Ci risiamo. Passate le abbuffate natalizie il Rimini torna a chiamare e i tifosi saranno presenti. E la ripresa del campionato offre una gara tra le più importanti in stagione. Un vero big match: il Rimini secondo sale a Fiorenzuola per tentare di far proprio il primo posto.
Fiorenzuola punti 42, Rimini punti 41…Così si è chiuso il girone di andata e il calendario offre subito al Rimini la ghiotta occasione di uno scontro diretto per andarsi a prendere la testa della classifica.
Dovranno essere bravi i ragazzi, dovranno saper affrontare un avversario di alto livello quale è la capolista Fiorezuola. Ma dovranno anche saper gestire al meglio un momento delicato aleggiante attorno a questa squadra che ha fatto tanto bene sino a questo punto della stagione.
La tentazione di sorvolare questi temi dedicandomi esclusivamente alla gara è alta, ma non sarebbe un rendere conto fedele di quella che, ritengo personalmente, sia la situazione in cui i ragazzi che andranno in campo saranno chiamati ad operare.
Ripartiamo da qualche tempo fa, commentando il supposto sbarco della proprietà croata del Santarcangelo in quel di Rimini mi limitai ad elencare tutti i casi e le situazioni potenziali accostate in passato ai colori biancorossi, situazioni spesso paradossali e poco credibili.
Faccio un primo mea culpa ammettendo che la situazione esiste, pur non potendola pesare e valutare oltre quelle che sono le indicazioni che arrivano dalla stampa. Non nego che si sta parlando di un qualcosa di concreto. Qualcosa che, apprendo ancora dalla stampa, ha già interessato anche gli uffici competenti delle istituzioni cittadine.
Non mi dilungo e non mi inoltro di più non avendo fatti concreti da aggiungere, ma sento il dovere di essere molto chiaro in merito a quello che penso io personalmente di questa cosa, al di là dell’esito finale.
Ci sono sempre varie strade per inseguire e raggiungere un obiettivo. Io provengo da una famiglia di mezzadri, se si voleva mangiare frutta si piantava l’albero e poi negli anni pian piano si arrivava al raccolto.
Pazienza, cura, impegno, fatica e passione per arrivare ad avere qualcosa tra le mani, che a quel punto però non era piuù aleatorio ma, nei limiti che la natura impone, concreto e fruibile nel tempo.
Viviamo in una nazione che ha dimenticato le proprie origini contadine.
Abbiamo perso, a mio avviso, parecchio dello spirito con cui ci si accingeva alla semina ben sapendo che per arrivare al raccolto esistevano tempi obbligati.Oggigiorno non abbiamo pazienza, l’idea di seminare, curare, lavorare nel tempo per dare radici solide e durature alla pianta difficilmente riesce a permeare le persone.
Avviene nei temi economici e politici, quando ad ogni tornata ci poniamo verso la campagna elettorale più con l’idea di scovare chi ha la bacchetta magica più efficace piuttosto che chi indica il percorso maggiormente proficuo nel tempo.
Se vale in politica, figuriamoci nel calcio.
Non è difficile capire come in tanti subiscano il fascino del tutto e subito se contrapposto alla logica del mezzadro dove ci vuole impegno tempo sudore ecc. ecc.
Il mio pensiero è molto chiaro, sono sempre stato e rimango dell’idea che quando le cose non nascono attraverso un percorso fatto di sacrificio e passione possono anche dare qualche frutto, ma senza radici profonde si rimane in balìa del vento.
Abbandonare un percorso, come quello impostato da Giorgio Grassi, che richiede tempo e passione, ma garantisce radici territoriali che poi restano solide nel tempo, per un percorso fatto di grandi investimenti, pronti ed ingenti ma per ora solo presunti, fatti con capitali stranieri e da stranieri abituati ad investire qua e là nel mondo si porta appresso il rischio di svegliarsi una mattina senza nemmeno più il minimo sindacale che le radici territoriali sono in grado di garantirti nel tempo.
Io sogno un sistema legato al Rimini che sia in grado di garantire l’ esistenza certa del calcio cittadino nel tempo, perchè mettendo radici solide nel territorio si diventa parte importante e indispensabile dello stesso. E Grassi, secondo me, sta operando in quella direzione.
Le mie sono e restano opinioni e saranno i prossimi mesi a raccontarci cosa succederaà.
Intanto, tornando al campo, temo che anche intorno alla squadra saranno arrivati i primi spifferi e le prime voci che rischiano di destabilizzare l’ambiente.
Sono però fiducioso, questa squadra punta tutto su di un gruppo unito e cementato anche dalla voglia di stupire facendo proprio questo campionato, in cui il ruolo di protagonista è arrivato cammin facendo, grazie ai risultati e in barba ad analisi della prima giornata, dove gli “esperti” relegavano i biancorossi in seconda o addirittura terza fila.
Sogno una prestazione grintosa, spavalda e vincente che gridi al mondo intero che il gruppo biancorosso se ne frega di tutto se non di primeggiare sul campo. Sarebbe una sorta di patto tra gli appassionati che saranno saliti su e la squadra in vista di un obiettivo che, a questo punto, potrebbe avere tanti significati anche extra campo.
Non sarà facile, però. La squadra del presidente Pinalli e guidata da mister Dionisi marcia spedita dall’inizio del campionato e si presenta con numeri importanti.
Quarto attacco e miglior difesa del torneo, un gioco non spettacolare ma molto concreto, il Fiorenzuola presenta in Bosio il giocatore, sulla carta, più pericoloso con i suoi 11 gol segnati. Saranno da controllare attentamente anche Bigotto con 4 reti all’attivo e la coppia Bramante e Marra entrambi con 3 segnature.
Il Rimini arriva al big match con Righini squalificato e Cicarevic in dubbio; non compare più tra gli indisponibili Vesi, che però non è ancora pronto per i 90 minuti. Non sarà semplice per mister Righetti portare a casa l’intera posta in palio, anche se comincia ad avere avuto un mese di lavoro con la squadra su cui contare.
Gara difficile, situazione extra campo particolare, non e’ mai semplice seguire e tifare per la maglia a scacchi ma è il calcio di casa nostra…
Calcio di inizio domenica alle 14 e 30
Forza Rimini!
Emanuele Pironi