Home___aperturaRimini, delitto Pierina, i legali dei figli: “Dassilva? Secondo noi non ha agito da solo”

"Qualcuno pare aver messo mano ai suoi oggetti personali"


Rimini, delitto Pierina, i legali dei figli: “Dassilva? Secondo noi non ha agito da solo”


2 Dicembre 2024 / Redazione

Pierina Paganelli uccisa da un killer che ha agito con la complicità di una seconda persona. E’ la tesi degli avvocati dei familiari della 78enne accoltellata nel sottoscala del suo condominio a Rimini il 3 ottobre del 2023, a pochi giorni dall’inizio dell’incidente probatorio in via del Ciclamino, dove una telecamera di videosorveglianza di una farmacia avrebbe immortalato secondo la Procura Louis Dassilva a pochi passi dalla scena del crimine.

Ma secondo la difesa di ques’ultimo, si sarebbe trattato del vicino di casa Emanuele Neri, che aveva di sua spontanea volontà dichiarato di riconoscersi nel fotogramma incriminato, salvo poi ritrattare almeno in parte: per fugare ogni dubbio si procederà con l’esperimento dell’incidente probatorio

Gli avvocati Monica e Marco Lunedei hanno spiegato oggi le motivazioni a supporto di questa ipotesi, ovvero della possibilità che il killer abbia agito con l’aiuto di un’altra persona.

La premessa è che la 78enne fu assassinata nel sottoscala del condominio nel vano che conduce dal suo box auto all’ascensore. E la sera del delitto, quella del 3 ottobre 2023, la lampadina che lo illuminava era guasta.

“Dalle indagini – spiegano Marco e Monica Lunedei – è emerso che Pierina Paganelli aveva con sé, chiusi nella borsa, un tablet, il portafogli, uno smartphone, un ventaglio, un pacco di caramelle, un pacco di fazzolettini e un’agenda. Questi oggetti sono stati rinvenuti, appunto, dentro la borsa”.

E dalle indagini è che erano sporchi di sangue. “Questo vuol dire – proseguono gli avvocati – che erano fuoriusciti durante la colluttazione e che qualcuno dopo aver compiuto il delitto li ha rimessi dentro. È assai improbabile per noi che una sola persona, al buio,  abbia potuto farlo senza essere aiutata”.

Dubbi per gli avvocati ci sarebbero anche sulle tempistiche di chiamata dei soccorsi. A raccontare di aver rinvenuto il cadavere fu la nuora della vittima, Manuela Bianchi, l’amante di Louis Dassilva la mattina del 4 ottotre. Dal rinvenimento alla vera e propria chiamata, è emerso sempre dalla indagini, sarebbero intercorsi 11 minuti. “Come mai – si chiedono ancora i legali – così tanto tempo?”. E vale la pena ricordre che la sera del 3 ottobre del 2023 Loris Bianchi, il fratello di Manuela che vive fuori Rimini, era a cena da quest’ultima.