Regione, PD: “Vicenda DIRE. Sollecitiamo i contributi del Fondo per il pluralismo dell’informazione”
5 Gennaio 2024 / Redazione
“La vicenda dell’Agenzia di stampa DIRE sta assumendo tinte sempre più fosche. Il 28 dicembre, nonostante scioperi e proteste, a 14 giornalisti sono arrivate le lettere di licenziamento nell’ambito di una procedura avviata a settembre. Appena tre giorni dopo, alle 22 della sera di San Silvestro, ad altri 17 colleghi è stata recapitata una mail che comunicava loro l’immediata sospensione dal servizio senza retribuzione“. A ripercorrere le ultime tappe di una crisi nata nei mesi scorsi e gestita in modo avvilente è la capogruppo PD in Emilia-Romagna Marcella Zappaterra.
“In aggiunta – spiega la capogruppo dem – nel pomeriggio del 29 dicembre, a poche ore dall’avvio della nuova procedura negoziata per l’acquisto dei servizi giornalistici della DIRE da parte del Dipartimento Editoria di Palazzo Chigi è stato bloccato il nuovo contratto da 4 milioni che avrebbero dovuto partire il 1° gennaio 2024. Il Governo ha sospeso in modo improvviso i fondi del Dipartimento per l’Editoria, motivando la sospensione quale conseguenza del fermo giudiziario amministrativo disposto dal ministero dell’Istruzione e del Merito su una cospicua parte dei fondi della società editrice proprietaria dell’Agenzia (la Com.e) in riferimento a una vicenda giudiziaria che investe la precedente proprietà“.
“Le scelte sbagliate della precedente proprietà sono note, ma perché devono subirle i lavoratori? Il blocco dei fondi ricade esclusivamente sulle spalle dei lavoratori che il Governo dovrebbe tutelare e non ignorare. Sulla pelle di 31 professionisti dell’informazione si stanno scontrando Governo e proprietà in un braccio di ferro per la stipula del nuovo contratto, ma questo non è accettabile commenta Zappaterra.
La Dire, così come altre agenzie di stampa, avrebbe dovuto contare per il 2024 sui contributi pubblici della presidenza del Consiglio anche per sanare la situazione ma il fermo amministrativo che pende sulla società proprietaria non lo consente.
“Ribadiamo, ancora una volta, che non devono essere i lavoratori della Dire a pagare gli errori delle proprietà che si sono succedute negli ultimi anni e che i continui ridimensionamento dell’organico non possono essere la via d’uscita da una crisi per un’agenzia di stampa, che deve puntare sulle competenze e professionalità dei suoi dipendenti”, aggiunge la capogruppo che ha presentato un nuovo documento in Regione sul tema.
“Per questo, nel rinnovare la vicinanza e solidarietà del Gruppo PD in Emilia-Romagna, continuiamo con tutti i mezzi che la politica ci mette a disposizione a sollecitare il Governo a ripristinare – come si legge nella risoluzione depositata – i contributi del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, dando all’Agenzia Dire la possibilità di accedere alla procedura negoziata prevista per gli iscritti all’elenco delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale, in modo che la stessa possa ridimensionare significativamente il numero dei licenziamenti previsti, tutelando le professionalità impegnate nel nell’informazione e garantendo la tenuta organizzativa delle redazioni nonché il mantenimento della qualità del loro lavoro, a garanzia dei principi di libertà di informazione, pluralismo e democrazia“.