Home > Intervista > Noi, judoka a Rimini

Praticare un’arte marziale. Imparare la disciplina e, soprattutto, ad affrontare le difficoltà della vita. Questo è la pratica del Judo, nella quale forza fisica e spirituale si fondano in un’unica grande energia per battere l’avversario.

Questa disciplina sportiva è nata in Giappone, nel lontano 1882, da Jigoro Jano ed è stata la prima arte marziale a diventare disciplina olimpica nel 1964 (Giochi di Tokyo). Il significato di Judo e gli ideogrammi giapponesi che compongono la parola sono: JU = principio di cedevolezza (la cedevolezza controlla la forza), e DO=  Via – concetto di strada che un individuo deve percorrere durante lo sviluppo fisico, morale, intellettuale per il miglioramento personale.

A Rimini, dal 1964, esiste una palestra in cui si insegna questa disciplina: Judo Sakura. Il Presidente è Giampaolo Di Donato, ha 49 anni, è di Rimini e pratica judo da quando aveva 7 anni.

Presidente, che cosa ha il judo più di un’altra arte marziale?

«È una delle poche arti marziali ad avere una storia, che si riflette nei suoi principi, tecniche e regole. Il principio della flessibilità viene brevemente spiegato così: di fronte ad un avversario, si vince cedendo, cioè non opponendo resistenza alla sua forza, bensì adattandovisi, ed acquistando un vantaggio per poi utilizzarlo a proprio profitto. Se un uomo forte mi spinge con tutta la sua energia, sarò battuto, se non farò altro che oppormi a lui, ma se, invece di resistere spingendo, io indietreggio più di quanto mi spinge, o se giro nella direzione della spinta, egli sarà proteso in avanti dal suo stesso slancio, e perderà l’equilibrio. Se avvalendomi della forza della sua spinta, applico una particolare tecnica, sarà relativamente facile per me farlo cadere al momento in cui perde l’equilibrio. In alcuni casi, poi, riuscirò persino a farlo cadere, girando abilmente il mio corpo. Un concetto che richiede l’uso del corpo e dello spirito con il massimo dell’efficienza. È una valente arte marziale per la propria autodifesa, senza utilizzare pugni, colpi, calci o armi».

È una storia lunga quella del Judo Sakura Rimini, non è vero?

«Sì, direi di sì. Il Judo Sakura Rimini apre nel 1967, grazie all’iniziativa del Maestro Gabriele Parma e Gabriele Facchini. Negli anni successivi hanno mandato avanti l’attività il Maestro Parma insieme al Maestro Pietro Raho. Con i suoi 51 anni di attività, la Judo Sakura Rimini è certamente una delle palestre più antiche della città. Il maestro Raho, oggi ultra ottantenne, frequenta tuttora il Tatami, con passione, energia e voglia di insegnare».

Ci sono anche altri insegnanti?

«La nostra palestra può contare sull’esperienza del direttore tecnico Gianni Muratori, Alberto Beligotti, Raffaella Parma, Natale Fumarola e Mara Ortenzi».

Quanti allievi frequentano la palestra?

«Abbiamo 52 iscritti praticanti».

Tra questi ne avete qualcuno che partecipa a gare importante?

«Sì, ad esempio, Nicola Romagnoli, Petru Frunza, Raffaello Cristofaro e Andrea Fontemaggi. Partecipano costantemente a tornei interregionali, nazionali e internazionali, dove sono sempre saluti sul podio. Recentemente, Frunza ha ottenuto un nono posto ad un mondiale categoria Master».

Tra questi sono più le donne o uomini?

«Trenta praticanti sono in età compresa tra i 5 e 14 anni, fra loro quasi la metà sono femmine. Il restante dei praticanti ha un’età compresa tra i 15 e 65 anni e sei sono donne».

Qual è la caratteristica per diventare un bravo judoka?

«Le buone caratteristiche si formano con la pratica costante, in ogni caso per avere successo nel judo è fondamentale la capacità di mettersi in gioco e misurare i propri limiti e non arrendersi di fronte alle difficoltà. È uno sport individuale, dove i propri limiti sono messi alla prova continuamente».

Quali risultati ha raggiunto, battendosi sul Tatami?

«Diversi primi poati ai campionati regionali e interregionali nelle categorie Bambini, Cadetti, Junior; poi un settimo posto ai campionati italiani Filkam Esordienti, ma anche un terzo posto ai tornei internazionali Junior, un primo ai campionati della Marina Militare; un secondo al campionato italiano Libertas categoria Master».
Quanto è importante questo sport nella vita di tutti i giorni?

«La pratica di questo sport ottimizza le abilità psicomotorie, permettendo di ottenere sia un equilibrio fisico che mentale e favorendo una crescita nello sportivo. Il judo è una scuola eccellente per apprendere il rispetto degli altri e di sé stessi ed è ideale per superare la timidezza e controllare l’aggressività. Nel caso di persone timide, aiuta a non aver paura del contatto con gli altri e ad esprimersi attraverso il proprio corpo e a credere nelle proprie capacità. È un’eccellente valvola di sfogo per liberarsi dagli stress della vita quotidiana.  Insegna a correggere atteggiamenti aggressivi, aumentando la tolleranza alla frustrazione in modo costruttivo e accresce l’autostima. La concentrazione, fondamentale durante l’allenamento, è utile anche in tutti gli altri ambiti della vita. Chi pratica questo disciplina si abitua a pensare prima di agire e a non lasciarsi trasportare dalle emozioni nelle situazioni più difficili. Salvo alcune rare eccezioni, è adatto a qualsiasi persona, senza distinzione di età o sesso. I benefici del Judo nel tonificare la muscolatura e mantenere il corpo in armonia sono evidenti. Tuttavia, dal punto di vista emozionale e psichico, i benefici sono anche maggiori».

Anche i bambini dovrebbero praticare il judo?

«I bambini, sul Tatami, imparano ad incanalare i propri istinti ed a controllare i movimenti secondo regole precise, volgendo al positivo il proprio potenziale energetico. Anche se è uno sport di combattimento corpo a corpo, il judo non è finalizzato all’attaccare o colpire l’avversario, bensì proprio come insegna l’etimologia dell’ideogramma JU-DO, che letteralmente significa “Via della cedevolezza”, sottende ad una facoltà di adattamento, intesa come la capacità di rimuovere ogni ostacolo che troviamo sul cammino. Il judo, accompagnando il judoka nella ricerca di un equilibrio fisico e mentale ottimale, favorisce a 360 gradi lo sviluppo armonico del ragazzo, forma il carattere e aiuta a raggiungere l’equilibrio con sé stessi e con gli altri».

Per ulteriori info, pagina Facebook: Judo Sakura Rimini.

Nicola Luccarelli

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