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MSI a Rimini, dalla semiclandestinità al salotto buono delle istituzioni – 2


2 Dicembre 2022 / Paolo Zaghini

Non esiste alcun testo, ma neanche articolo, sulla storia del Movimento Sociale Italiano a Rimini. Per scrivere questi articoli ho consultato la raccolta de Il Resto del Carlino, La Provincia, Il Corso, Il Mestolo conservati alla Biblioteca Gambalunga di Rimini. Mi sono avvalso inoltre delle chiacchierate con Sergio Cappelletti, Italo Ricciotti, Gian Luigi (Gianni) Piacenti, Sesto Pongilupi, Gioenzo Renzi, che ringrazio. Naturalmente, come è giusto che sia, quanto scritto è solo responsabilità mia.

Anche a Rimini fra il 1945 e il 1947 agirono piccoli gruppi di neofascisti con attività clandestine, soprattutto di propaganda politica (affissione di manifesti nella notte, diffusione di volantini, scritte sui muri). In questa nebulosa di neofascisti, quando a fine dicembre 1946 nacque il MSI, anche nel riminese (come nel resto d’Italia) il nuovo partito andò a pescare per reclutare i suoi iscritti.

Il 26 dicembre 1946 a Roma veniva ufficialmente fondato il Movimento Sociale Italiano (MSI). Un partito semiclandestino, se è vero che i primi contatti dei fascisti riminesi con il centro romano già ad inizio 1947 avvennero attraverso una casella postale collocata nell’ufficio delle poste in Piazza Cavour. Ad esempio il giovane Sergio Cappelletti (17 anni) scrive a Roma nel gennaio 1947 chiedendo di entrare a far parte del nuovo partito ed allegando per la tessera 50 lire. Gli risponderà con lettera Giorgio Almirante dicendo che i contatti per il momento avverranno solo attraverso comunicazioni inviate alla casella postale 46. Il giovane Sergio, curioso come tutti i ragazzi, per settimane fece la punta fuori dall’ufficio postale per vedere chi era che andava a prelevare la posta dalla c.p. 46. E beccò il “postino”: il geom. Livio Capicchioni, della notissima famiglia dei liutai sammarinesi con bottega in Rimini, che portava il contenuto della c.p. 46 a Celso Battistini (1905-1972), calzolaio, primo responsabile della sezione del MSI riminese dal 1947 al 1949.

Durante la segreteria di Battistini il MSI arrivò a contare una trentina di iscritti, quasi tutti giovani reduci della Repubblica Sociale di Salò. I vecchi dirigenti fascisti del Ventennio rimasti a Rimini non si iscrissero mai al MSI: Ugo Ughi (1908-1956), Dino Pancrazi (1885-1963), Perindo Buratti (1905-1987), Pietro Palloni (1876-1970), per citare solo alcuni dei più noti, anche se qualcuno di loro collaborò ad iniziative e ad attività del partito.

Perindo Buratti (1905-1987)

La prima sede ufficiale del MSI, istituita in occasione delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, fu a Piazzetta Carlo Zavagli, per poi trasferirsi nel luglio 1960 in Via Giordano Bruno, ed infine nel 1962 in Via Soardi.
Alle elezioni politiche del 1948, la prima volta che partecipava ad una competizione elettorale dopo la guerra, l’MSI a Rimini prese 394 voti, pari allo 0,93% dei votanti. In tutti gli altri Comuni del Circondario riminese percentuali molto, molto più basse.

Dal 1949 al 1950 segretario della sezione riminese del MSI fu Carlo Nobili, a cui successe, fra il 1951 e il 1953, il prof. Tarcisio Grandi. Dal 1948 al 1952 responsabile dei giovani fu Sergio Cappelletti.

Il primo segretario della sezione missina riminese dal 1947 al 1949 Celso Battistini (1905-1972)

Alle prime elezioni comunali di Rimini nel 1946 i neofascisti, ancora non organizzati, non parteciparono. Alle elezioni del 27 maggio 1951 invece fu presentata la lista del MSI che ottenne 1.328 voti (il 2,93%) ed elesse un consigliere (l’avv. Gianmaria Leone Ricciotti che prese 156 preferenze).

