“Il Canale emiliano-romagnolo è pronto a riprendere in mano il progetto di installazione di pannelli fotovoltaici lungo il suo corso. Anche perché nel 2021 “abbiamo avuto un salto importante dei costi energetici”.
A dirlo è il presidente del consorzio, Nicola Dalmonte, in un’intervista all’agenzia Dire. Nei mesi scorsi in Regione è stato approvato un ordine del giorno, proposto dai 5 stelle, che impegna la Giunta Bonaccini sulla solarizzazione del Cer. “Del progetto se ne parla da tempo- spiega in realtà Dalmonte– ma oggi è un aspetto fondamentale, legato anche all’aumento esponenziale dell’energia. Dobbiamo abbassare i nostri costi energetici, perchè nel 2021 abbiamo avuto un salto importante”.
La Regione si è dunque “impegnata a realizzare uno studio di fattibilità per l’installazione di pannelli fotovoltaici- spiega il presidente del Cer- noi avevamo già uno studio fatto alcuni anni fa, che dobbiamo riprendere perché le tecnologie sono cambiate. Quindi andremo nei prossimi giorni a esplorare in maniera più dettagliata questa possibilità, verificando la fattibilità di questo tipo di impianto e i costi”. I pannelli dovrebbero essere installati sulle sponde e non sul Corso d’acqua, perché altrimenti “si andrebbe a ridurre la portata e la superficie sarebbe ridotta”.
Sul progetto di solarizzare il Cer ci sono però da sistemare anche alcune questioni normative, segnala Dalmonte, perché “i nostri impianti che hanno il fabbisogno più importante di energia sono lontani dal primo tratto del Cer. Il prelievo avviene sul Po, ma la prima parte dell’invasatura è a circa 15 chilometri dall’impianto Palantone. Noi quindi potremmo andare a utilizzare il Cer per i pannelli fotovoltaici solo a 15 chilometri. Dobbiamo far sì che la normativa ce lo consenta”.
I pannelli solari, tra l’altro, sarebbero da installare “solo per un tratto del canale, perchè altrimenti non sarebbe sostenibile- aggiunge il presidente- e comunque il fabbisogno energetico del Cer è ridotto”. La possibilità di rivendere l’energia solare prodotta “ad oggi non è nella nostra mission- sottolinea Dalmonte- ma questo è comunque un ragionamento da affrontare a livello nazionale perché non esiste solo il canale emiliano-romagnolo”.
Agenzia DIRE