Ponteggi e cantieri irregolari: sospese 7 ditte edili tra Rimini e Riccione
22 Dicembre 2023 / Redazione
Nell’ultimo periodo in provincia di Rimini su 9 ditte edili controllate, per 7 è stato scattato il provvedimento sospensivo dell’attività. imprenditoriale. E’ l’esito dell’attività dei Carabinieri del Nucleo Operativo – Gruppo CC per la Tutela del Lavoro di Venezia e del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Rimini. Il tutto dopo l’analisi di dati provenienti anche dall’Arma territoriale, nello specifico delle Compagnie Carabinieri di Rimini e Riccione nell’ambito delle attività per prevenire e reprimere lo sfruttamento del lavoro e il sommerso e a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Le attività ispettive, “di natura ordinaria e tecnica, sono state finalizzate alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Numerose le inadempienze riscontrate in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, come un utilizzo non adeguato di impalcature e ponteggi che dovrebberoeliminare pericoli di caduta dall’alto, la mancata assicurazione di idonea viabilità di cantiere, l’omessa vigilanza sulla sicurezza e sulla verifica del Piano Operativo di Sicurezza e l’omessa osservanza alle disposizioni di utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale.
In particolare sono state sospese:
A Rimini: 3 attività edili gestite da imprenditori italiani, in cui è stato riscontrato un utilizzo non adeguato di impalcature e ponteggi atti ad eliminare pericoli di caduta dall’alto e viabilità di cantiere non conforme.
A Riccione: 4 attività edili gestite da imprenditori italiani e stranieri, in cui è stata riscontrata la mancata osservanza delle disposizioni circa l’utilizzo dei d.p.i. e un utilizzo non adeguato di impalcature e ponteggi atti ad eliminare pericoli di caduta dall’alto.
Sono state altresì sanzionate un’altra attività edile e un Libero Professionista per omessa vigilanza e per non aver verificato la corretta applicazione delle disposizioni contenute nel Piano Operativo di Sicurezza.
Complessivamente sono state elevate oltre 120.000 euro di sanzioni amministrative.