Alle elezioni del 27 maggio 1956 MSI e PLI costituirono assieme la Lista Tricolore che ottenne 2.243 voti (il 4,74%) e 2 consiglieri (uno era il missino Pellegrino Cicognani con 347 preferenze). Ma quel Consiglio Comunale non si insediò mai (i due schieramenti avevano ottenuto entrambi 20 consiglieri e si neutralizzarono a vicenda), le elezioni furono ripetute l’anno successivo, il 31 marzo 1957, dove il MSI si presentò da solo non eleggendo alcun consigliere (aveva preso 999 voti pari al 2,12%).

Aprile 1948. Miramare. Primo comizio pubblico del MSI riminese. Da sinistra, Sergio Soatin, avv. Angelo Cadegà di Bologna, Sergio Cappelletti, Gianmaria Leone Ricciotti

Alle elezioni del 23 aprile 1961 il MSI ottenne 2.126 voti (pari al 3,89%) ed elesse un consigliere (l’avv. Cleto Cucci con 313 preferenze). Il 9 maggio 1965 il MSI ottenne 1.347 voti (il 2,07%) e non elesse alcun consigliere. Il 7 giugno 1970 il MSI ottenne 2.895 voti (il 3,88%) ed elesse un consigliere (Sergio Cappelletti con 307 preferenze).

Il 15 giugno 1975 il MSI-DN prese 3.932 voti (il 4,6%) ed elesse due consiglieri (Stefano Bascucci e Oronzo Zilli). L’8 giugno 1980 il MSI-DN prese 3.611 voti (il 4,04%) e confermò due consiglieri (Francesco Barletta e Cleto Cucci). Il 12 maggio 1985 il MSI-DN prese 4.926 voti (il 5,18%) e confermò ancora due consiglieri (Francesco Barletta e Gioenzo Renzi). Il 6 maggio 1990 il MSI-DN ottenne 3.811 voti (3,91%) e due consiglieri (Gioenzo Renzi e Oronzo Zilli). Il 23 aprile 1995 Alleanza Nazionale prese 12.999 voti (il 13,65%) ed elesse cinque consiglieri (Stefano Bascucci, Guerrino Mosconi, Vito Antonio Murgida, Luca Ventaloro, Oronzo Zilli).

Negli altri comuni del Circondario il MSI elesse consiglieri molto tardi, a partire dalla metà degli anni ’80, con l’eccezione di Riccione. In questo ultimo Comune il 27 maggio 1956 una Lista Cittadina (PNM-MSI-Ind.) con il 4,86% dei voti elessero un consigliere (Italo Giusti). Questi fu confermato il 31 ottobre 1960 nella lista del MSI che prese il 3,64% dei voti. Poi dalle elezioni del 22 novembre 1964 a quelle del 12 giugno 1985 (per cinque volte) fu eletto Elias Speroni (nel 1985, assieme a lui, fu eletto anche Giancarlo Barnabè con il MSI-DN che ottenne il 4,89% dei voti). Il 6 maggio 1990 il MSI-DN prese il 2,80% ed elesse un consigliere (Giancarlo Barnabè). Il 23 aprile 1995 Alleanza Nazionale ottenne il 15,01% ed elesse cinque consiglieri (Filippo Airaudo, Antonia Barnabè, Giancarlo Barnabè, Arturo Florio, Stefano Muccioli).

18 aprile 1963. Articolo promozionale per Cleto Cucci del MSI per le elezioni politiche del 28 aprile 1963 sul periodico “La Provincia” diretto da Flaminio Mainardi

Negli altri Comuni: a Bellaria-Igea Marina il MSI-DN ottenne un consigliere solo nelle elezioni del 15 maggio 1985 con il 3,03% dei voti (Sergio Bianchi). Lo stesso a Cattolica: nel 1985 con il 3,65% il MSI-DN elesse un consigliere (Maurizio Martucci). Pure a Santarcangelo di Romagna: nel 1985 con il 3,02% il MSI-DN elesse un consigliere (Daniele Apolloni). Lo stesso a San Giovanni in Marignano il MSI-DN nel 1985 con il 5,19% dei voti elesse un consigliere (Giancarlo Bombardi, dimessosi il 27 giugno 1987 e sostituito da Silvio Renzoni). In tutti gli altri Comuni (Coriano, Misano Adriatico, Mondaino, Montecolombo, Montefiore Conca, Monte Gridolfo, Montescudo, Morciano di Romagna, Poggio Berni, Saludecio, San Clemente, Torriana, Verucchio) il MSI non elesse mai, tra il 1947 e il 1994, alcun consigliere.

