La legge finanziaria 2023 è stata ufficialmente depositata in Parlamento. E’ possibile fare un primo bilancio delle proposte del Governo. La premier Giorgia Meloni l’ha definita una legge di bilancio “coraggiosa” e poi ancora “abbiamo fatto il giusto senza cercare consenso”. In realtà si leggono cose di segno molto diverso. Vediamo le proposte.
Pensioni. Per reperire risorse per quota 103 (che riguarderà un numero modesto di lavoratori, quasi tutti maschi), l’adeguamento all’inflazione delle pensioni è stato rivisto dal Governo. Per le pensioni fino a 4 volte il minimo – 2.100 euro lordi mensili – non cambia niente: recuperano il 100% dell’inflazione. Per tutti gli altri assegni ci sarà un taglio non da poco, che va da 237 euro a 2.277 euro annui, come mostrano le simulazioni in tabella.
In questo modo il risparmio è di 2,1 miliardi:
Il fatto è inoltre particolarmente iniquo anche per la modalità di penalizzazione. Infatti, chi supera lo scaglione dei 2100 euro lordi mensili di 50 euro si trova l’intero importo della pensione penalizzato. Questo sistema porta a dei veri e propri “sorpassi” di pensionati rispetto ad altri, penalizzati dalla scaglione di rivalutazione.
Opzione donna. Arrivata una rimodulazione che fondamentalmente rende più rigido il requisito, limitando la platea a determinate categorie di lavoratrici (molto simili a quelle con diritto all’APE sociale), e alzando il tetto anagrafico, invariato solo per le donne che hanno almeno due figli. Una vera e propria discriminazione tra le lavoratrici.
Voucher. Con la legge di bilancio tornano i buoni lavoro, famosi come “voucher”, nel mondo dell’agricoltura, della ristorazione, del lavoro domestico e dei servizi alla persona. E lo fanno con un tetto raddoppiato, visto che si modifica la legge del 2017 che fissava un importo complessivo di 5mila euro e che ora sale a 10mila. Una decisione che aumenta la precarietà, il lavoro sottopagato e in nero nel mondo del lavoro. I voucher erano stati aboliti nel marzo 2017, per evitare il referendum conquistato dalla Cgil di Susanna Camusso con 3 milioni di firme, ammesso dalla Consulta e fissato per il 28 maggio di quell’anno. Ora il governo Meloni li ripropone fregandosene dell’ostilità dei sindacati e di milioni di italiani.
Flat Tax. La soglia della Flat tax si alza da 65 a 85 mila euro, a partire dal periodo d’imposta 2023. Un regalo importante per le partite Iva e i professionisti, in evidente disparità con i lavoratori dipendenti. La proposta è al vaglio della commissione Europea.
Reddito di cittadinanza. Nel 2023 il reddito di cittadinanza è riconosciuto nel limite massimo di 8 mensilità (non più 12) per le persone “occupabili”. Nel 2024 è prevista la cancellazione del reddito di cittadinanza, per sostituirlo con un altro sostegno alle famiglie e persone in difficoltà economica: tutto da definire.
Sanità. La prima legge di bilancio dopo lo tsunami del Covid lascia la Sanità praticamente a bocca asciutta. La manovra mette sul piatto due miliardi in più per le cure degli italiani per il 2023, ma la gran parte delle risorse (1,4 miliardi di euro) saranno destinati a coprire le spese per le bollette e il caro energia degli ospedali mentre il resto dei fondi non coprirà nemmeno l’aumento dei costi dovuti all’inflazione.
Scuola. Nessuna risposta concreta sul tema del precariato dei docenti, sul potenziamento del sistema integrato 0/6, sugli strumenti di prevenzione del disagio e del bullismo, sull’edilizia e la dispersione scolastica. Del resto, non sono previsti investimenti significativi nella legge di bilancio, non ci sono ulteriori risorse rispetto a quelle previste dal Pnrr, le risorse per il nuovo contratto sono insufficienti e, soprattutto, non è stata pronunciata una parola sulla volontà, contenuta nella legge di bilancio, di ridurre nel corso dei prossimi anni del 10% il numero delle scuole italiane. E’ del tutto evidente, infatti, che la norma prevista dalla manovra porterà a un accorpamento degli istituti. Si è però aggiunta la parola “merito” alla denominazione del Ministero. E ascoltati imbarazzanti lapsus del Ministro Valditara su “umiliazione” o “umiltà” utili agli studenti.
Lotta all’evasione fiscale
Sarebbe meglio definirlo aiuto all’evasione fiscale con una serie di provvedimenti molto chiari.
- Aumento del contante a 5 mila euro. Tutti sanno che l’uso del contante serve solo all’evasione fiscale e alla delinquenza.
- L’obbligo dell’uso del pos da parte degli esercenti è stato portato a 60 euro. Una scelta che mette in difficoltà il turista estero, che si troverebbe a dover pagare sempre in contanti per esempio le corse dei taxi o altre piccole spese per mangiare o nei negozi.
- Pace Fiscale. E’ uno schiaffo in faccia a chi ha pagato le tasse oppure le multe. Rottamazione delle cartelle fino a 1000 euro.
Una manovra finanziaria molto improvvisata ed anche iniqua. Cerca di piantare le bandierine che le forze politiche di centrodestra hanno sventolato durante la campagna elettorale, ma senza affrontare nessun problema urgente del Paese. Aiuti contro il caro energia per soli 3 mesi. Guerra contro i poveri e favori agli evasori. Poco o nulla per il lavoro e la crescita. Inoltre, da oggi 1 dicembre il prezzo di benzina e gasolio sale di 12,2 centesimi al litro per la riduzione del taglio delle accise, quelle che un tempo la Lega voleva abolire. È una legge di bilancio che aggraverà la crisi economica e sociale. Viene cercato il consenso di alcune categorie economiche ad iniziare dai lavoratori autonomi a costo di penalizzare altri ceti sociali. I più deboli, i pensionati e i lavoratori, giovani e donne. E’ una scelta.
Il Partito Democratico ha già indetto una manifestazione per il 17 dicembre. I sindacati stanno valutando le azioni conseguenti.
Maurizio Melucci