L’assessora all’ambiente di Rimini Anna Montini: “Cosi la città sarà più verde e sostenibile”
26 Luglio 2024 / Paolo Zaghini
Inizio oggi con la chiacchierata con l’Assessore alla Transizione Ecologica e Blue Economy del Comune di Rimini Anna Montini il mio viaggio fra gli amministratori pubblici della Città.
Nata a Rimini (o meglio a Miramare dove tuttora vive) nel 1967. Laureata in Scienze statistiche ed economiche all’Università di Bologna, oggi vi insegna (da vent’anni ormai) come professoressa associata in Politica Economica e specificatamente in Economia dell’ambiente nella sede di Bologna e in quella di Rimini.
Assessore a Rimini dal giugno 2016, in quota alle liste di centro-sinistra a sostegno allora del candidato Sindaco Andrea Gnassi e nel 2021 a sostegno del candidato Sindaco Jamil Sadegholvaad. Potremmo dire dunque un “tecnico” al posto giusto, competente in materia di temi ambientali, profonda conoscitrice di ciò che in Italia, in Europa e nel mondo si muove su questi argomenti. Perché se è vero che all’esterno del Palazzo la Montini non compare moltissimo, il suo “potere” all’interno è invece notevole.
Con le sue deleghe spesso ha una parola importante su ogni scelta, progetto che riguarda la Città: dal verde alla depurazione, dall’inquinamento luminoso al rumore, dai pannelli fotovoltaici alle comunità energetiche, dalla balneazione alla viabilità, per finire con alcune scelte urbanistiche inserite nel RUE e nel prossimo futuro nel PUG (Piano Urbanistico Generale).
Sul suo tavolo passano molte delle pratiche amministrative riguardanti la vita della Città e le disposizioni che vengono date ai cittadini. D’altra parte la scelta della “linea green” del Comune di Rimini ha ormai oltre un decennio di vita e quindi tantissime delibere obbligano aziende e cittadini al rispetto di precise norme a difesa dell’ambiente.
“Non mi far passare come una dittatrice perché così non è. Sulle scelte grandi e piccole abbiamo da tempo instaurato un lavoro collegiale che coinvolge numerosi uffici oltre che diversi colleghi assessori. Del resto non può che essere così: Rimini è una grande città, con infiniti problemi in ogni stagione. E il suo governo è una cosa complicata che richiede sinergie, condivisioni, ma soprattutto una visione comune di Città. Sia il Sindaco Gnassi sia il Sindaco Sadegholvaad hanno lavorato con tutti noi assessori per questo: e Rimini nell’ultimo decennio è cambiata e condivido il parere di tantissimi cittadini, organi di stampa, stakeholder che dicono che è migliorata, è più bella, più accogliente”.
Le classifiche, per quel che valgono, posizionano Rimini nelle venti città più green d’Italia e la collocano fra le Top Ten per la produzione di energia pulita con gli impianti fotovoltaici.
Questo naturalmente non toglie che i problemi ci siano e ogni giorno ne nascano di nuovi.
Incominciamo allora a vederne alcuni.
“Con il PSBO Rimini ha fatto un lavoro straordinario, direi epocale. Il trattamento delle acque reflue, la separazione delle reti fognarie E le vasche di accumulo consentono alla Città di pensare di avere un futuro nel segmento del turismo balneare garantendo un mare pulito, senza più versamenti di acque miste. Ma direi anche che l’insieme degli impianti mette al sicuro la Città da alluvioni causate dal maltempo come quella del maggio 2023 che invece ha provocato disastri in altre realtà a noi contigue. Il PSBO è il più grande investimento fatto dal Comune di Rimini, assieme ad altri soggetti come HERA, Romagna Acque, AMIR e fondi di alcuni ministeri nazionali, che assomma complessivamente a 200 milioni di euro. I lavori sono ormai completati. Gli ultimi due stralci per le vasche di accumulo del Colonnella e del Rodella sono stati già finanziati ed appaltati e partiranno entro l’autunno, così come la chiusura degli ultimi due sbocchi a mare”.
Il Parco del Mare, ovvero la pedonalizzazione del lungomare, è tra gli elementi chiave della “città green”?
“E’ indubbio che lo sia. Non ha cambiato solo l’immagine della marina. E’ stato fondamentale per dare una nuova vita ad una parte cruciale della nostra città e rinnovare il modo di vivere qui da noi il turismo. Si, lo so. Poi mi dirai: e i parcheggi? Ci stiamo lavorando celermente. Speriamo di poter presto recuperare questo ritardo”.
A proposito di clima e di Mare Adriatico cosa ci dici.
