HomePillole di politicaInizia il nuovo corso del Pd. Spiagge sempre nel caos. Mancano i lavoratori stagionali

Il nuovo corso del Pd, gli stagionali non si trovano, altra sentenza del Consiglio di Stato sulle spiagge


Inizia il nuovo corso del Pd. Spiagge sempre nel caos. Mancano i lavoratori stagionali


11 Marzo 2023 / Maurizio Melucci

Partito Democratico. Inizia il nuovo corso di Elly Schlein 

Oggi l’assemblea nazionale ratifica l’elezione alle primarie di Elly Schlein a segretaria del Pd e la nomina di Stefano Bonaccini a presidente. Quest’ultima, una buona soluzione per dare un segnale di unità politica e di futura collaborazione. Verrà anche eletta la direzione nazionale. Per gli altri incarichi, segreteria e capigruppo di Camera e Senato, si vedrà nei prossimi giorni.

Nella gestione del Pd, tuttavia, non va dimenticato che chi è andato ai gazebo ed ha votato Schlein  ha fatto una richiesta di maggior equità sociale. Elly Schlein ha parlato di “nuova generazione del Pd” e ha sottolineato come molti non se facciano una ragione in particolare una “parte conservatrice del Pd”.  Si tratta della parte più chiusa, più legata alle correnti e meno aperta al dibattito, alla discussione e al confronto.

L’entusiasmo per l’elezione di Elly Schlein continua con le tante richieste di iscrizione al Pd nonostante i tentativi striscianti di delegittimarla, a partire dal tema della guerra in Ucraina: la linea del Pd è cristallina e la segretaria del Pd l’ha ribadita più volte. Penso che la neosegretaria del Pd debba rimanere sé stessa, non mutare comunicazione e toni. La virtù principe del XXI secolo è, per i cittadini, l’autenticità. Il prossimo appuntamento elettorale nazionale sono le elezioni europee con il metodo proporzionale e in questo caso paga l’identità.

Elly Schlein neo segretaria del Pd

 

Due giovani lavoratori su tre sotto i 15mila euro

Ho letto una interessante ricerca fatta su Bologna. La riporto perché il nostro capoluogo ha di gran lunga il tessuto economico più solido di tutta la regione, con un reddito pro-capite tra più alti d’Italia. Ebbene, dalla ricerca esce un quadro sicuramente preoccupante e che dovrebbe far riflettere.

Più della metà delle famiglie bolognesi, il 55%, ritiene di non avere un reddito adeguato alle proprie necessità, una su tre teme di dover fronteggiare nel 2023 dei problemi economici anche a causa dell’aumento dell’inflazione. Mentre le donne percepiscono 6mila euro di reddito in meno rispetto agli uomini e due giovani su tre fanno i conti con lavori sottopagati e un reddito inferiore ai 15mila euro l’anno. Sono alcuni dei dati che emergono da una ricerca di Nomisma realizzata per conto delle Acli di Bologna.

Immagino (ma non ci vuole molta fantasia) che la situazione di Rimini sia molto peggiore.

Ci risiamo. Il grido d’allarme degli imprenditori del turismo: mancano i lavoratori stagionali

Secondo l’Associazione albergatori di Rimini per la primavera gli hotel sono in deficit di circa 3.000 addetti in provincia. E per l’estate mancano ancora 8.000 stagionali da arruolare. “In media mancano 4 dipendenti ad albergo – spiega la presidente Aia, Patrizia Rinaldis – Non è problema di stipendio o di riposi. I contratti li applicano ormai tutti, e stiamo facendo verifiche su chi non li osserva. Ma servono capacità professionali, e spesso chi è disponibile non le ha”.

Tralascio che quando vengono fatti i controlli si scopre ben altra realtà rispetto a quella raccontata da Patrizia Rinaldis. Ad esempio durante il 2022 le ispezioni della Guardia di Finanza hanno permesso di accertare nei confronti di aziende turistico-alberghiere l’impiego di 17 lavoratori completamente “in nero”, nonché 384 lavoratori irregolari su una platea di 427 lavoratori identificati e sono state elevate sanzioni fino ad un massimo di 140 mila euro.

