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LUNGOMARE, LUNGHISSIMA STORIA


30 Agosto 2016 / Paolo Zaghini

A noi (come a molti operatori riminesi) l’idea di un Parco del Mare che trasformi e renda vivibile 24 ore su 24 il Lungomare di Rimini, piace.

Approvato l’atto di indirizzo in Consiglio Comunale ad agosto 2015, alla fine di novembre 2015 sono arrivate le manifestazioni di interesse dei privati.

“Rimini ha una grande sfida davanti a sé – ha dichiarato il Sindaco Andrea Gnassi – Quella cioè di riqualificare il suo asset strategico, fulcro sul quale fare leva per una nuova stagione di sviluppo in chiave turistica, fortemente agganciata al mercato estero. Una sfida che deve coinvolgere tutta la città, soprattutto nella sua componente privata. In un certo senso, con la riqualificazione del lungomare comincia la nuova storia di Rimini. E a questa storia è chiamata a partecipare tutta la comunità locale, senza esclusioni; tutti possiamo, anzi dobbiamo, essere protagonisti, e questa volta non si può demandare l’onere della responsabilità ad alcuno. Come Ente Comune superiamo quel ruolo di smistatore di pratiche e singoli interessi che fino a un certo momento ha funzionato e ci concentriamo sulla cornice strategica dentro cui anche quelle pratiche e quegli interessi stanno. Diamo un quadro di certezze ai privati che nessun altro luogo in Italia in questo momento garantisce o può garantire”.

L’Amministrazione Comunale in questo anno ha lavorato ai fianchi Regione, Ministeri, autorità competenti: ma ora i privati stanno aspettando risposte, vogliono capire cosa succederà e che cosa loro potranno fare. In tempi ragionevoli e certi.

Del resto ha ragione il Sindaco: la trasformazione del Lungomare avvierà una nuova storia. E Marina Centro, il cuore della Rimini turistica (forse oggi la nostra realtà più in sofferenza), ne ha bisogno. Urgentemente bisogno, per contribuire a costruire il futuro di Rimini.

Del resto era già successo con la stessa realizzazione del Lungomare 85 anni fa. Ricordiamo anche il lunghissimo tempo che fu allora necessario per la sua realizzazione.

Nel 1908 il Ministero della Marina concesse al Comune il permesso di realizzare una strada litoranea lunga 10 chilometri dal porto di Rimini a quello di Riccione (allora nello stesso comune). Ma per vedere realizzato il primo tratto del Lungomare Vittorio Emanuele II dal porto di Rimini al Kursaal (alla rotonda del Grand Hotel) fu necessario attendere il 1932; per il secondo tratto dal Kursaal alla foce dell’Ausa il 1934; per il terzo tratto dall’Ausa a Piazza Tripoli il 1935; per il quarto tratto da Piazza Tripoli a Viale Pascoli il 1943. Propositori e realizzatori furono Pietro Palloni (podestà dal 1929 al 1933) e Guido Mattioli (podestà dal 1933 al 1939).

Nel dopoguerra il tema del prolungamento del Lungomare (a quel punto rinominato e dedicato a Claudio Tintori, pioniere a metà Ottocento del nascente turismo riminese) venne ripreso e si decise di arrivare (e fermarsi) a Marebello. I tratti da viale Pascoli a Marebello vennero dunque realizzati fra il 1964 e il 1966. Ma si narra anche di una riunione esplosiva a Miramare con l’architetto Campos Venuti (il progettista del primo PRG di Rimini) nel 1963: i cittadini di quella frazione imposero di fatto al noto architetto la realizzazione del Lungomare nel tratto di Miramare (da Via Pontinia a Via Padova), che venne poi realizzato nel 1965 (ma senza il collegamento con Riccione).

Rimase non realizzato anche il tratto da Marebello a Miramare, che nel dopoguerra non fu mai all’ordine del giorno dei lavori pubblici (d’altra parte nessun pubblico amministratore se la sentì più di occupare pezzi di spiaggia per la realizzazione della nuova strada).

Nel mezzo, verso la fine degli anni ’60, occorre anche ricordare, per l’importanza dell’evento, la tombinatura dell’Ausa e la realizzazione dei giardini di Piazzale Kennedy.

Cosa abbia significato per tutta la fascia a mare la realizzazione del Lungomare credo sia molto chiaro a tutti quelli che oggi hanno 50 anni; forse però lo è molto meno per quelli con una età inferiore. Per questo mi sembra giusto ricordare che intervenire in maniera innovativa e coraggiosa su questa area (non dimenticando Via Vespucci) sia il modo migliore per costruire il futuro di Rimini. Assieme, pubblico e privato. Sapendo che la scommessa è unica.

Ho “prelevato” dai siti riminesi alcune immagini del Lungomare negli scorsi decenni che fanno perno su piazzale Kennedy e il Nettuno. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che in rete, con passione, contribuiscono alla conoscenza iconografica della nostra Città.

Paolo Zaghini

 

Paolo Zaghini