“Faccio fatica a pensare che ci sia ancora qualcuno che dica che non è in corso un profondo cambiamento climatico. E che questo influenza, ed influenzerà sempre più, la vita di tutti noi. Abbiamo bisogno di più verde nelle nostre città, di limitare l’espansione del cemento: bisogna lavorare per l’adattamento dei centri urbani ai cambiamenti climatici, creando anche opere di adattamento. La temperatura è in aumento costante: + 2 gradi in quarant’anni. Detto così sembra niente, ma invece è tantissimo. Le notizie in questi giorni ci parlano di siccità, di crisi dell’agricoltura, di picchi di calore che mettono a rischio la vita di tante persone. Le temperature notturne superano spesso i 20 gradi, caratterizzando le cosidette ‘notti tropicali’”: nel 1985 erano 62, nel 2023 sono state 108. Il mancato refrigerio notturno condiziona la qualità della nostra vita, così come d’inverno non ci sono più le gelate. Le città devono avere un ruolo importante in questa transizione ambientale in corso. Bisogna aggiornare e innovare l’architettura della città in un’ottica di adattamento al cambiamento climatico oltre che di mitigazione. Penso alla de-impermeabilizzazione del suolo attraverso la rimozione di cemento e asfalto con l’utilizzo di materiali drenanti, innovazioni ecologiche anche per i tanti dei prossimi interventi pubblici, riforestazione sulle zone peri-urbane e ampliamento delle aree verdi. Dire tutto ciò è facile, realizzarlo è un po’ più complicato. Ma noi continueremo a farlo seriamente, anche nel corso dei prossimi anni quando andremo a scrivere il PUG, il nuovo strumento urbanistico”.
Non mi hai risposto su come sta il Mare Adriatico.
“Abbiamo letto tutti che il Mare Adriatico è diventato il mare più caldo per effetto dell’aumento delle temperature. Sappiamo che questo può produrre effetti collaterali poco piacevoli, soprattutto per la balneazione (esplosioni algali di mucillagine). Ma anche problemi per i nostri pescatori, compreso il fatto dell’arrivo di specie marine aggressive verso gli abituali pesci adriatici (per tutti il granchio blu). L’Adriatico sta venendo monitorato da infiniti organismi scientifici nazionali ed internazionali. Noi partecipiamo a questi studi. Il PSBO è la nostra risposta ad una parte dei problemi. Ma occorrono indubbiamente scelte che anche per l’Adriatico direi epocali, straordinarie”.
Con l’Assessore Montini vista l’ampiezza delle sue deleghe potremmo parlare per un giorno intero. Proviamo a trattarne ancora alcune. Sulla nascita di comunità energetiche rinnovabili (CER) cosa ci dici?
“L’avvento di queste comunità potrebbero essere di grande importanza nel prossimo futuro per l’ampliamento di produzione energetica pulita e a prezzi contenuti. Come Comune stiamo portando avanti la procedura per farne partire una che coinvolge cinque palazzi pubblici, dove consentire la realizzazione di impianti fotovoltaici. Sarà un partenariato pubblico-privato, con finalità sociali, nella cui CER potranno aderire i cittadini che lo vorranno fare. Sarà per grandezza a Rimini il terzo polo fotovoltaico, dopo quello della Fiera e quello di Fiabilandia. Sono convinta che la creazione di tante altre realtà simili possa contribuire in maniera determinante a risparmiare e ad usare in modo più sostenibile l’energia elettrica. In giro per l’Italia incominciano ad essercene diverse e quindi abbiamo esempi con cui confrontarci. Il problema maggiore che vedo è però la complessità della gestione su cui dovremo, tutti assieme, lavorare per superare e semplificare i problemi”.
Se vuoi una domanda su un problema minore: molti cittadini dicono che Rimini è una città troppo rumorosa. E’ vero?
“Noi da tempo stiamo monitorando la situazione in diversi punti della Città. Complessivamente nella città i monitoraggi ci dicono che la realizzazione delle rotonde, l’utilizzo in alcuni tratti più trafficati di asfalto fonoassorbente, di messa in opera di barriere verdi in diversi tratti viari ha abbassato sensibilmente la media della rumorosità cittadina. L’impegno è quello di continuare in questa direzione”.
Per chiudere, a che punto siamo con il nuovo Piano Verde?
“E’ ad uno stadio avanzato, comprese le modifiche necessarie da apportare al regolamento del verde vigente. Lo vogliamo approvare entro fine anno perché ritengo che debba essere propedeutico all’avvio dei lavori per il PUG. La sua filosofia dovrà inglobare i fondamentali del Piano del Verde”.
Paolo Zaghini