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Per cosa votiamo oggi e perché

Oggi bisogna andare a votare? Votare conta qualcosa? Quando si trattò di scegliere per la Brexit, l’affluenza alle urne nel Regno Unito fu del 72,21%, all’incirca la stessa delle ultime elezioni politiche del 2018 in Italia, 72,96%  Alla fine il no all’Europa vinse per 1 milione 300 mila voti, il 3,17%. Per quei quasi 13 milioni che  alle urne preferirono casa, vacanza, pub o stadio, davvero non è cambiato nulla? Sì che bisogna andare a votare. E sì, votare cambia qualcosa, eccome. Di chi negli ultimi anni ha votato, tutto si può dire meno che non abbia portato cambiamenti: da Renzi da Salvini a Grillo, solo per stare ai più recenti innamoramenti degli italiani.

Ma si dirà, oggi in Italia non si vota per un referendum di quel genere. Tuttavia oggi si vota perfino per un’Italexit, perchè nella scheda troviamo anche un partito nato a questo scopo, nemmeno poco accreditato dai sondaggi. E ce ne sono altri, per non dire la maggioranza, che all’Europa vorrebbero dire o almeno sussurrare un nì. Siamo in Europa ma. L’Europa deve darci. All’Europa non daremo.

Oggi in Italia si vota per l’Europa perchè l’Italia è l’Europa. L’ha fondata, vi abita più del dieci per cento della popolazione, vi si prduce più del dieci per cento di pil. L’Europa è democrazia, welfare, diritti, benessere. Altrove, dall’America all’Asia, c’è economia al galoppo ma nessuna democrazia, c’è benessere ma non c’è welfare, c’è forza militare e nient’altro, c’è niente e basta. All’Europa e cioè a noi stessi vogliamo dire sì, no oppure nì? La vogliamo, ci vogliamo, più uniti e quindi più forte, oppure no?

Si vota poi per la forma dello Stato. Forze politiche propongono una radicale riforma della Costituzione per instaurare una repubblica presidenziale. Una riforma che potrebbero attuare da sole, se avranno i numeri sufficienti. Di nuovo, ogni singolo vota pesa.

A dispetto di chi nel 1989 certificò la morte della storia e la fine delle ideologie, in Italia anche oggi nell’anno di grazia 2022 si vota fra destra e sinistra. Chi dice che non c’è differenza, o vota a destra e mente, o non vota affatto e sbaglia, come sopra dimostrato.

E il centro? I suoi uomini hanno escogitato il sistema elettorale che lo cancella. Il massimo che può ottenere è perdere abbastanza bene da poter essere di qualche utilità al vincitore.

Oggi si vota per i diritti. C’è chi ne vuole di più e chi ne vuole di meno e nemmeno per tutti. Oggi si vota per la salute. C’è chi si affida alla scienza e chi a internet. Oggi si vota per il lavoro. Per la scuola. Per la legalità. Per tasse giuste. Per combattere la povertà oppure combattere i poveri. Per affrontare il clima che cambia o far finta che non cambi affatto.

Oggi si vota in mezzo alla guerra. E anche sulla guerra il nostro voto conta. Eccome se conta.

Stefano Cicchetti

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