Per il Consiglio provinciale di Forlì il MSI elesse, sempre nel seggio di Rimini 1 (il centro storico della Città), il 12 giugno 1966 con il 2,59% dei voti un consigliere (Sergio Cappelletti), ma questo consiglio non si insediò mai. Alle elezioni del 7 giugno 1970 il MSI, con il 3,37%, elesse un consigliere (l’avv. Gianfranco Gagliani), il 15 giugno 1975 il MSI-DN con il 3,82% confermò un consigliere (Italo Ricciotti), l’8 giugno 1980 il MSI-DN con il 3,40% elesse un consigliere (Sergio Cappelletti) che confermò alle elezioni del 12 maggio 1985 (con il 4,65% dei voti), il 6 maggio 1990 con il 3,31% il MSI-DN elesse un consigliere (Domenico Barletta).

14 febbraio 1965. Il Segretario del MSI riminese Sergio Cappelletti alla 2.a Assemblea Federale dell’organizzazione giovanile del MSI, la Giovane Italia, presieduta dal suo segretario Giovanni Minguzzi

Nel Comitato Circondariale di Rimini il 4 settembre 1986 furono eletti tre consiglieri del MSI-DN (Monica Arcangeli di Cattolica, Claudio Di Lorenzo di Bellaria-Igea Marina, Giuliano Masini di Rimini); il 24 luglio 1989 furono due i consiglieri eletti (Giancarlo Barnabè di Riccione, Sergio Soatin di Rimini); il 18 settembre 1990 fu eletto un solo consigliere del MSI-DN (Maurizio Martucci di Cattolica).

Alle elezioni dell’8 giugno 1980 per i Consigli di Circoscrizione del Comune di Rimini il MSI-DN elesse otto consiglieri (Roberta Cappelletti e Giovanni Pulito al quartiere 1, Arnaldo Bertolini al quartiere 2, Sergio Soatin al quartiere 3, Nestore Crocesi al quartiere 4, Vito Antonio Murgida al quartiere 5, Mario Pensieri al quartiere 6, Cleto Cucci al quartiere 8). Alle elezioni del 12 maggio 1985 il MSI-DN elesse 11 consiglieri (Pier Paolo Jommi e Gianmaria Leone Ricciotti al quartiere 1, Luca Ventaloro al quartiere 2, Daniele Pozzi al quartiere 3, Sergio Bianchi al quartiere 4, Rita Casci al quartiere 5, Nicola Pavani al quartiere 6, Cleto Cucci al quartiere 7 a cui subentrò il 6 giugno 1986 Ornella Samorini, Mario Penserini al quartiere 8, Ofelia Della Bella al quartiere 9, Nicola Pavani al quartiere 10). Alle elezioni del 6 maggio 1990 il MSI-DN elesse 6 consiglieri (Gianmaria Leone Ricciotti al quartiere 1 sostituito per morte il 23 settembre 1992 da Margherita Reda, Luca Ventaloro al quartiere 2, Artidoro Cingolani al quartiere 3, Massimo Murgida al quartiere 4, Claudio Dau al quartiere 5, Carlo Lisi al quartiere 6).

Alle elezioni per il Consiglio regionale il MSI-DN, fra il 1970 e il 1994, non elesse alcun consigliere.
Sergio Cappelletti, su “La Provincia” del 2 maggio 1963 (dopo le elezioni politiche del 28 aprile 1963) a proposito degli elettori missini scriveva: “Ringrazio i 2.684 elettori riminesi della ‘Fiamma’ che hanno saputo resistere alle pressioni massicce, alla vera e propria valanga della propaganda avversaria che se ha sommerso quella modestissima del nostro Movimento, non lo ha minimamente intaccato. Resistere, anzi progredire, in simili condizioni è eroico. Ciò significa che la base elettorale del MSI è composta da donne, uomini e giovani di Fede, che credono”.

