Il Vescovo per San Gaudenzo: “Casa problema da affrontare, Chiesa di Rimini ci proverà”
15 Ottobre 2024 / Redazione
Lunedì 14 ottobre si è celebrata a Rimini la solennità del patrono della città e della diocesi. “Nel Santo Vescovo e Martire si ritrovano le radici della st oria cristiana di questa terra – ricorda la Diocesi – La festa di San Gaudenzo segna inoltre l’inizio ufficiale del nuovo anno pastorale, ed è anche l’occasione in cui la Chiesa riminese rinnova l’espressione del suo affetto al suo Vescovo, mons. Nicolò Anselmi”.
Alle ore 16.00 in Sala San Gaudenzo, il Vescovo di Rimini ha incontrato le autorità civili e militari cittadine e delegazioni delle associazioni di categoria. Il Vescovo Nicolò ha proposto un dialogo e alcuni spunti di riflessione per la città a partire dalla Lettera Pastorale 2024-25 dal titolo “Amerai, sarai felice e godrai di ogni bene, ora e nei secoli eterni”, desideri, proposte, sogni, frutti del cammino sinodale diocesano.
La Lettera Pastorale è indirizzata alla Chiesa riminese ma tra i tanti temi religiosi ce ne sono diversi che sono fortemente intrecciati alla vita civile.
“Con lo stile della sinodalitaà, il camminare insieme, ascoltandosi, prendendo decisioni assieme, che la Chiesa sta vivendo” e che il Vescovo propone anche ai politici e agli amministratori, mons. Anselmi ha indicato alcuni temi: la famiglia, la casa, i giovani, l’impegno sociale e politico, l’amicizia e la prossimità.
La famiglia. “Tutti siamo servitori della famiglia che svolge un ruolo gigantesco nella società. Nell’anno Giubilare la Chiesa riminese vuole impegnarsi a fondo su questo aspetto”.
La casa. “E’ importantissima, ed è purtroppo un nervo scoperto. Un problema che va affrontato. La Chiesa di Rimini ci proverà, per quel che può, nell’anno Giubilare”.
I giovani e la loro felicità. “Accanto a questo tema cammina anche la questione della scuola, luogo vitale per la crescita e la formazione di ogni persona, e per la scoperta della propria vocazione”.
Impegno sociale e politico. “Uno degli sbocchi vitali di un vero cristianesimo è il servizio, anche in ambito sociale, militare, economico e politico-amministrativo. Prendersi cura degli altri”.
Prossimità e amicizia. “Recuperiamo le relazioni, il dialogo anche disteso. E le stesse parrocchie siamo amiche della società civile, viviamo questa prossimità non solo a parole”.
Le sollecitazioni del Vescovo Nicolò sono state riprese da molti interventi, “in un dialogo davvero sinodale e ricco di stimoli anche futuri”, durato per oltre un’ora.
In Basilica Cattedrale alle 17.30 si è svolta la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Nicolò “con la quale la Chiesa riminese riprende con rinnovato vigore il suo cammino pastorale”.
Durante l’omelia il Vescovo Nicolò ha ricordato San Gaudenzo, testimone e martire e ha accostato il primo vescovo di Rimini a don Oreste. “C’è un martirio d’amore di colui che cerca ogni giorno il martirio della comunione, del dialogo, del chiedere scusa”.
Il Vescovo Nicolò ha poi dedicato alcune parole alla Lettera Pastorale. “Il titolo vuol essere un annuncio essenziale, rivolto a tutti: amare tutti e sempre”. La copertina contiene “cose nuove e antiche”. “Il cuore fatto con le mani è una dedica d’amore. Dio dedica tutto a noi e noi siamo incitati a dedicare gesti d’amore. L’alba sul mare è un segno evidente di speranza, di novità, di giorno nuovo, frutto di rinascita e conversione”.
Sullo sfondo, nell’atto di abbracciare tutti, “Gesù che ama e perdona, in questo caso nella raffigurazione splendida che ne dà Giotto nel crocifisso che campeggia in Cattedrale”.
Mons. Anselmi ha voluto una volta di più ringraziare tutti, “ma proprio tutti”, invocando su tutti e ciascuno la protezione del santo patrono. San Gaudenzo doni fede, coraggio e pace a noi e al mondo intero”.