“Preparandoci all’inizio della prossima stagione, abbiamo sentito il bisogno di scrivere nuove pagine della nostra storia. La scelta del nuovo logo – scrive in un comunicato la società – certifica questo passaggio: serviva sublimare il desiderio del futuro che stiamo costruendo un passo alla volta.
Oggi non siamo più così lontani. Non più.
Progetti decisivi per il nostro percorso ci regalano uno sguardo oltre il presente, stiamo immaginando il domani, a partire dal centro sportivo, per proseguire con il sogno di un nuovo stadio che continuiamo a ritrovare anche il mattino successivo.
Abbiamo così deciso di andare oltre all’origine romana, ad Ariminum, al ponte di Tiberio e all’Arco di Augusto presenti nel vecchio scudetto inseguendo sempre noi stessi verso un domani fondato sulla nostra storia.
Ci siamo lasciati accompagnare – prosegue il comunicato – dai nostri sostenitori trovando il futuro nelle sciarpe e nei vessilli della tifoseria. Abbiamo chiamato un nostro condottiero per riorganizzare le nuove sfide usando orgoglio e appartenenza che, associati all’amore, diventano qualcosa di potente che ci guiderà cavalcando lo spirito del nostro tempo.
Ecco la scelta di una storia che vive a Rimini, una scelta anacronisticamente contemporanea. Lo scudetto valorizza l’identità del Rimini FC da sempre riconosciuta negli iconici scacchi biancorossi. Al centro riporta il simbolo SI di Sigismondo Pandolfo Malatesta, audace condottiero che ha lasciato segni indelebili come il Castello e il Tempio Malatestiano ma anche SI come unione di Sigismondo e Isotta e dell’amore che li ha resi più forti insieme. Una storia che siamo noi, una singolarità pronta a combattere con orgoglio ma anche con l’amore per i propri colori come quello che contro tutto e tutti Sigismondo ha scritto nella storia per la sua Isotta.
La voglia di combattere, l’amore per i nostri colori, la certezza che saremo fianco a fianco con la nostra gente, ci fanno avvertire l’odore e il sapore della fatica che servirà in questo percorso – conclude il comunicato della società biancorossa – ma anche la meraviglia e il rapimento di un futuro che non vediamo l’ora di vivere e amare”.