15 maggio 1970. Sergio Cappelletti nella sua tipografia ERRECI in Via Duca degli Abruzzi (Archivio Fotografico della Biblioteca Gambalunga di Rimini, fondo Minghini)

Superati i primi anni di esistenza, vi fu poi un periodo di assestamento, assai turbolento, nella vita del MSI riminese fra il 1953 e il 1957, con la segreteria del prof. Angelo Ceccaroli (1916-2006). Risultati elettorali deludenti inoltre privarono il partito in quegli anni di ogni rappresentanza istituzionale nel Consiglio Comunale di Rimini.

Il 19 maggio 1957 si era svolto il Congresso di Sezione del MSI riminese. Ceccaroli fece “una rassegna di lotte politiche sostenute dal Movimento in una zona quanto mai difficile ed in un ambiente cittadino politicamente abulico, vera eccezione questa alla tradizionale sensibilità politica della gente di Romagna” (da “Il Popolo Italiano” del 22 maggio 1957). E concluse ringraziando i suoi più diretti collaboratori: “i Camerati Primo Guidi, Mariotti, Dino Pancrazi, Mario Bezzi, Cleto Cucci, Sergio Cappelletti, Pellegrino Cicognani”.

Anni ’80. Rimini, Grand Hotel, ad una cena del “Pio Manzù”. Da sinistra, Clelia Guazzetti in Cappelletti, Sergio Cappelletti, Gerardo Filiberto Dasi

Il Congresso elesse nuovo segretario Sergio Cappelletti (1930- ) (che lo rimase sino al 1968). Nel 1957 venne istituito il Comitato Circondariale del MSI e nel 1958 la Direzione Nazionale romana riconobbe a Rimini lo status di federazione autonoma, distaccandola da Forlì (così come stava accadendo per tutti gli altri partiti), con il sostegno del membro dell’Esecutivo Nazionale, il bolognese Franz Pagliani. Il Segretario riminese divenne a questo punto il Segretario Federale. In quegli anni in tutti i comuni il MSI si era dato una propria organizzazione (tranne che a Montescudo).

Oronzo Zilli (1939-2011) (da Il Corriere di Romagna del 31 maggio 1980). Era entrato in Consiglio Comunale a Rimini il 15 giugno 1975. L’8 giugno 1980 non fu rieletto

Nel 1958 il MSI riminese tenne il suo primo Congresso. 240 erano gli iscritti nel Riminese.
Per Statuto il Congresso eleggeva il Segretario, che a sua volta nominava il Direttivo, la Commissione Disciplina e il collegio dei revisori dei conti. Un partito dunque fortemente centralizzato.

La segreteria di Cappelletti schierò la Federazione riminese a favore della corrente di Pino Romualdi che voleva un partito atlantico, moderato e non nostalgico, in grado di intercettare non solo il voto dei fascisti, ma anche quello di una più ampia fascia di opinione pubblica moderata e nazionalista. Cappelletti era entrato nel Comitato Centrale nazionale del MSI al 5. Congresso svoltosi a Milano nel novembre 1956 in quota alla corrente di Romualdi (e vi rimase sino al Congresso di Fiuggi nel 1995, quando nacque Alleanza Nazionale).

Tessera 1958 del MSI, la prima che porta il timbro della nuova Federazione riminese, autonoma da Forlì

La battaglia interna a Rimini fra i sostenitori di Romualdi e gli altri, fu con Cleto Cucci (probabilmente l’uomo politico missino più importante fra gli anni ’50 e ’60) e Giuseppe Pasquarella, sostenitori di Almirante, e dagli anni ’80 con Gioenzo Renzi (membro del Comitato Centrale) e Roberto Gabellini sostenitori di Pino Rauti.

