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Se la fantascienza è made in Rimini


26 Agosto 2019 / Paolo Zaghini

Domenico Ghiselli: “Patrimonio genetico. La ricerca dei Signori della Luna” – Umberto Soletti Editore.

Opera prima di Domenico Ghiselli, corianese, classe 1965. Tecnico informatico della “Valleverde”, riconvertito a rappresentante di vini dopo la crisi dell’azienda. L’Autore ci fornisce uno dei pochi casi di un racconto fantascientifico del riminese.

Ho provato a dare un’occhiata alla bibliografia riminese, ma non ho trovato granché in questo campo. Il volume del milanese Dario Tonani “Schiuma rossa” (Delos Digitale, 2014), Premio Robot 2013, in cui racconta di un Adriatico fogna a cielo aperto e in cui i due protagonisti (un poliziotto albanese deve recuperare a Milano un assassino e portarlo a Valona) si trovano coinvolti in situazioni da spaghetti/western a Nuova Rimini, una città con paesaggi fanta-urbani e fanta-ecologici.

Tonani poi, assieme al digital artist riminese Daniele Gray, firma il photonovel fantascientico “Poliarmoid” inserito nella raccolta “W.A.R – Weapons, Androids, Robots” edito in ebooks quest’anno da Delos Digital.

Il sammarinese Massimiliano Giri con il suo racconto “I polmoni del nuovo mondo” è il vincitore del premio Urania Short 2018, pubblicato sul numero di Urania del novembre 2018.

Ma se i testi cartacei sono pochi, tantissime sono le occasioni in cui la fantascienza cinematografica la fa da protagonista nella nostra Provincia: “Starcon”a Bellaria, “Reunion” a Riccione, il Convegno Italiano del Fantastico e della Fantascienza Italcon a San Marino. Inoltre da qualche mese è in corso di produzione la serie web fantascientica “Unsouled” scritta e diretta dal regista riminese Mario Gentile, prodotta dallo Studio Trasmetto.it di Rimini in collaborazione con RiminiAmo, ambientata nella nostra Città.

E vorrei citare anche l’edizione 1983 del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Comunione e Liberazione intitolato “Uomini, scimmie e robot” dove Rocco Buttiglione animò una vivace discussione sulla fantascienza con Brian Aldiss, Sergio Giuffrida, Ion Hobana, Alex Voglino (gli atti di questo incontro furono pubblicati dal settimanale “Il Sabato” nel numero di novembre 1983).

Infine vorrei anche ricordare il testo di un amico, Gabriele Morelli, presidente della CNA regionale, morto a metà ottobre 2016, che aveva scritto per la rivista del PD di Bellaria “Ottopagine” qualche mese prima (sul numero di giugno 2016) un corposo articolo intitolato “C’era una volta la fantascienza”, di cui era un appassionato lettore.

La science fiction, come fenomeno letterario di massa, è fatta risalire alla pubblicazione negli Stati Uniti del primo numero di “Amazing Stories” il 5 aprile 1926. In Italia la nascita ufficiale del genere viene collocata nel 1952 con l’uscita della pubblicazione “Urania” per i tipi della Mondadori, sotto la direzione di Giorgio Monicelli (1910-1968), fratello del regista Mario.

Fatta questa rapida ricognizione riminese e storica del genere, torniamo al libro di Ghiselli. Nelle Note conclusive al volume Ghiselli afferma: “Patrimonio genetico” è questo: “un pretesto per immaginare piccole storie all’ombra della Grande Storia che ha avuto luogo in Romagna”. Le pagine del libro ci portano a spasso nell’entroterra riminese, da Verucchio a Coriano fino al Monte Titano della Repubblica di San Marino. Con un intreccio ricco di episodi e di colpi di scena che si sviluppano nel corso dei secoli.

Il Custode dei Signori della Luna così si presenterà agli umani entrati nel rifugio di San Marino: “I miei colleghi ed io, apparteniamo ad una civiltà molto più antica della vostra che, tuttavia, dopo aver raggiunto vette importanti di progresso, è arrivata come la vostra oggi, ad un passo dall’estinzione a causa della miopia dei suoi governanti che hanno preferito ignorare il peggioramento delle condizioni della società e del pianeta fino a quando queste sono diventate irreversibili”. I Signori della Luna aborriscono la violenza e non “sono assolutamente disponibili a fare del male a qualcuno”.

Questi esponenti elusivi di un’altra civiltà monitorano la Terra attraverso una serie di rifugi in cui è possibile entrare solo grazie ad un gioiello che ne consente l’accesso. E’ in questo modo che nel rifugio di San Marino entrano sciamani villanoviani, il medico chirurgo romano Eutyches (quello della Domus del Chirugo in Piazza Ferrari a Rimini), lo scienziato tedesco Kofler inviato da Himmler mentre infuriano i combattimenti per lo sfondamento della Linea Gotica tedesca da parte degli Alleati, gli agenti della CIA impegnati a distruggere i rifugi di questa civiltà aliena.

Da questo rifugio i Signori della Luna lasciano trapelare, attraverso chi è chiamato ad entrare, piccole stille di conoscenza più avanzata per aiutare gli umani a progredire. E sono convinti che le persone affette dalla Sindrome di Down, spesso viste come persone di serie “b”, siano invece una speranza per il futuro: “questa alterazione non come una limitazione ma come una risorsa”.

Farei mia la conclusione dell’articolo di Gabriele Morelli: “Oggi la fantascienza come specifico letterario autonomo non esiste più, ma continua a vivere ibridata in vari generi”. Anche il romanzo di Ghiselli è un ibrido dove la fantascienza vive con l’ucronia (la fantastoria), ma nel pieno rispetto della regola principale del fondatore di “Amazing Stories”, Hugo Gernsback: “un affascinante romanzo fantastico, in cui si mescolino fatti scientifici e visioni profetiche”.

Paolo Zaghini