Rispetto agli anni passati vi sono tuttavia alcune novità:

  • pare che sia scomparso il dito puntato contro il reddito di cittadinanza (il governo ha cambiato le regole, come è noto). Ora si va diritto all’aspetto culturale del problema: “I giovani riminesi non vogliono fare più la stagione perché hanno altri impegni”. Ma non solo i giovani riminesi, anche una parte consistente dei giovani italiani. Non voglio sindacare che tipi di contratti vengono proposti per il periodo pasquale. Solo lavoro nei week end? Lavoro a chiamata? Anche i contratti regolari della Rinaldis sarebbero da approfondire tra formalità (il contratto) e realtà (il lavoro nell’hotel).

Tuttavia non vi sono solo aspetti negativi nel dibattito che si è aperto per la prossima stagione turistica. Vi sono due punti positivi da parte degli imprenditori turistici più avveduti.

Il primo è la richiesta di riaprire i flussi migratori con paesi extra europei ad iniziare dall’Albania e organizzare vitto e alloggio in strutture ricettive chiuse. Lo si poteva fare da anni, soprattutto la possibilità di dare vitto e alloggio, ma meglio tardi che mai. La strada è quella. Contratti in regola e tranquillità per l’alloggio senza farsi “rapinare” quasi metà dello stipendio da stagionale.

Patrizia Rinaldis presidente albergatori Rimini

 

Altra sentenza del Consiglio di Stato. Altra stangata per concessionari di spiagge e per il Governo

Con mio grande stupore ho visto nei giorni scorsi il risalto dato da tutti i mezzi d’informazione, all’ennesima sentenza del Consiglio di Stato sulle spiagge.

Chiamamicittà.it, con Roberto Biagini aveva scritto e commentato la sentenza qualche giorno prima. L’importante è arrivare. Per quale ragione tanto risalto non è chiaro. Forse l’intervento del Presidente Mattarella che sul “mille proroghe” aveva sollevato pesanti dubbi di legittimità proprio sulla proroga di un anno delle concessioni demaniali. Forse per l’ennesima figuraccia del governo Meloni. Sta di fatto che le prime pagine si sono aperte con la sentenza che ancora una volta ribadisce che le concessioni italiane debbono essere messe a gara. In particolare, la sentenza indica tre punti, tutti strategici.

  • 1) Le concessioni demaniali marittime a scopo turistico ricreativo rientrano a tutti gli effetti nell’ambito di efficacia della Direttiva Bolkestein. Con buona pace di dice il contrario (erano e sono tanti).
  • 2) Viene riconfermato che quando si discute di tratti di arenile da affidare in modalità concessoria è inevitabile riferirsi a “risorse scarse se non in alcuni casi inesistenti” e che per stabilirne l’entità occorre avere riguardo alla situazione dei singoli “territori comunali” (Corte Giust. UE, 14/7/2016, in cause riunite C-458/14 e 67/15). Per cui i comuni della costa romagnola possono già attrezzarsi per le gare.
  • 3) Viene ulteriormente confermato ciò che la giurisprudenza unionale e nazionale da sempre sostengono e cioè che la Direttiva Bolkestein riassume tutte le caratteristiche delle direttive qualificate self-executing e come tali il dovere di disapplicare la norma interna in contrasto con quella eurounitaria autoesecutiva, riguarda tanto i giudici che la pubblica amministrazione. I dirigenti comunali hanno l’obbligo di non applicare la proroga nazionale.

Inutile minacciare di sollevare conflitti di competenza con la Corte costituzionale per chi deve decidere tra Parlamento e giudici amministrativi. L’Italia al pari degli altri paesi componenti la Comunità Europea ha ceduto una parte di sovranità in favore delle istituzioni europee. Queste vanno rispettate. Il resto sono solo chiacchiere come quelle fatte negli ultimi dieci anni.

Maurizio Melucci