HomePillole di politicaPd poco operaio, Renzi a destra, Conad in Confcommercio, i sindaci non fanno ordinanze

Il Pd ei suoi elettori, Italia Viva si sposta a destra, Conad entra in Confcommercio, verso i bandi per le spiagge, i sindaci senza ordinanze


Pd poco operaio, Renzi a destra, Conad in Confcommercio, i sindaci non fanno ordinanze


4 Dicembre 2021 / Maurizio Melucci

Chi vota il Partito Democratico

Un recente seminario a porte chiuse nella sede nazionale del Pd organizzato da Gianni Cuperlo ha approfondito le dinamiche elettorali nel nostro Paese. Preoccupa l’astensionismo perché oltre a mettere in evidenza il distacco tra politica e cittadini potrebbe essere decisivo alle prossime elezioni politiche.

Alle ultime amministrative ha infatti penalizzato in misura maggiore il centrodestra, ma alle elezioni politiche non è detto non possa colpire di più il centrosinistra. Per questo l’importanza di un’analisi del voto approfondita.

Secondo Ipsos, solo il 9,1% degli operai vota Pd, contro il 19,8 di Fratelli d’Italia e il 30,9 della Lega. Stesse percentuali per le casalinghe e per la fascia di età centrale 35-49 anni. Molto meglio tra gli anziani (29% di voto ai Dem) e segnali di ripresa tra i giovani. Il 18,4% dei 18-34 anni ha votato Pd. Di conseguenza tra le categorie professionali studenti e pensionati sono i punti di forza assieme ad impiegati ed insegnanti.

La preoccupazione maggiore rimane in ogni caso l’astensione e soprattutto quella quota di elettori intermittenti che ha disertato le elezioni amministrative ma che potrebbero votare alle politiche. Per queste ragioni per il segretario Letta “è fondamentale provare a recuperare la quota di non voto, un problema che non possiamo ignorare, né ritenere non riguardi la nostra parte politica, perché potrà determinare il risultato delle prossime elezioni”. Fatta l’analisi. rimane il come. Non ci sono ricette pronte all’uso, ma sicuramente una maggiore presenza sui territorio e un maggiore coinvolgimento di elettori e cittadini sulle politiche nazionali e locali possono essere un inizio.

Italia Viva, prove di maggioranza a destra

Nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì è successo un fatto politicamente rilevante. Forza Italia, Lega e Italia Viva hanno bocciato la proposta di Mario Draghi di un contributo di solidarietà a carico dei redditi oltre i 75mila euro. Serviva per trovare 300 milioni per ridurre il caro bollette per le famiglie più disagiate. Il Partito Democratico aveva sostenuto la proposta di sterilizzare per il 2022 ed 2023 gli effetti della riduzione della pressione fiscale sui redditi al di sopra dei 75 mila euro, come la volontà di introdurre elementi di solidarietà per ridurre le distanze e promuovere coesione sociale.

Bocciata da centrodestra al Governo e Italia Viva. La mutazione genetica si sta completando per il partito di Matteo Renzi. Mi spiace che quei deputati e senatori di Italia Viva sono in parlamento grazie ai voti del Pd non certo per merito di Renzi. Inevitabile pensare anche alle future manovre per l’elezione del presidente della Repubblica.

Confcommercio di lotta e di governo

Nei giorni scorsi c’è stato un accordo storico in Confcommercio con l’ingresso del gruppo Conad all’interno dell’organizzazione. Il numero uno di Conad, Francesco Pugliese, ha assunto la carica di vicepresidente di dell’associazione con delega alla fiscalità e alla finanza d’impresa. L’intesa è stata raggiunta nell’ambito di un accordo quadro tra Ancd (struttura politico-sindacale aderente a Legacoop a cui sono associate le cooperative territoriali e il Consorzio Nazionale Conad) e Confcommercio, recita il comunicato congiunto. Numerosi gli interessi, non ultimo un contratto di lavoro del commercio più favorevole alla grande distribuzione. C’è chi parla di Pugliese pronto a prendere il posto dello storico presidente di Confcommercio Sangalli.

Rimane un fatto. Come potrà Confcommercio conciliare gli interessi dei piccoli esercenti con gli obiettivi della grande distribuzione? Anche recentemente Gianni Indino, Presidente di Confcommercio Rimini, ha “tuonato” contro la grande distribuzione. Praticamente contro il suo vicepresidente nazionale. E’ vero che Conad è nata, nel 1962, per riunire sotto un unico nome un gruppo di piccoli dettaglianti, spinti dal desiderio di emanciparsi dal potere dei grossisti e dell’industria di marca. Da allora Conad di strada ne ha fatta ed oggi è leader della grande distribuzione in Italia.

Concessioni demaniali, un raggio di sole

L’avvocato Bartolo Ravenna portavoce dei pertinenziali (concessioni dove lo stato è proprietario sia dell’area che dell’immobile) è stato chiaro ed onesto. “L’intervento di Palazzo Spada (Consiglio di Stato, ndr) era inevitabile e ha messo la politica con le spalle al muro”, ha detto Ravenna. “Da avvocato, poi, non posso condividere le ragioni di chi protesta contro la sentenza e di chi annuncia ricorsi in Cassazione: al netto dei profili di inammissibilità e a prescindere dal possibile esito, occorre capire che il settore balneare non può permettersi di attendere i tempi della giustizia, bensì necessita di una soluzione politica immediata”.

“Gli imprenditori balneari virtuosi non devono avere paura delle gare. – ha aggiunto Ravenna – Questi operatori hanno infatti una storia alle spalle fatta di tradizione e professionalità, ma lo Stato deve fare la sua parte per tutelarli: non può cioè indire delle gare in base al rialzo del canone, perché aprirebbe strada alle multinazionali e sarebbe autolesionistico”. Al di là delle multinazionali usate come spauracchio fuori luogo, condivido che il canone non può essere elemento di gara, ma bensì gli investimenti e l’innovazione.

Obbligo di uso della mascherina nei centri storici

L’obbligo nazionale di mascherina all’aperto chiesto dall’Anci per voce del suo presidente Antonio Decaro non è arrivato. E allora i sindaci hanno firmato ordinanze a pioggia negli ultimi giorni per proteggere al massimo almeno il via vai nei centri storici e gli acquisti di Natale nelle vie dello shopping. Milano, Torino, Genova, Bologna, Trieste, si sono aggiunte pure Roma, Firenze, Venezia, Cagliari, Trento, Siena, Brescia, Pavia, Aosta, Cortina e decine di altre. In Campania e Sicilia l’obbligo riguarda tutti i comuni per il provvedimento è stato preso direttamente dalla Regione. Penso che l’obbligo debba scattare anche per i nostri comuni. Non siamo in una situazione tranquilla per la curva dei contagi.