Nell’aprile 1963 sul “Bollettino interno d’informazioni”, organo interno della Federazione forlivese del MSI, riservato ai soli iscritti, apparve un articolo intitolato “Rimini è in gamba” dove si affermava che “Rimini è una delle migliori Federazioni d’Italia”. E proseguiva: “la nostra Provincia, con ben due Federazioni così attive sul proprio territorio, si è ulteriormente imposta all’ammirazione di tutti nel seno del nostro Partito”. E la Federazione missina di Rimini fu per diversi decenni una realtà importante del MSI, con diversi riminesi eletti negli organismi nazionali (Cappelletti, Gian Luigi (Gianni) Piacenti, Renzi, Italo Ricciotti).

Aprile 1963. Forlì. Bollettino Interno d’Informazioni del MSI. Qui comparve l’articolo “Rimini è in gamba”

Dopo Cappelletti alla segreteria provinciale per alcuni mesi vi fu il riccionese ing. Elias Speroni (1923-2000), poi sostituito da Italo Ricciotti, altro romualdiano, in carica dal 1968 al 1976.

Nel corso degli anni ’70 si imposero alla direzione del partito, affiancando o in contrasto con Cappelletti che comunque rimase anche dopo aver lasciato nel 1968 la segreteria, l’uomo-chiave delle scelte politiche locali almeno sino ai primi anni del 2000, Cleto Cucci (1926-2008), Oronzo Zilli (1939-2011), Francesco Antonio Barletta (1929-2020), Italo Ricciotti (1938- ), Giancarlo Barnabè (1944-2001), Gioenzo Renzi (1946- ), Sesto Pongiluppi (1951- ).

6 aprile 1963. Sul periodico fascista “Il Mestolo”, per le elezioni politiche a cui Pino Romualdi era candidato, ricostruisce la sua biografia (vista da destra)

Nel febbraio 1981 il MSI riminese si mobilitò per la raccolta di firme a favore del referendum sulla pena di morte. I consiglieri comunali Francesco Barletta e Cleto Cucci in Consiglio intervennero in maniera assai accesa a sostegno dell’iniziativa del loro partito. Tutte le altre forze politiche votarono però un ordine del giorno fermamente contrario alla pena di morte: “l’impegno contro il terrorismo e la grande criminalità organizzata” non può accompagnarsi “con l’imbarbarimento della repressione”.

A fine 1981 il consigliere provinciale Cappelletti votava nel Consiglio di Forlì un ordine del giorno, assieme a tutti gli altri partiti, con cui si chiedeva l’istituzione della Provincia di Rimini e della Regione Romagna. Dichiarava al “Corriere di Romagna” del 6 dicembre 1981: “Ne ho parlato con Almirante e Romualdi: entrambi sono d’accordo”.

1956. Volantino del PCI su Pino Romualdi. Il PCI produsse per le elezioni del 27 maggio 1956 ben tre volantini di questo tenore su Pino Romualdi. L’alleanza del MSI con il PLI, nella Lista Tricolore (che elesse 2 consiglieri), poteva ribaltare l’esito incerto del risultato elettorale che finì infatti 20 a 20 fra i due schieramenti e le elezioni si dovettero ripetere l’anno successivo. E Romualdi fu il politico che “costruì” la Lista Tricolore

Anche i dirigenti del MSI vissero fra il 1989 e il 1992 la crisi della Giunta Comunale di Rimini con la rottura fra PSI e PCI. Le giunte di pentapartito, nonostante le ripetute avances fattegli dai missini, esclusero ancora una volta gli uomini del MSI-DN dal governo cittadino. Fu soprattutto Oronzo Zilli, rientrato in Consiglio Comunale alle elezioni del 1990, espressione dell’elettorato moderato del MSI, ad impegnarsi, senza successo, per questa possibilità. Cosa che invece non farà poi Berlusconi nel maggio 1994 alla nascita del suo Governo, nominando 4 ministri del MSI-DN (Giuseppe Tatarella, Adriana Poli Bertone, Publio Fiori, Altero Matteoli).

2- SEGUE

Paolo Zaghini

(Nell’immagine in apertura: tessera 1958 del MSI)