un tasso di evasione per il canone ordinario sceso dal 27% a una percentuale inferiore al 5 per cento. Considerando che il canone Rai rappresenta circa il 70% degli introiti Rai del 2023, se tornasse un forte tasso di evasione come nel pre-Renzi, a quel punto per l’azienda televisiva pubblica il rischio di trovarsi in ginocchio potrebbe diventare reale. Ora la motivazione che usa il governo è quella dell’Europa.

In effetti il governo italiano si era impegnato ad aumentare la trasparenza nella bolletta elettrica e dall’altra a eliminare, come imposto dalla Ue, la richiesta in capo ai fornitori di riscuotere «charges unrelated to the energy sector», vale a dire tasse non collegate al settore dell’energia. Nonostante dibattiti, annunci e ordini del giorno, come quello su proposta di alcuni parlamentari e approvato ad aprile dall’allora Governo Draghi, il canone è comunque rimasto in bolletta. Anche perché la voce è nei fatti scorporata e ben visibile all’interno della bolletta.

Motivo questo che è sempre stato portato avanti dalla Rai per sostenere la tesi della mancanza di un obbligo di togliere il canone dalla bolletta elettrica. Ora il governo Meloni, con solerzia sospetta verso un’Europa in altre occasioni assai meno ascoltata, vuole togliere il canone Rai dalla bolletta Enel. Sui balneari il Governo sta andando incontro ad una infrazione europea, con tutto quello che comporta; sul canone Rai in bolletta non prova neanche discutere con la Commissione Europea. Minori risorse finanziarie per la Rai significano maggiori vantaggi competitivi per le tv private, ad iniziare da quelle di Mediaset