HomeCulturaLa Rimini del futuro secondo Bonizzato


La Rimini del futuro secondo Bonizzato


25 Marzo 2019 / Paolo Zaghini

Marino Bonizzato: “La rivolta del bello. Dal 2021 al 2030” Tomo 2 in Attilio Giusti: “Rimini perché. Almanacco illustrato” – Digitalprint.

Arduo decidere. Questo libro di Bonizzato va trattato come un divertissement, il primo libro di fantapolitica riminese, oppure deve essere letto come manifesto politico per qualcosa che si prepara per il prossimo futuro di Rimini?

Il 2021, la fine del secondo mandato del Sindaco Andrea Gnassi, ormai incombe e nella pancia profonda della politica riminese, e di quella dei politici che vivono nei palazzi, la voglia di disegnare gli scenari futuri si fa ogni giorno più forte. Ci sono molte tappe ancora prima di arrivare al 2021, ma l’impressione che Bonizzato con questo libro non abbia voluto solo raccontarci una fanta-storia è molto forte: “Le forze che avevano espresso nella legislatura precedente un Sindaco capace di volumi operativi fuori dall’ordinario difficilmente ripetibili, non seppero rinnovarsi, come forse avrebbero dovuto per compensare l’efficientismo perso”.

Marino Bonizzato, classe 1938, architetto di successo (a Rimini ha firmato, tra l’altro, il progetto per la Darsena), politico di lungo corso (è stato segretario della Federazione socialista riminese, Presidente del Circondario dal 1976 al 1984), con la passione per la satira disegnata a firma La Talpa. Ha fondato nel 2013 il Movimento culturale, politico, pratico Città Avanti (CA!); sul relativo blog (www.semidicittaavanti.net / messaggi da un futuro migliore) si trovano proposte di innovazione in diversi campi di vita della Città. In particolare, sotto “fare CA!” sono reperibili documenti riguardanti il governo, la pianificazione della Città.

Ma andiamo per ordine. Bonizzato immagina che dal futuro (dal 2040) un certo Ianorm gli mandi messaggi in cui si racconta “di una rivolta non violenta chiamata ‘rivolta del bello’, innescata dal Movimento culturale politico pratico Città Avanti! per convertire il sistema dei poteri che sta devastando il globo. A dire di Ianorm questa rivolta prese le mosse da Rimini e in soli dieci anni si estese, prima in Italia, poi in Europa, conquistando infine gran parte del Mondo”.

In dieci capitoli Ianorm racconta la nascita, il successo, i temi privilegiati di Rimini Avanti! In oltre cento dense pagine, non sempre di facile lettura, Bonizzato esplora “gli immensi territori di Eutopia (l’Utopia realizzabile), alla ricerca di un nostro possibile futuro migliore”.

Nel libro ci sono tante delle idee urbanistiche e architettoniche di Bonizzato. Dalla progettazione delle zone a mare (come racconta Ianorm a seguito dell’onda anomala che distrusse la spiaggia di San Giuliano) alla realizzazione del “ponte del gabbiano” che congiunge i due lati del porto canale; dalla progettazione per il rilancio del Centro storico alle idee per Mare d’inverno. Per il Teatro Galli Bonizzato/Ianorm prevede che un fulmine distrugga completamente l’opera finto polettiana e che la ricostruzione questa volta avvenga secondo le idee di Natalini/Bonizzato. Ed ancora la rinascita dell’Isola delle Rose, questa volta chiamata AtlantideR, la realizzazione di tre monumenti a personaggi chiave nella storia della Città: Federico Fellini, don Oreste Benzi, Giustiniano Villa.

E il recupero dell’Anfiteatro romano, “porta di accesso dal mare al centro storico”, liberato dal CEIS, al quale però l’autore dedica un prezioso cammeo: “Poi, a Rimini fiorì tra le macerie della seconda guerra mondiale l’Asilo Svizzero, un incredibile villaggio per molti aspetti antesignano di Città Avanti! dove sotto la guida di una pedagoga (Margherita Zoebeli) sicuramente ricettiva dell’energia locale, si misero a fuoco, all’insegna della libertà, modi e spazi educativi propedeutici alla migliore formazione del Cittadino. Qui, infatti, si puntò all’esaltazione e al rafforzamento di quella innata capacità di bellezza che, potente nel bambino, purtroppo poi tende ad affievolirsi nel suo procedere verso l’età adulta”.

Non contento della parte ideale e progettuale, Bonizzato mette mano anche all’organizzazione istituzionale: il posto di Sindaco affidato a due persone (uno anche con l’incarico di assessore alla cultura ed il compito di controllare la gestione della cosa pubblica alla luce degli ideali di “Rimini Avanti!”; il secondo di governare la macchina amministrativa), una Giunta collegiale composta da membri della maggioranza ma anche della minoranza.

Mi ricordo i primi incontri promossi da Attilio Giusti con i possibili autori dell’Almanacco illustrato da Lui promosso. E la sua affermazione che dopo aver raccontato la storia riminese del ‘900 ci voleva qualcuno che provasse a disegnare la Rimini futura. E la candidatura per questo saggio fatta a Marino Bonizzato. Del resto chi meglio di Lui, per tanti anni pianificatore urbanista della Città nonché progettista di parti importanti della stessa, poteva provare a disegnare possibili evoluzioni future? Non solo scenari visionari, ma progetti concretamente realizzabili.

Le modalità scelte da Bonizzato però per la redazione del testo sono risultate così fuori contesto dall’opera di cui doveva far parte da indurre Giusti a pubblicarlo separatamente.

Un testo visionario, slegato molto più di quello che sembra dalla realtà riminese, dove molti sassolini vengono tolti dalle scarpe dell’architetto, dove si fa fatica a credere ad un Marino Bonizzato nelle vesti di un rivoluzionario (seppur di una rivoluzione pacifica).

Bonizzato, concludendo, scrive: “I Riminesi del Futuro appaiono dunque come protagonisti di una ribellione (prima personale, poi sociale) accesa dalla positività della Natura, contro ogni negatività. Si tratta di una rivolta, seppure mite, permanente, sia perché il conflitto è strutturale (la mente, purtroppo, tende sempre ad appannarsi e a oscurare la luce interiore) sia perché non esistono traguardi finali da raggiungere, essendo Città Avanti!, per sua definizione, sempre più Avanti!”.

Amen.

Paolo Zaghini