Home___primopianoL’epopea dei King’s Star, la rock band che al WJB di Rimini suonava con Celentano e Mia Martini

Il libro di Oreste Ruggeri: "La Rimini del rock’n’roll. Gli anni dell’ottimismo"


L’epopea dei King’s Star, la rock band che al WJB di Rimini suonava con Celentano e Mia Martini


9 Settembre 2024 / Paolo Zaghini

Oreste Ruggeri: “La Rimini del rock’n’roll. Gli anni dell’ottimismo”
Panozzo

Oreste Ruggeri, più o meno 80 anni, ci regala con questo libro un bellissimo spaccato degli anni riminesi fra la fine degli anni ’50 e il decennio degli anni ’60. “Con questo libro, il mio intento è quello di far ‘toccare alla fronte’ quel favoloso periodo a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, in Italia e nella nostra città, attraverso la rivoluzione musicale che l’ha investito come un ciclone. Una musica nuova per un’epoca nuova”.

Oreste vive quegli anni, che per lui coincidono con gli anni del liceo, suonando il piano nella mitica band riminese King’s Stars, prima di prendere in mano, assieme al fratello Roberto (anche lui attivo musicista in quegli anni), l’azienda di famiglia (una storica concessionaria auto che festeggia quest’anno il 90° anniversario d’attività). L’esame di maturità e il passaggio all’Università (è laureato in Economia e Commercio) segnano la sua uscita dalla band, ma continuerà a seguirla e soprattutto continuerà a scrivere musica per loro ed altre bande riminesi.

Il rock and roll nasce in America nelle comunità nere, ma esplode a metà degli anni ’50 con la musica di Elvis Presley. Il rock and roll sbarca in Italia qualche anno dopo: nel 1957 “Only you” dei Platters conquista la vetta delle classifiche dei dischi più venduti. E dietro loro incominciano ad imporsi Adriano Celentano e Mina. “Nei testi e nella musica il rock italiano perde l’aggressività dell’originale e assume una forma ‘gioiosa’, più consona ad una società con meno contrasti, più povera ma che sta vivendo un periodo di grande euforia per il travolgente ‘miracolo economico’ che si è innescato all’indomani della tragedia della guerra”.

A Rimini il rock and roll si impone all’attenzione grazie a due fatti: l’apertura della ‘Pizzeria del secolo’ in Via Gambalunga che presto diventa il luogo d’incontro dei giovani, e qui il rock esplode grazie ad un mirabolante juke-box a tutto volume (“è uno strumento fantascientifico che è già attraente solo allo sguardo, con le sue luci al neon e le cromature tipo Cadillac che sanno tanto di tecnologia e di opulenza americana”); la sensibilità di Minnie Torsani che gestisce un negozio che era da decenni il tempio della musica classica e lo trasforma nel punto d’incontro di tutti i nuovi giovani musicisti riminesi e “lo strumento più venduto diventa la chitarra, non più il violino o il clarinetto”. Naturalmente chitarre elettriche. “Minnie, nonostante la sua formazione classica, non si scompone e accoglie con entusiasmo la nuova tendenza: in fondo la musica è sempre musica, in tutti i suoi generi”.

Oreste, per volontà del padre, aveva studiato musica (lezioni di pianoforte) sin dall’età dei sei anni, ma senza una vera passione. Ma a 13 anni si innamora del rock and roll e incomincia a suonarlo con il fratello Roberto. Nascono le prime esperienze in band improvvisate. E poi l’incontro con i King’s Star, gruppo formatosi nel 1958: “Si tratta di un gruppo nato in Via Tripoli che fa sporadiche esibizioni facendo delle cover dei rock americani”. L’incontro avviene nell’inverno 1960 al primo Festival Studentesco, un evento musicale dove gareggiano musicisti di vari Istituti scolastici (Liceo Scientifico, Liceo Classico, Istituto Ragionieri, Istituto Magistrale). Oreste è fra gli organizzatori dell’evento al teatrino delle ACLI in Via Dante, dove oggi c’è la Chesa de Vein.

Il 7 dicembre 1960 il teatrino si riempie, ed almeno altri 500 ragazzi rimangono fuori. Un successo straordinario. Oreste con il suo gruppo arriva quarto: scrive il Carlino “Al quarto posto ‘Tomorrow’, liceo scientifico (di Ruggeri-Degli Esposti) nell’esecuzione di Otello Ciavatti, alla chitarra Otello Ciavatti, al piano Oreste Ruggeri, alla batteria Remo Fidelibus”.
Al leader del gruppo dei King’s Star, Gianni Molignoni, è piaciuto come suona il piano Oreste e lo chiama a far parte del gruppo allora così composto: Molignoni, Massimo Zaghini e Paolo Guidi alle chitarre, Pierangelo Belloni alla batteria e Oreste Ruggeri al pianoforte.

Sono gli anni della nascita di numerosi locali da ballo in tutta la Riviera. La musica incontra la voglia di ballo dei giovani. Il quintetto esordisce nella primavera del 1961 all’Oriental Park di Marina Centro, per passare poi alla Locanda del Lupo di Miramare.

Oreste in tante pagine del libro accosta alle avventure della band anche riflessioni leggere, più generali. Ad esempio: “Nella Rimini invernale la passione per la musica e il ballo si esplica anche con le ‘Feste studentesche’. Ogni istituto organizza una volta l’anno una propria festa da ballo, aperta anche agli studenti degli altri istituti. La festa più gettonata è quella dell’istituto Magistrale perché ci sono più ragazze. Le classi dei licei sono formate in grande maggioranza da maschi, mentre le ragazze si orientano più numerose alla futura attività di maestra”.

Ad inizio estate 1962 l’incontro con il maestro Carlo Alberto Rossi, “uno dei più importanti autori italiani di canzoni”, ma anche proprietario del locale “Whisky Juke Box” (prima del porto, dove oggi c’è il Ristorante La Buca), aperto dall’estate 1958. “Qualcuno definisce il WJB come la prima ‘discoteca’ riminese. Certamente ha rappresentato uno step importante in una direzione che si svilupperà solo dieci anni più tardi” (l’Altro Mondo di Gilberto Amati aprirà il 15 luglio 1967). I King’s Star passeranno l’estate 1962 qui, al WJB. Un’estate straordinaria per loro. Qui incontreranno e suoneranno con Celentano, conosceranno la giovanissima Mia Martini (14 anni) al suo debutto, una scoperta del maestro Rossi. Ma il 2 settembre 1962 Oreste chiude la sua storia di musicista. Lo attendono gli impegni scolastici. Mentre gli altri del gruppo diventeranno musicisti professionali, a tempo pieno.

Nella parte finale del libro Oreste racconta gli altri anni ’60 che lui ha vissuto da fuori, ma non da estraneo. Poi arriva il ’68 e il mondo cambia tutto nuovamente. Con il dramma della droga che colpisce giovani e tanti cantanti: “Le sostanze stupefacenti entrano progressivamente nella cultura rock”.

“Per me il vero periodo d’oro resta l’esperienza nei King’s Stars in quei favolosi primi anni Sessanta. Un’esperienza più grande di me, fatta di amicizia, di lavoro di gruppo, talvolta anche impegnativo, e di appaganti soddisfazioni”.

Paolo Zaghini