Parte Community Lab: “Così cambia la sanità di Riccione”
11 Settembre 2024 / Redazione
Sviluppare azioni di salute (che è un bene comune e collettivo), prestando massima attenzione al cittadino e ai suoi bisogni, che cambiano con il mutare della società, in un’ottica comunitaria e in integrazione con i servizi presenti nel territorio. Ecco il filo conduttore, declinato nelle sue diverse modalità, dell’incontro pubblico che nel pomeriggio di martedì ha ufficialmente aperto il percorso di Community Lab “Costruiamo insieme una Comunità che genera ben-essere”, avviato nel territorio di Riccione in un’ottica di condivisione dall’Azienda Usl della Romagna insieme con l’Ufficio di Piano del Distretto di Riccione e in collaborazione con VolontaRomagna.
L’intento è quello di rafforzare la collaborazione tra servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, cittadini/e ed Enti del Terzo Settore, come ricordato in apertura di lavori da Mirco Tamagnini, Direttore ad interim del Distretto di Riccione, citando in particolare la riorganizzazione delle Case della Salute in Case della Comunità (“luoghi al cui interno trovano stabilmente spazio tutti quei servizi a disposizione della persona”) prevista dal DM 77/2022 o la figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità quali strumenti sul territorio anche per sviluppare la prevenzione.
“Queste nuove strutture non rappresenteranno solo un punto di riferimento sanitario – ha sottolineato nel suo intervento Daniela Angelini, Presidente del Comitato di Distretto e Sindaca di Riccione – ma diventeranno parte integrante della vita quotidiana della comunità, mettendo al centro i bisogni di pazienti, caregiver, associazioni e cittadini. La vera sfida è capire come le Case della Comunità possano trasformarsi in luoghi dove la cura non sia solo sanitaria, ma un’attenzione integrale alla persona e al benessere dell’intero territorio, con particolare riguardo alle fasce più fragili. Per fare questo, è essenziale lavorare per rafforzare il senso di comunità e appartenenza, incoraggiando una maggiore partecipazione attiva dei cittadini e animando gli spazi pubblici di prossimità come luoghi di dialogo, decisione e azione condivisa. Solo così possiamo costruire insieme un territorio che promuove il benessere, lo stare bene di tutti”.
Concetti ripresi pure da Laura Rossi, Direttrice dell’Ufficio di Piano del Distretto di Riccione, che partendo da un excursus storico dei riferimenti normativi è arrivata alla “necessità di un nuovo diverso paradigma per ricostruire le reti che esistevano anni fa e adesso si sono sfilacciate”, e Maurizio Maggioni, Direttore VolontaRomagna, nel ricordare gli inizi dell’attività del volontariato e la svolta arrivata nel 2017 con la legge sul Terzo Settore.
Temi assai sentiti dalla popolazione, come dimostra la grande partecipazione al laboratorio (gremita la sala conferenze della Biblioteca Comunale di Riccione, presenti anche numerosi amministratori locali dei Comuni territorialmente coinvolti) e l’attenzione alle relazioni, a cominciare da quella di Ardigò Martino, dirigente medico Distretti di Rimini e Riccione, che per illustrare “lo spostamento di attenzione dai luoghi di cura alla cura dei luoghi” e “la necessità di mettere in atto nuove alleanze” lo ha contestualizzato con gli esempi di due tipologie di famiglie prendendo spunto come caratteristiche dai dati emersi dal profilo di salute del territorio, preziosa fotografia (‘Come si sta nel Distretto di Riccione?’) tracciata da Ardian Cania, dirigente medico U.O. Igiene e Sanità Pubblica Rimini.
Le future sfide di salute e le opportunità che derivano dal DM 77/2022 e dalla sua applicazione (‘Il valore aggiunto per le persone e le comunità’) sono state al centro di una tavola rotonda, coordinata da Vanessa Vivoli (Regione Emilia-Romagna e Ausl della Romagna) e a cui hanno preso parte Luca Gelati, Direttore Assistenziale Ausl Romagna, Gina Ancora, Direttrice Dipartimento Donna, Infanzia, Adolescenza Rimini, Jessica Busignani, coordinatrice Centrale Operativa Territoriale Riccione, Giulia Silvestrini, Referente equità Ausl Romagna, Antonella Dappozzo, Direttrice U.O. Cure Primarie Rimini, e Francesco Sartini, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Rimini.
Infine spazio a dibattito e sollecitazioni in gruppo partendo da alcune domande: Cosa è salute in questo territorio e chi la produce? Quale idea di salute mi piacerebbe sviluppare? Quali altri attori mancano in questo percorso e come si possono agganciare? Come costruire una rete viva e integrata?
Un modo per produrre riflessività e consapevolezza, e iniziare così ad immaginare possibili soluzioni congiunte, di sistema e aderenti alle necessità del territorio, per poi individuare delle priorità di azione.
Per informazioni contattare seg.distretto.rc@auslromagna.it .