Riccione: grande successo per la “Festa della Libertà”. Oggi il concerto di Vinicio Capossela
23 Aprile 2023 / Redazione
“Terra, ci monteremo la testa. Te lo prometto, ci monteremo la testa! Troppe persone escono la mattina e la lasciano sul cuscino. Montiamocela la testa!”. La promessa è di Alessandro Bergonzoni che a Riccione ha offerto la sua “Lettera alla Terra”. Affinché sia mantenuta, però, ha ammonito, dovremo tutti prendere atto che “il Governo siamo noi”, non gli altri, ed è urgente intervenire perché “a forza di accontentarsi si muore”. Il drammaturgo, scrittore e attore bolognese è stato il protagonista del primo atto della Festa della libertà, dal 22 al 25 aprile, che ha preso avvio in occasione della Giornata mondiale della Terra. Introdotto dalla vicesindaca Sandra Villa, dall’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli e dal presidente di Riccione Teatro Daniele Gualdi, Bergonzoni ha trascinato i riccionesi e gli ospiti della città che hanno affollato piazzale Ceccarini sulle montagne russe delle parola e delle emozioni per poi lasciarli alla magia della danza aerea, ma solo dopo avere preso un impegno con il nostro pianeta. “La parola purtroppo non esisterà più. La parola “aimè” diventerà un monumento artistico all’altruismo disinteressato. La tua casa è crollata? Soffri? Sei solo? Tranquillo: “hai me”! Noi saremo la risposta a loro. Avete noi. Hai me! Non piangeremo più sul latte versato, cambieremo mucche”.
Giocoliere del sostantivo, del predicato verbale e della desinenza, unico artista a presentarsi all’arrivo della bare delle vittime della tragedia di Cutro, ha garantito alla Terra che “estirperemo quelle piante di uomini piccoli, in miniatura, invasati, che non crescono mai. I “non-sai”. Non li vogliamo più i nonsai. Sono gli unici che sanno che l’indifferenza è biadesiva, cioè si attacca da tutte le parti”. Dialogando con lo scrittore e giornalista Oliviero La Stella, Bergonzoni se l’è presa con l’uomo, che è “il vero pericolo”. “Se mio figlio vede delle persone in pericolo di vita e non le aiuta lo faccio curare: è psichiatrico non soccorrere. Ma noi li lasciamo fare”, ha accusato, puntando il dito contro politiche migratorie che contemplano persino sanzioni per chi tenta di salvare vite umane. Se l’è presa con chi demanda sempre agli altri. “Siamo quelli dei dieci demandamenti, a noi non tocca mai, o dei dieci domandamenti, non rubare è confermato?. E ha invitato ad aprire le menti perché la bellezza non ha confini, siamo noi a metterli. Il mare non ha confini. Il cielo non ha confini”.
E nel cielo di piazzale Ceccarini, di fronte al Palazzo del Turismo, si è alzata una grande sfera illuminata a rappresentare la nostra Terra condotta dalla ballerina volante Valentina Ribaudo. Lo spettacolo della parola ha lasciato così il posto a quello di “Segnali di futuro. Riflessioni sulla green city”, una performance di danza aerea inserita in una coreografia originale che prosegue il racconto sul benessere del pianeta avviato lo scorso novembre proprio a Riccione con le Visioni di futuro, del Festi Group, ieri interpretato e curato da Namaste Europa sotto la direzione artistica di Paolo Maimone.
Sulla facciata del Palazzo del Turismo il ledwall ha raccontato, attraverso immagini e musiche, le meraviglie e la forza della Natura, ma anche le conseguenze dell’impatto dell’uomo sulla Terra, il verde che si riappropria delle città insinuandosi tra le ferite dei palazzi, le nuove tecniche di coltivazione in assenza di terra e i giardini verticali, per concludersi lasciando immaginare una dimensione più green e a dimensione d’uomo che lascia allo spettatore una traccia profonda e durevole, una memoria emozionale.
Uno spettacolo estremamente coinvolgente, accompagnato dalla voce narrante dell’attrice Alessia Canducci, che ha lasciato riccionesi e turisti con la speranza di un futuro possibile. Quel futuro che Bergonzoni vede possibile negli occhi dei ragazzi e che l’assessore Andruccioli ha immaginato nella sua lettera “Le persone, il sole, gli alberi” in occasione della Giornata mondiale della Terra: “La città invisibile è la città della conoscenza, la struttura della città che vedo. Connessa e vitale. Green e smart. La città sapiente è Riccione. Il nostro futuro. E il nostro adesso”.
Oggi Vinicio Capossela arriva a Riccione con un omaggio ai libri, rose e canzoni urgenti
“Non ho da offrire che parole. I libri sono oggetti umili, in fondo non hanno da offrire che parole. Non pretendono certo di cambiare il mondo, ma possono offrire agli individui la possibilità di cambiare sé stessi. Possono emozionare, inquietare, dilettare, orientare, ma sempre i libri costringono a pensare e pensare significa già cambiare”, scrive Vinicio Capossela che alle 18 di oggi sarà in piazzale Ceccarini a Riccione.
