HomeCronacaLa guerra del “Mosaico” di Misano contro la droga. Che oggi è cambiata


La guerra del “Mosaico” di Misano contro la droga. Che oggi è cambiata


24 Luglio 2017 / Paolo Zaghini

“Un Mosaico di storie”La Piazza.

56 - Mosaico

Oggi registriamo un grande silenzio sull’uso della droga in Italia, in particolare fra i giovani. Tacciono le istituzioni, i grandi giornali, le TV, ma anche, per molti versi, le scuole e le famiglie. Fa notizia se qualcuno viene sorpreso a coltivare qualche piantina di marijuana sul terrazzo, ma non la nuova ondata di consumo di massa delle sostanze stupefacenti.

Bene, benissimo dunque hanno fatto i protagonisti storici del Gruppo Mosaico di Misano Adriatico a raccontare la loro straordinaria storia vissuta dal 1989 al 1999. L’avventura di questo gruppo di prevenzione del disagio giovanile e delle tossicodipendenze inizia il 4 aprile 1989 su iniziativa del Ser.T. (Servizio tossicodipendenze) dell’ASL di Rimini e Riccione. Il gruppo di Misano era formato da 12 persone, cittadini con caratteristiche diverse per età, professione e residenza: “donne, uomini, mamme, papà e giovani, con la voglia di impegnarsi nel proprio territorio per promuovere l’aggregazionismo giovanile e combattere il dilagare dell’uso di sostanze stupefacenti che in alcuni quartieri aveva assunto dimensioni e caratteristiche significative”.

Scrive l’ex Sindaco di Misano Sergio Morotti: “Negli anni1970-1980, fra i tanti problemi che le istituzioni pubbliche si trovarono ad affrontare, ci fu il fenomeno della diffusione delle tossicodipendenze che si diffuse particolarmente tra le giovani generazioni. Lo spaccio ed il consumo di droghe pesanti si diffusero in modo virulento anche a Misano. Fu così che sul finire degli anni ’80, Comune di Misano e Ser.T. incontrarono genitori e cittadini e dopo una serie di assemblee e stages di formazione, si costituisce un gruppo di persone che vuole impegnarsi sulla prevenzione delle tossicodipendenze. Un gruppo di uomini e donne, coordinati dal compianto Antonio Semprini, che negli anni seguenti attiverà conferenze, assemblee e momenti di aggregazione e riflessione, tra giovani e genitori di Misano con l’obiettivo di affrontare il disagio giovanile e formare le famiglie sulla prevenzione delle tossicodipendenze”.

Antonio Semprini (1943-2011), scomparso prematuramente, divenne Sindaco di Misano a soli 27 anni (e lo fu per 12 anni) dal 1970 al 1982. Le persone che lo hanno conosciuto lo ricordano come “una bella persona. Onesto. Curioso. Capace. Serio. Tutto d’un pezzo. Squisito”. E Antonio fu il motore per tutti gli anni di attività del Gruppo Mosaico.

Nel 1990 i morti per overdose in Italia furono circa 1.300, contro i circa 300 del 2015. Gli utenti riminesi in cura per problemi di tossicodipendenza nel 2016 sono stati 1.452, ma sono 3.005 le persone che sono entrate in contatto col Servizio a ciò dedicato dell’AUSL riminese. Il 18% dei nuovi utenti 2016 ha meno di 30 anni e in un terzo dei casi utilizza la cocaina.

L’età media dei soggetti in cura è in costante aumento (nel 2016 44,5 anni) a seguito dei progressi terapeutici per la cura dell’HIV e la riduzione della mortalità per overdose. E’ Daniela Casalboni, Direttore UO Dipendenze Patologiche presso AUSL Rimini, che fornisce queste cifre nel suo intervento nel libro. E prosegue ancora: “Quasi un europeo su quattro tra i 15 e i 64 anni ha sperimentato l’uso di sostanze illecite nel corso della vita. Per quel che riguarda la prevalenza, la sostanza più consumata è la cannabis, con una prevalenza di consumo cinque volte maggiore rispetto alle altre sostanze. L’eroina e gli altri oppiacei continuano però ad essere le droghe associate alle forme più dannose di consumo”.

Ma l’intervento di maggior rilievo è indubbiamente quello del dott. Massimo Ferrari, uno dei padri della lotta alla droga nel riminese a partire dalla fine degli anni ’70, animatore di mille iniziative. Il suo intervento (“Niente ricordi, grazie!”) ricostruisce le vicende del Gruppo Mosaico che lui seguì e curò attentamente ma “come ogni individuo così un gruppo o un’istituzione ha un suo ciclo di vita. E’ una legge universale e così anche il Mosaico ha chiuso il suo: si passa ad altro, ad altri gruppi e ad altri destini”. E chiude “Non è tempo di ricordi … c’è troppo da fare”.

Che è poi anche la conclusione dell’intervento di Daniela Casalboni: “La crisi economica ha in vario modo influito sul mercato delle sostanze e sui comportamenti di consumo, in primis perché, a fronte della perdita del futuro e della difficoltà ad intravedere possibilità di realizzazione, c’è una maggiore centratura sul presente. Gli utilizzatori di sostanze, anche quelli che hanno sviluppato una tossicodipendenza, sono maggiormente inseriti socialmente e l’uso di sostanze si inserisce in uno stile di vita apparentemente normale”. Si potrebbe dire che “oggi le sostanze si sono ‘democratizzate’, hanno raggiunto tutte le fasce sociali ed attraversano tutte l’età”.

L’attuale Assessore ai Servizi Sociali di Misano, Maria Elena Malpassi, scrive: “Il lavoro progettuale che è stato creato e portato avanti dalla Associazione Mosaico ed i risultati conseguiti ed apprezzati, anche a distanza di quasi 30 anni, dimostrano quanto l’associazionismo ed il terzo settore in generale siano fondamentali per il tessuto sociale di una Comunità”.

Ed è questo che mi è piaciuto in questi interventi presenti nel libro: non bisogna piangersi addosso, la droga c’era e c’è ancora oggi, continua a distruggere vite, bisogna unirsi per combatterla. E’ una battaglia difficile, in questi anni di crisi spesso oscurata da altri problemi, ma non può essere per questo lasciata solo in mano alla Polizia invocandone l’intervento per la repressione e l’interruzione dei canali di approvvigionamento. C’è invece bisogno della società tutta, c’è bisogno di ognuno di noi. La storia del Mosaico ci dice questo. La sua battaglia iniziata trenta anni fa deve essere ripresa e proseguire. Ancora una volta ha ragione Massimo Ferrari … c’è ancora molto da fare.

Paolo Zaghini