Nella Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore – che è anche la festa di San Giorgio, patrono della Catalogna, paese in cui in questo giorno è uso scambiarsi un libro o una rosa – il grande cantautore porta a Riccione un concerto di canzoni che traggono ispirazione dalle parole dei libri e dalle rose della poesia.
Una sorta di spettacolo bibliopedico che ispirato da Omero e Dante, Wilde e Kerouac, Pasolini e Conrad e Céline e molti altri, spazierà tra i temi del viaggio e della follia, della guerra, della speranza e dell’amore, con l’intenzione di offrire emozioni e parole per cambiare. A due giorni dall’uscita di Tredici canzoni urgenti, il repertorio proporrà inoltre in anteprima i nuovi brani nati – come spesso è accaduto nei trent’anni di carriera di Vinicio Capossela – dall’incontro con le pagine, questa volta di Brecht, Goethe e Ariosto, il quale ha anche ispirato il brano da cui è tratto il titolo del concerto.
24 aprile: storia, memoria e Liberazione
Lunedì 24 aprile, alle 18, piazzale Ceccarini ospita l’incontro con Carlo Greppi, storico, scrittore e prestigiosa firma di Rai Storia, in dialogo con lo storico Davide Bagnaresi nel talk che porta il titolo del suo ultimo libro, Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo, giunto già alla quarta edizione in un mese e in corso di traduzione in diverse lingue. L’opera racconta la storia di Lorenzo Perrone, un muratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz III-Monowitz e che si trovò per caso a costruire muri lungo il reticolato. Lì, rischiando la propria vita, aiutò un giovane a sopravvivere al lager: era Primo Levi e lo ricordò nel suo libro Se questo è un uomo. Lorenzo si occupò del suo giovane amico come un padre e tra i due nacque un’amicizia profonda e straordinaria.
L’incontro con Carlo Greppi sarà anche l’occasione per trattare temi legati alla memoria e alla Liberazione, un anticipo delle celebrazioni e iniziative in programma per la festa nazionale della Repubblica Italiana a ricordo della fine del nazifascismo.
25 aprile: cerimonia di celebrazione per la Liberazione
La Cerimonia di celebrazione del 78° anniversario della Liberazione si apre il 25 aprile in forma solenne. Il programma inizia alle 10 con il ritrovo delle autorità e dei partecipanti all’ingresso della Residenza comunale per raggiungere il monumento dei Caduti di tutte le guerre (viale Vittorio Emanuele II, adiacente ai giardini del Municipio, ore 10:15), dove verrà deposta una corona di alloro, seguita dall’accompagnamento musicale del Corpo Bandistico di Mondaino. Successivamente, il corteo procederà verso viale Ceccarini per portare una seconda corona d’alloro alla statua in memoria di Salvo D’Acquisto. Alle ore 10:30 il seguito proseguirà per raggiungere il giardino del Centro della Pesa in viale Lazio.
La cerimonia si conclude con le musiche a cura degli alunni delle Scuole secondarie di primo grado Geo Cenci sezione musicale di viale Einaudi, seguita dalle letture a cura degli studenti del Liceo Volta – Fellini e del Savioli di Riccione. Nel giardino del Centro della Pesa sarà allestita un’esposizione temporanea dell’opera artistica intitolata Totem della pace di Lorenzo Canducci. (In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà presso il Centro della Pesa).
Le celebrazioni dell’anniversario della Liberazione proseguono nel pomeriggio: alle ore 16, piazzale Ceccarini ospita il saggio degli allievi della scuola di cultura musicale Musicantiere (associazione nata con l’intento di promuovere la cultura della musica in tutte le forme, divulgando anche gli aspetti storico sociali collegati) dal titolo Canzoni contro la guerra, canzoni di libertà, un concerto di brani rock popolari. La selezione spazia dai pezzi classici della musica italiana, tra cui Generale di Francesco De Gregori e La guerra di Piero di Fabrizio De André, a quelli internazionali come Blowin’in the Wind di Bob Dylan.
Le celebrazioni del 78° anniversario della Liberazione si chiudono con la mise en éspace dell’associazione Il Tassello Mancante, dal titolo Memorìa. Il silenzioso urlo dell’umanità ai tempi del Terzo Reich, alle ore 21 alla Granturismo (ingresso libero).
Memorìa rappresenta le scene di quotidianità e follia durante gli anni della dittatura nazista, l’amplificazione della miseria umana e delle atroci meschinità inflitte in nome di una malsana ideologia, per indurre lo spettatore a riflettere sulle tematiche che trovano terreno fertile in ogni forma di totalitarismo, dalla paura, al tradimento, all’irragionevolezza, soffocando le libertà e manipolando la coscienza di massa. Lo spettacolo assume, dunque, un significato ancora più profondo, nel giorno della festa nazionale della Repubblica Italiana a ricordo della fine del nazifascismo. Il Tassello Mancante – associazione composta da giovani artisti che hanno dato vita a progetti attingendo dalle più svariate espressioni artistiche – indaga sull’umana esistenza per fare cultura, interessare i giovani, ricordare con la lettura scenica di Memorìa che la manipolazione delle idee può ancora riprodursi nella società, soprattutto per non dimenticare.